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La pandemia, il guinzaglio e la museruola

di Marcello Veneziani - 10/12/2020

La pandemia, il guinzaglio e la museruola

Fonte: Marcello Veneziani

Pubblichiamo un’intervista rilasciata da Marcello Veneziani ad Apostolos Apostolou, uscita sulla rivista ateniese theflagreport.com

Con il coronavirus il sistema politico mondiale, quello che si chiama governo sovranazionale organizza un mondo clinico “ideale”. Niente fuori dal normale clinico. Oggi parliamo di profilassi assoluta, ecco lo slogan nuovo della politica. Soprattutto la profilassi, perché la virulenza si impossessa di un corpo, di una rete o di un sistema e cosi, deve trovare una soluzione il sistema politico globale. Questo è il piano politico oggi? Che ne dici Marcello Veneziani?

Il potere sanitario che si è imposto con la pandemia è l’applicazione di quel regime della sorveglianza e del controllo capillare di cui si era parlato negli anni scorsi. Mai era accaduto che fossero così ristrette le libertà e i diritti elementari, costituzionali e fondamentali dei cittadini e dei popoli. Mai era accaduto che fosse così palese l’uso della paura e il terrorismo sanitario per tenere sotto pressione i popoli e per disperdere ogni resistenza. La motivazione, naturalmente, è inoppugnabile: si tratta di fronteggiare il contagio. Ma la ricorrenza delle ondate (siamo nel pieno della seconda ondata e già si parla della terza per il 2021), il profitto politico, economico e farmaceutico evidente di chi gestisce la pandemia o ne trae benefici, il controllo mediatico quasi assoluto e l’ombra inquietante del modello cinese, che è stato fonte del virus ed è ora modello di riferimento per affrontare la pandemia, lasciano pensare che ci sia un disegno globale dietro tutto questo.

Il governo sovranazionale vuole uno spazio super protetto come campo di concentramento che il corpo perde tutte le sue difese. Il governo vuole un regime di sorveglianza a 360 gradi, rieducazione e lavaggio del cervello dell’intera popolazione. Forse il virus diventa l’arma per questo lavaggio, questo abbiamo visto poco tempo fa, con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’ America. Come vedi questa opinione?

La campagna sul contagio, l’ospedalizzazione della società, si è intrecciata a una campagna politica contro tutti i governi “sovranisti” resistenti al governo globale, a partire da Trump, che non è stato sconfitto da Biden e nemmeno dal pur poderoso establishment internazionale con tutto il suo apparato mediatico-giudiziario ma dal covid. Il punto di contatto tra pandemia e governi insubordinati è stato individuato in quella fascia d’opinione pubblica dissidente e diffidente, che è stata sbrigativamente demonizzata come “negazionista” per inculcare un’associazione di idee con i negazionisti dei campi di sterminio.

Il virus diventa un’epidemia di consenso, tutti i paesi hanno un comune sistema ad affrontare la pandemia. Finite le tattiche di dissimulazione, oggi ci governano in termini di aperto ricatto.  Lo stato – nazione era il luogo nel quale si è sviluppata la democrazia liberale oggi le istituzioni rappresentative nazionali hanno perso il potere. Tutte le norme politiche vengono dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non ci sono rappresentative nazionali.

Ai ricatti sulla salute e sulla sanità si aggiungeranno presto, ma sono già in corso d’opera, i ricatti economico-finanziari, i fondi salva-stati, salva-popoli, salva-cittadini per affrontare la crisi sociale che ne segue e per stabilire un preciso baratto tra prestiti e sovranità, aiuti economici e perdita di controllo nazionale. Non ho elementi per affermare che il contagio sia stato espressamente e scientemente veicolato per questo piano; ma è lampante, evidente, che l’uso dei mezzi per risollevare i paesi sia subordinato a questi disegni egemonici e a questi ricatti di potere. La libertà e la dignità sono diventate merce di scambio con la salute e il lavoro.

Dopo la fine della pandemia e siccome il coronavirus potrebbe non essere una breve e transeunte «parentesi» della vita politica e sociale; Domando: Tornerà un equilibrio tra i poteri? Riemergeranno i diritti compressi dall’urgenza di tutelare vite e salute? Finirà la crisi delle democrazie costituzionali? O restiamo nella nercopolitica della colonia penale come scrivo io. Sai che cosa ho capito, Veneziani, che oggi la speranza è il guinzaglio della sottomissione.

Ho la netta impressione che non si tornerà allo status quo ante, alla situazione precedente, alla democrazia e ai diritti costituzionali che conoscevamo e praticavamo prima del contagio. Temo che si imporrà nei fatti una sorta di imperialismo della sanità che porterà a una “cinesizzazione” del mondo, a un più stretto controllo da parte del potere globale e dei suoi grandi centri transnazionali di controllo e di dominio. In altri termini temo che quel guinzaglio ci sarà, non verrà dissolto o allentato; si potrà al più negoziare sulla sua lunghezza, sapendo che non si potrà tirare troppo la corda, altrimenti al guinzaglio seguirà la museruola.