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La solidarietà al popolo palestinese a parole non basta se poi non seguono i fatti

di Fabio Filomeni - 21/08/2025

La solidarietà al popolo palestinese a parole non basta se poi non seguono i fatti

Fonte: Fabio Filomeni

Io stesso critico spesso le politiche di questa Unione Europea. Ho scritto e fatto video sul vergognoso atteggiamento arrendevole nei confronti del bullismo trumpiano. Da volta stomaco anche la spedizione ferragostana di Ursula, Meloni, Trump, Macron, Merz e company alla corte del Principe Trump.  A volte, però, leggo o ascolto critiche puramente demagogiche e strumentali che invece di entrare nel merito delle questioni politiche preferiscono calciare il pallone per buttarlo in tribuna. Vi faccio questo esempio.
 Il 15 Luglio il Consiglio Europeo della UE per gli affari esteri ha votato contro la sospensione dell'Accordo di Associazione Ue-Israele come conseguenza della guerra a Gaza. Il commento potrebbe finire qui, pronunciando la più grave censura per il comportamento della Ue davanti al genocidio palestinese. Da una posizione politica di sovranità e indipendenza europea bisogna aggiungere altro. Il Consiglio Affari Esteri UE è composto dai Ministri degli Esteri di tutti i 27 Stati. Ministri tutti appartenenti a partiti presenti nel Parlamento europeo e nei parlamenti nazionali. Il Consiglio ha votato:  è stata una decisione politica non solo di Bruxelles, ma anche degli Stati membri, essendo presa dai rispettivi Ministri degli Esteri. Vi era una scelta. Si poteva votare la sospensione dell'Associazione Ue - Israele. Una posizione politica di Europa Sovrana e Indipendente avrebbe votato la sospensione, dimostrando autonomia da Israele e dal suo protettore statunitense a fronte di crimini inumani. È solo un esempio per dimostrare che essere una Europa sovrana non è una utopia o una alchimia istituzionale. È una scelta politica che può essere fatta ogni giorno. I nostri politici hanno fatto la scelta sbagliata contro gli interessi europei e non hanno difeso il vicino popolo Palestinese aggredito fino allo sterminio. Una  Europa di 450 milioni di abitanti poteva fare una scelta diversa, anche con un voto al Consiglio Affari Esteri di Bruxelles. La politica per una Europa Sovrana e indipendente non parla per un futuro lontano: sono scelte politiche da fare oggi, nel 2025, ogni giorno. Si può scegliere di essere una Europa diversa. È troppo facile e comodo addossare tutte le colpe all'UE ignorando che la responsabilità delle decisioni politiche spesso è da attribuirsi ai singoli Stati attraverso i loro rappresentanti. Dobbiamo essere intellettualmente onesti da riconoscerlo.
La solidarietà al popolo palestinese a parole non basta se poi non seguono i fatti.