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Immigrazione di massa. Le parole sono importanti...

di Lucio Rizzica - 25/09/2019

Immigrazione di massa. Le parole sono importanti...

Fonte: Lucio Rizzica

Ascolto e leggo di tante persone entusiaste del risultato conseguìto dal nuovo governo a Malta nel corso del vertice UE, nel quale l'Italia ha strappato un importante accordo con l'Europa per la ridistribuzione dell'immigrazione anche negli altri Paesi appartenenti all'Unione. E quanti complimenti per il premier Giuseppe Conte e il nuovo ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. Bravi bravissimi. Addirittura prime pagine che esaltano l'impresa scandendo forte il nuovo mantra governativo: "Abbiamo visto un premier seduto a trattare a un tavolo europeo e un ministro che finalmente fa il suo lavoro e non gioca sulla pelle degli immigrati facendo a braccio di ferro con le Ong. Si è fatto più in un mese che in un anno". Applausi? Manco per idea. Da dove incomincio?

Vabbè. Partiamo dal grande successo di Conte, che si è seduto a trattare a un tavo europeo, un atto importantissimo, da grande statista. Che nessuno gli aveva vietato di compiere anche prima, quando per 14 mesi ha sottoscritto, difeso e avallato tutte le scelte del suo ministro e vice, Matteo Salvini. Eppure nulla gli aveva impedito fra Davos, Strasburgo e Bruxelles di entrare nelle grazie di Angela Merkel, strigere rapporti con Emmanuel Macron e preparare per bene un ribaltone dell'esecutivo. Invece per 14 mesi silenzio assoluto e olio di gomiti per le firme sotto ordinanze e decreti del Viminale.

Si è detto che finalmente c'è un ministro che fa il ministro? Beh, intanto è innegabile che gli sbarchi con Salvini si fossero ridotti e che il suo puntare i piedi era servito già a coinvolgere i Paesi dell'UE e farglieli pure prendere alcuni immigrati (domandare alla Spagna...). Certo che aver votato in Europa la von der Leyen (che era la candidata di Aquisgrana), aver fornito i voti necessari attraverso l'ex Movimento 5 stelle antisistema (divenuto poi nuovo partner organico al sistema, al punto da accettare di governare col Pd e con Renzi), aver capovolto la linea politica italiana mantenendo il premier a qualcosa è servito.

In cambio l'Italia ha ottenuto di sedersi al tavolo per sottoscrivere un accordo, ma a che prezzo? Modico. Ridare il via libera ai traghetti Ong (che non hanno più alcun bisogno di giocare a chi ce l'ha più lungo ignorando scientemente rotte e porti sicuri e trattenendo ormeggiati al largo i migranti per creare 'i casi' e attivare le procure. Risultato? Più di 1700 migranti sbarcati tra Lampedusa e Messina in venti giorni. Ovvero, +51% rispetto allo stesso periodo del 2018. Un successone! Porti aperti e ti saluto decreto Sicurezza. Però è vero, in un mese si è fatto più che in un anno. In peggio.

E veniamo 'all'ottimo lavoro' della new entry al Viminale, Luciana Lamorgese. Sono tutti felici e ovviamente il mainstream enfatizza": il summit di La Valletta ha prodotto un documento, anzi una bozza di accordo fra i ministri dei Paesi UE che prevede su base volontaria la suddivisione degli immigrati che sbarcano nei porti italiani. Evviva, evviva? No. Perchè poi il documento va avanti e prosegue così: "...ma solo di quelli salvati in mezzo al mare dalle Ong o da navi militari". E i poveracci che arrivano su zattere e barchini e che alla propaganda anti-salviniana servono per contestare l'effettiva riduzione del traffico di schiavi? No, quelli non sono parte dell'accordo. E cosa rappresentano i barchini? In pratica la maggioranza degli sbarchi. Quindi? Così si da il via libera al via vai delle Ong nel Mediterraneo, però i barchini e le barchette continuerà a cuccarseli tutti l'Italia. In pratica l'accordo è quasi un incentivo al naufragio, ma organizzato...

E allora? Ma se ieri tutti sorridevano ripetendo che l'Italia non è più sola... Beh, non è vero. In realtà l'Italia è esattamente sola come prima e stavolta 'si mette nero su bianco' che Francia e Germania si preoccuperanno solo di chi è stato ripescato dalle Ong (un bell'incentivo a partire per incrociare le imbarcazioni umanitarie). Ik documento dovrà essere adesso ufficializzato nel vertice riservato ai ministri degli Interni dell'UE in programma a Strasburgo il 7 e l'8 ottobre prossimi in Lussemburgo. E cosa verrà ufficializzato? Vediamo...

