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L'Occidente vuole la guerra totale

di Antonio Catalano - 20/01/2024

L'Occidente vuole la guerra totale

Fonte: Antonio Catalano

Mentre la decadente e depravata élite riunitasi a Davos chiude i battenti, arrivano le parole del capo militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer, il quale chiaramente afferma che ci troviamo in un’epoca in cui tutto può accadere in qualsiasi momento e che «per poter essere pienamente efficaci anche in futuro, abbiamo bisogno di una trasformazione bellica della Nato». Per questo «i civili devono prepararsi per una guerra totale con la Russia nei prossimi venti anni». Ciò implica che i privati cittadini «devono essere pronti per un conflitto che richiederebbe un cambiamento radicale nelle loro vite» perché «in caso di scoppio di una guerra sarà necessario mobilitare un gran numero di civili e i governi dovrebbero mettere in atto sistemi per gestire il processo». Lo slogan di Klaus Schwab lanciato qualche anno fa a Davos «Non avrai nulla e sarai felice!» comincia a dimostrare tutta la sua sinistra portata. Abituarsi all’idea di un futuro in cui il cittadino sarà sempre più privato di salari, posti di lavoro, pensioni, sanità, diritti sociali, libertà il tutto compensato da dosi massicce di inclusivi diritti transumani. Le parole dell’ammiraglio Bauer ci portano a capire meglio che la gestione pandemica del triennio è stata un grande laboratorio in cui sperimentare la capacità di condizionamento e manipolazione delle popolazioni, motivo per cui è stata considerata lesa maestà, grave attentato alla sicurezza dello Stato, la denuncia della strumentalità della gestione pandemica, solo così si può spiegare la vera e propria persecuzione dei tanti cittadini che si sono rifiutati di sottoporsi al trattamento vaccinale coatto e hanno contestato la legittimità del certificato verde. L’Anglosfera diventa sempre più aggressiva e minacciosa, attizza guerre ovunque, non deve quindi meravigliare la crescita dell’odio dei popoli nei suoi confronti. Così, mentre la propaganda Nato anglo-americana indica nella Russia la minaccia all’integrità territoriale del “mondo libero”, il resto del mondo, nei fatti, mostra di volersi liberare dal tallone di ferro occidentale. Non è vero che il traffico marittimo nel Mar Rosso è bloccato, continuano a navigare navi da e per il Canale di Suez, le sole che non “possono” navigare in quelle acque sono quelle americane e israeliane o comunque quelle dirette in Israele. Forza Houti!