Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La guerra in Ucraina sta prendendo una direzione chiara e irreversibile

La guerra in Ucraina sta prendendo una direzione chiara e irreversibile

di Daniele Dell'orco - 03/07/2025

La guerra in Ucraina sta prendendo una direzione chiara e irreversibile

Fonte: Daniele Dell'orco

Stop alle forniture militari Usa in Ucraina. La notizia riporta alla mente le drammatiche ore dello scontro verbale alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, quando molti osservatori politici e fini analisti elogiavano il Presidente ucraino per la sua tenacia e la sua capacità di tenere la schiena dritta di fronte al "ricatto" di Trump: armi in cambio di minerali preziosi.
Ebbene la storia è finita così: The Donald ha ottenuto ciò che voleva, la firma sugli accordi di "risarcimento" in terre rare e giacimenti da sfruttare, e Zelensky non ha ricevuto in cambio proprio nulla.
La motivazione ufficiale dello stand by alla fornitura di proiettili d'artiglieria, munizioni varie e soprattutto missili per i sistemi di difesa aerea (Patriot) sarebbe da ricondurre alla carenza di pezzi nei magazzini Usa.
I quali, in realtà, sono in riserva già da mesi.
Se non anni.
Visto l'enorme stoccaggio strategico necessario agli Usa e visto il sostegno a distanza da fornire non solo a Kiev ma anche ad altri alleati (tra cui Taiwan), gli Usa già da tempo hanno subappaltato agli europei l'incombenza di produrre (a costi maggiorati) proiettili d'artiglieria e dirottarli verso l'Ucraina.
E, da par loro, si sono limitati a triangolare i proiettili della Corea del Sud, che in cambio ha ricevuto il nulla osta per la firma di contratti milionari con i Ministeri della Difesa di vari Paesi Ue.
La crisi in Medio Oriente ha infine sancito lo stop pressoché totale alla fornitura di armamenti per la difesa aerea, vitali per l'Ucraina ma ancor di più per Israele.
Questi problemi annosi si sono sommati alla dichiarata indisponibilità di Trump nel sostenere ad oltranza l'Ucraina, giacché le forniture militari Usa tuttora inviate in Europa Orientale facevano parte degli accordi firmati durante l'amministrazione Biden.
La decisione americana, insomma, era scontata e per molti versi inevitabile.
Trump, che ha dato un bel due di picche a Zelensky al G7 canadese e ha sostanzialmente rifiutato di fornire armi a Kiev persino dietro compenso europeo, ha ottenuto ciò che voleva: risarcimenti e plusvalenze per la campagna militare 2022-2025.
No "pace giusta".
No "difesa valori occidentali".
No "ripristino confini del '92".
Cosa succederà ora?
La telefonata di Macron a Putin giunta proprio nelle stesse ore dell'annuncio del Pentagono suggerisce una volta di più quanto detto da J.D. Vance mesi fa: gli europei in pubblico dicono una cosa e in privato un'altra.
Il bellicismo spicciolo dell'Ue a guida baltica è un bluff, un'iniziativa retorica per pompare denari nelle industrie della Difesa e combattere la recessione.
La "minaccia esistenziale" russa, senza gli Usa, sono pronti a declassarla a mera interlocuzione. Almeno finché ci sarà Trump.
E allora tanto vale mettere da parte un orgoglio mai avuto, alzare il telefono e iniziare a fare i seri.
Anche perché i russi, pur con i loro limiti e le loro perdite, continuano ad arruolare un migliaio di soldati al giorno (che saranno sempre di più visto lo squilibrio che si sta creando al fronte e la possibilità per molti di firmare contratti molto onerosi con rischi ben più "contenuti" rispetto, ad esempio, a due anni fa) e a mordicchiare chilometri quadrati specie nel Donbass e in direzione Kharkiv.
550 circa a giugno.
Pari a Milano, Napoli e Verona messe insieme.
Poco? Tanto? Dipende.
Dipende da cosa si ottiene in quei km2 (il giacimento di litio di Shevchenko, uno dei più grandi d'Europa, vale ben più dell'area che occupa), dipende dalla prospettiva di tenuta dell'avversario, dipende dai rapporti di forza che si sviluppano nel campo diplomatico.
La guerra, allo stato attuale delle cose, sta prendendo una direzione chiara e quasi irreversibile.