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Il lasciapassare per vivere

di Umberto Bianchi - 16/01/2022

Il lasciapassare per vivere

Fonte: Ereticamente

L’altro giorno stavo entrando in un normale caffè per prendere un pacchetto di
caramelle. Sarebbe stato uno dei tanti, piccoli, anonimi locali di cui è costellata Via
Baldo degli Ubaldi, in Roma, se non fosse per la moltitudine di avvisi cartacei a bella
posta appiccicati sulla porta a vetri d’ingresso. Anzitutto, l’uso di quella fatidica
mascherina, senza la quale l’accesso al locale veniva negato. E secondo poi, un
elenco di disposti amministrativi e legali scritti in neretto, a ricordare a tutti che, per
permanere all’interno del locale, sarebbe stato necessario il “green pass/passi
verde”.
Il tutto, evidenziato da disegni e calcografie di vario genere e tipo, per meglio
stampare nella memoria visiva degli utenti, le disposizioni lì emanate, a mò di
novelle Tavole della legge. E già. Perché per chi lo avesse dimenticato, queste non
sono più disposizioni di legge, bensì editti emessi da un’autorità politica che, oramai
erettasi a potere assoluto, sempre più sta cercando di regolare nei più minimi
dettagli la vita di noi tutti.
Oramai, non più di semplici misure di prevenzione epidemica si tratta, bensì di un
sempre più asfissiante e ricattatorio controllo, su ogni singolo aspetto della vita dei
cittadini/sudditi, in nome nel sacro nome di quella Salute Pubblica, della quale Lor
Signori si sono eretti a indefessi custodi. In effetti, questa è la tappa finale di un
lungo processo, iniziato con la graduale dismissione della sovranità nazionale dei
singoli stati europei, in favore di organismi di carattere economico-politico
sovranazionale, poi incrementato dall’adozione di una valuta unica (Euro) e che ora,
per ultimo, viene portato a compimento con la scusa della pandemia.
Quest’ultimo evento, ha avuto una triplice funzione: anzitutto la inedita possibilità di
orientare in modo unilaterale l’opinione pubblica, distraendola da pericolose
tentazioni non in linea con il pensiero “mainstream”, arrivando in Italia al rinvio ed
alla sospensione di importanti appuntamenti elettorali, nel nome della emergenza
“sanitaria”. Secondo poi, la sempre maggior saldatura ed interconnessione tra
finanza, industrie farmaceutiche e piattaforme informatiche, tutta a discapito
dell’economia reale.
L’evento pandemico, ha praticamente permesso alle industrie farmaceutiche di
triplicare i propri guadagni, con l’affaire dei vaccini, oltrechè a veder gonfiate a
dismisura le proprie quotazioni sul mercato azionario. Un articolo a parte, andrebbe,
invece, dedicato al settore informatico ed a piattaforme come Amazon che, dedicate
agli acquisti on line, hanno anch’esse visto un abnorme aumento del volume delle
proprie entrate, grazie ai periodi di “lockdown/arresti domiciliari”, imposti ai popoli
maggiormente interessati dalla pandemia.
Non solo l’adozione di pratiche di lavoro “ a distanza”, in Italia accompagnate, (così
come negli ufficiali “desiderata” del governo Draghi, sic!) da una decisiva spinta
all’informatizzazione dei settori pubblico e privato, spalanca alle varie piattaforme
informatiche la possibilità di accedere e gestire una quantità di dati, prima
inimmaginabile, con la quale si può non poco condizionare la vita di un intero paese.
Legata alle altre due ragioni poc’anzi elencate, sta l’ultima delle funzioni della
pandemia: quella di poter arrivare ad un controllo pressoché totale della vita dei
singoli cittadini. In base ai comportamenti sanitari, alla accettazione o meno dei vari
protocolli, si possono controllare, sanzionare, condizionare e pesantemente
orientare i singoli, anche nei minimi dettagli delle loro vite. Il problema quindi, non è
essere “pro” o “no” vax, ma pro o contro quelle fondamentali libertà individuali che,
gradualmente e senza tante storie, ci vengono via via sfilate da un potere politico,
sempre più prono ai superiori piani di asservimento globale.
L’Italia è stata ed è, ad ora, l’apripista del più micidiale piano di asservimento mai
concepito nel 21° secolo ( e forse anche nel 20°, “breve” secolo...sic!). Termini come
Destra e Sinistra, Fascismo o Comunismo, non hanno ora più alcun senso. Il
paradigma, è ora impostato tra chi è “con” o “contro” il nuovo Ordine Globale,
imperniato sull’assoluta supremazia della Tecno Economia Liberista.
Non si guarda più agli Usa, bensì alla Cina di Xi Xin Ping ed al suo avanzatissimo ed
ipercapillare, sistema di controllo della libertà dei cittadini. Una libertà oramai “a
punteggio”, concessa quale prezioso distillato dai capricci di un anodino e granitico
potere assoluto. Quella che ci si va prospettando, è una vita “a punteggio”, sempre
più cadenzata da “passi” più o meno verdi, portentosi pseudo vaccini a rapido
assemblaggio ed in un prossimo futuro, chissà, dall’introduzione di microchip
sottocutanei, per meglio interconnettere e controllare noi tutti...
E’ la peggior distopia, come neanche Orwell ed Huxley avrebbero mai concepito.
Siamo passati dalla Novecentesca idea di redistribuzione globale del benessere, a
quella di una ricchezza detenuta da pochi di converso ad una minimale
redistribuzione della medesima, a mò di obolo graziosamente concesso dalle
oligarchie dominanti...Una prospettiva cupa, è vero, ma anche una sfida di carattere
anzitutto spirituale ed etico, per popoli addormentati da decenni di benessere e
martellante propaganda simil buonista.
Una sfida che, stavolta dovrà guardare alla qualità spirituale dei singoli, piuttosto
che agli stereotipi esteriori, oggi tanto di voga. Una sfida che, sulla falsariga di
quanto prospettato da autori come Nietzsche e Heidegger, stavolta dovrà spingere
alla riscoperta dell’umano, nel nome di un decisivo e qualitativo superamento di
quest’ultimo, nel nome di un anelito che, iniziato molto tempo fa, non ha ancora e
probabilmente non avrà mai fine...