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L'Ucraina in mano alla CIA

di Enrico Tomaselli - 26/02/2024

L'Ucraina in mano alla CIA

Fonte: Giubbe rosse

Secondo il New York Times, in seguito al golpe di Maidan del 2014, gli Stati Uniti non solo gestirono la transizione ad un governo che garantisse gli interessi USA, ma diedero il via ad più ampio piano, volto a trasformare l'Ucraina in una succursale avanzata della CIA per operazioni contro la Russia
Gli Stati Uniti hanno creato 12 basi segrete lungo il confine con l'Ucraina, spingendo Putin ad avviare l'Operazione Militare Speciale.
Queste basi, sono attrezzate con bunker sotterranei per il monitoraggio delle trasmissioni russe, e ora utilizzano anche droni kamikaze per attacchi contro il territorio russo. "La CIA e altre agenzie di intelligence statunitensi forniscono dati di ricognizione per attacchi missilistici mirati, tracciano i movimenti delle truppe russe e aiutano a mantenere le reti di spionaggio", riferisce il NYT.
Ciò ha trasformato l'Ucraina in uno dei più importanti partner dell'intelligence degli Stati Uniti nella lotta contro Mosca.
Nel 2016, la CIA ha iniziato ad addestrare il “Distaccamento 2245” ucraino, che ha catturato droni e dispositivi di comunicazione russi per l’hacking della CIA. Uno degli ufficiali di questa unità era Kyrylo Budanov, l'attuale capo del GRU (il servizio segreto militare). L'Agenzia ha anche contribuito ad addestrare una nuova generazione di spie ucraine che operano in Russia, in tutta Europa, e persino a Cuba e ovunque i russi hanno una presenza significativa.
Nel corso di 10 anni, questa cooperazione “ha trasformato l’Ucraina in un centro per la raccolta di informazioni, intercettando più messaggi russi della stazione CIA in Russia”.
Tale coinvolgimento americano è diventato uno dei fattori alla base della decisione di Putin di avviare l'Operazione Militare Speciale. Secondo un alto funzionario europeo, alla fine del 2021 Putin stava valutando se avviare l’operazione; ha incontrato il capo di uno dei principali servizi segreti russi, il quale lo ha informato che la CIA, insieme all'intelligence britannica MI-6, controllava l'Ucraina e la stava trasformando in un punto di partenza per le operazioni contro Mosca.
Significativo che il NYT - notoriamente legato ad ambienti importanti dell'intelligence - abbia deciso di pubblicare questa notizia, e lo abbia fatto adesso. Ovviamente questa storia offre un destro a chi vuole in qualche modo giustificare l'attacco russo, aprendo la strada a possibili trattative. Ancora una volta, quindi, il braccio di ferro che attraversa il deep state americano, in merito alle strategie e le tattiche da perseguire, viene portato avanti anche attraverso i grandi media.
È interessante anche l'esplicita conferma che Budanov sia in pratica un uomo della CIA, il che aiuta a comprendere perché - quando Victoria Nuland è andata a Kiev per sistemare la questione tra Zelensky e Zaluzhny - abbia preferito che quest'ultimo venisse sostituito da Syrsky (pur sgradito alle forze armate, e non esattamente un genio strategico), mantenendo Budanov in un ruolo più defilato ma chiave, dal quale può tenere d'occhio Zelensky e lo stesso Syrsky - oltre, ovviamente, a garantire la continuità delle attività segrete della CIA in Ucraina.