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La cappa in versione militare

di Marcello Veneziani - 03/03/2022

La cappa in versione militare

Fonte: Marcello Veneziani

Se non era ancora chiaro che viviamo sotto una Cappa, la guerra in Ucraina, ne offre una vistosa conferma. Siamo passati dal piano sanitario al piano militare, dove sono più espliciti e brutali i contorni della Cappa. Non è possibile dire o pensare altro di quello imposto dalla Cappa: la storia a senso unico, senza letture critiche né interpretazioni, senza considerare precedenti, presupposti e mancate trattative su un piano di pari dignità, con l'intenzione vera di raggiungere un punto d'incontro. La guerra in Ucraina non ha un colpevole ma almeno due; ha un aggressore, ma ha anche un corresponsabile. Non si può pensare che la Nato possa allargarsi a dismisura fino ai confini della Russia e la Russia non possa richiedere di avere una zona neutra davanti ai suoi confini. Invece tutti devono ripetere, senza minimamente discostarsi, la verità ufficiale, e definire propaganda la versione opposta. Ma in guerra le campagne di propaganda non sono mai da una parte sola.
In una vera civiltà di unanime vi dovrebbe essere non l'allineamento al canone corretto, ma la pietà per le vittime e il soccorso; sulle cause che hanno scatenato la guerra, sui ruoli e sulle responsabilità dovremmo mantenere la libertà di capire altri punti di osservazione, anche perché solo così si potrà arrivare a un esito positivo della trattativa. Macché, nella Cappa tutto resta uniforme, opprimente e impedisce di vedere il cielo.