Intanto un meccanismo rapido ed efficiente di redistribuzione dei richiedenti asilo che sbarcheranno nei Paesi Europei affacciati sul mare (dunque anche l'Italia), che pur essendo Paesi d'approdo non dovranno più farsi carico dell'assistenza (che spetterà gestire ai Paesi di accoglienza; inclusi i costi delle operazioni di rimpatrio di chi non ha alcun diritto all'asilo). Però nel documento si parla anche di una 'rotazione volontaria dei porti di sbarco'. E che vuol dire? Niente. Come niente? Niente. Anzi, è il niente condìto di nulla. Perchè? Perchè pure se l'intenzione è quella di aumentare il numero di Paesi dell'UE aderenti all'accordo, il dettaglio già puzza di fregatura...

Nel documento non c'è alcun cenno alle quote, per ora, ma è ben specificato che l'accordo è riferito solo a "migranti soccorsi da navi Ong e/o navi militari". E basta. Solo loro. Cioè: tutte le centinaia di immigrati che arrivano con mezzi propri ( barche, barchette, barchini, zattere, canotti, gommoni) sono esclusi dall'accordo. E sono la maggioranza. Ma l'accordo è anche un pericoloso indicatore delle ipocrite prese di posizione decisamente contraddittorie da parte di questa Europa. Perchè fare distinzione tra i migranti sulle navi e quelli che arrivano appesi a un tronco è di fatto una discriminazione. O no? Cioè, si assiste solo chi si imbatte nelle Ong e nelle unità navali militari (per culo o dietro pagamento a scafisti senza scrupoli). Dunque i porti d'ingresso rimarranno (nella realtà) Malta e Italia. Intanto gli sbarchi sono tornati alle medie del 2017 (prima di Salvini e pure prima di Minniti).

Da ora in avanti, luce verde agli scafisti. Si va al largo della Libia e si aspetta la Ong delle 22.00 o la Corvetta notturna, il 51 o il 53/barrato. Una volta a bordo i 'naufraghi' saranno in una botte di ferro (profughi, migranti economici o alieni non fara differenza). E saranno 'salvati' già in regime di legalità. In quanto a rotazione dei porti e redistribuzione volontarie si accettano prenotazioni. Più ripartizioni, più arrivi. Più arrivi, più ospiti da trattenere per almeno 4 settimane. L'UE è composta da 28 Paesi. A dirsi disponibili per adesso sono state Italia, Malta e Grecia (29mila sbarchi quest'anno e richiesta di garanzie essendo impossibile sottrarsi) e poi Francia e Germania (per sdebitarsi e mostrare di gradire l'obbedienza del nuovo governo italiano), più il 'ni' della Spagna (19mila migranti nel 2019) e Finlandia. Con Berlino e Parigi che continueranno a dare le carte a modo loro. Chi vorrà, quindi, da oggi potrà 'rischiare' una breve e costosa gita fino alle acque internazionali sicuro di entrare in Europa o arrangiarsi da sè nella certezza che gli basterà 'sparire' in Italia.

Accetto scommesse: gli sbarcati in proprio passeranno dal 91% a quasi zero. Basta andare con la memoria a operazioni come 'Mare Nostrum' (l'abbattimento dei rischi portò gli sbarchi dai 35mila del 2013 ai 170mila del 2014) per farsene una idea. Tra il 2014 e il 2018 nel Mediterraneo sono morti 14.768 migranti (fonte Unhcr), con una media di una decina al giorno. Nel 2014 arrivarono 170mila migranti (3.093 i morti), nel 2015, 153.852 sbarchi (2.913 i morti), nel 2016, 181.436 gli arrivi (4.578 i morti), nel 2017, sbarcarono 119.369 migranti (2.873 i morti), nel 2018 ne arrivarono 23.370 (1.311 i morti).

Tra il 1° gennaio e il 19 agosto 2019 erano sbarcate in Italia 5.137 persone (859 i morti accertati). Un paio di centinaia sono arrivate nell'ultimo terzo di agosto. Poi, uscito di scena Salvini, fra il 1° e il 22 settembre sono già arrivati 1.704 migranti. in venti giorni più di un terzo di quelli giunti negli otto mesi precedenti. L'accordo di Malta non pare proprio un grande affare, anzi non lo è. E c'è sempre da capire che cosa vorrà significare nel dettaglio quello strano 'principio di rotazione volontaria dei porti'. E quanto peserà (o cosa nasconderà) quella frase strana e così tanto umanitaria pronunciata dalle Istituzioni UE: "Italia e Malta sono la porta d'Europa". Strano, a pensarci bene suona quasi come una minaccia... fino a un mese fa Italia e Malta d'Europa erano invece la frontiera...