Le nefaste conseguenze dell’Intervento USA-NATO in Libia
di Brian Cloughley - 15/11/2017
Fonte: controinformazione
Di rado viene menzionato il caso Libia nei principali media occidentali, cosa che non è sorprendente perchè il luogo è stato testimonio di una catastrofe e di un caos come risultato dell’operazione effettuata dalla NATO-” UNIFIED Protector “nel 2011, nel corso della quale l’Alleanza Atlantica ha realizzato 9.658 missioni di attacchi aerei e ha lanciato centinaia di missili da crociera contro obiettivi relazionati con il governo libico .
Non c’è stata una sola perdita fra gli aerei della NATO e la Commissione di Vigilanza sui Diritti Umani afferma che “gli attacchi della NATO hanno ucciso almeno 720 civili, un trerzo dei quali sotto i 18 anni.
Il 30 di Ottobre di quest’anno ci sono stati più vittime civili in attacchi aerei, e Al Jazeera ha informato che “per lo meno 17 persone sono morte e più di 30 sono risultati feriti in un atttacco aereo sulla Libia orientale contro la città di Derna. Nessuno ha ammesso la responsabilità per gli attacchi e ci sono vari paesi in coalizione che hanno partecipato a queste incursioni assieme agli Stati Uniti, che hanno realizzato attacchi di precisione a mezzo droni telediretti il 22 di Settembre, in cui sono morti alcuni miliziani dello Stato Islamico che in Libia aveva costituito delle basi dopo l’intervento degli USA e della NATO nel paese.
Risulta improbabile tuttavia che l’attacco di ottobre che ha ucciso decine di civili libici sia stato fatto dagli USA o da qualsiasi altro paese staniero, ci sono pochi dubbi che sono stati assassinati da aerei che appartenevano al generale Khalifa Haftar, cittadino sia degli USA che della Libia, ex CIA attivo che viveva nello stato della Virginia durante 5 anni, ed adesso messo a capo dell’Eserrcito nazionale libico, che è una delle bande dei miliziani che sono venuti fuori gli anni dall’aggressione fatta da USA e Nato che hanno distrutto il paese.
(………………….)
Al margine dell’operazione Libia si trovava l’erratico presidente dell’Italia Silvio Berlusconi, una versione tutta italiana e precedente al Trump, con gli stessi gusti volgari e abitudini salaci ma con buona conoscenza del mondo, il quale aveva espresso dubbi su questa guerra. Berlusconi disse che “lui era contrario a questa campagna, “Ho avuto le mani legate per il voto del Parlamento del mio paese…sono contro questo intervento che andrà a finire come nessuno può sapere….
Queste furono una delle poche frasi sagge pronunciate da Berlusconi che fu per disgrazia anche profetico di quello che poi è accaduto.
Per quanto nell’anno successivo ai bombardamenti, ci sono stati due prestigiosi intellettuali, Ivo Daalder, il quale era stato il rappresentante permanente degli USA nel Consiglio della NATO durante la guerra fatta dalla NATO e l’Ammiraglio James G (“Zorba”) Stavridis, che era in quel momento il Comandante Supremo Alleato in Europa ed ha scritto nella Rivista delle Questioni Estere che “l’operazione della NATO in Libia è stata salutata come un modello di intervento. L’Alleanza ha reagito rapidamente davanti ad una situazione di deterioramento che minacciava centinaia di civili che si ribellavano contro il regime oppressivo….”
“Ha avuto successo la protezione dei quei civili e, per ultimo, nel dare tempo e lo spazio necessario per favorire le forze locali che agivano per rovesciare Muammar al-Gaddafi”.
La parola “idiota” viene alla mente.
Questo ci porta al Ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, cera stato in Libia in Agosto per riunirsi con il generale Haftar e non ha ottenuto niente , per quanto abbia ammesso he l’alleanza militare tra gli Stati Uniti e la NATO era stata “troppo ottimista” sul futuro del paese dopo i suoi sette mesi di bombardamenti e missili sparati in appoggio dei ribelli, icludendo il generale Haftar che era volato in Libia dagli Sati Uniti nel marzo del 2011 per conto della CIA, nello stesso momento in cui sono iniziati i bombardamenti.
Nel 2017 l’informativa mondiale di Human Rights Watch ha registrato che in Libia, le “forze allineate con tutti i governi e decine di milizie hanno continuato ad affrontarsi fra di loro, esacerbando la crisi umanitaria con all’incirca mezzo milione di persone sfollate all’interno del paese. La popolazione civile ha lottato per ottenere accesso ai servizi di base tali come l’assistenza medica, il combustibile, l’elettricità. Le milizie e le forze armate affiliate ai due governi sono coinvolte nelle detenzione arbitarie, nelle torture, negli assassinati, negli attacchi indiscriminati, i sequestri e le sparizioni forzose.
Generale Haftar
Nonostante questo Boris Johnson ha dichiarato, di fronte al gruppo parlamentare britannico il 3 di Ottobre del 2017, ched lui considera la Libia cone “un paese incredibile”. Spiagge di arena bianche come un oasi, mare affascinante….un luogo incredibile…Esiste un gruppo di imprenditori britannici , in realtà alcune persone formidabili, che vogliono investire in Libia , nella costa della Sirte, vicino a dove Gheddafi fu catturato e assassinato come alcuni di voi possono aver visto. E’ arrivato alla conclusione della sua fantasticberia per affermare che immagina una visione brillante per trasformare la Sirte nella prossima Dubai”. “L’unica cosa che bisogna fare”, ha detto il ministro, “è quella di sbarazzarsi dei cadaveri” e subito dopo è esploso in una risata….
Tre settimane dopo della ironica e cinica osservazione el sr Johnson sui cadaveri della Libia, si sono avuti ancora più cadaveri che hanno ricoperto il paese quando gli aerei del generale Haftar hanno bombardato Derna. Johnson aveva dichiarato che il Generale “aveva un ruolo da svolgere nel processo politico”, tuttavia sembra che Haftar abbia seguito l’esempio dei suoi mentori e ritiene che bombardare gli oppositori politici sia più efficace che perdere il tempo a negoziare con loro.
I crimini di guerra commessi dall’Esercito nzionale della Jamahiriya (LNA), sono stati atroci ed Amnesty Internatinal ha verificato due video nel primo die quali si scorge un soldato dell’LNA che viene visto sparare su tre combattenti catturati con quello che sembra essere un Kalashnikov contro un prigioniero in ginocchio contro una parete con le mani legate dietro la schiena. Nel secondo video un gruppo di soldati del LNA si burlano nell’umiliare e trascinare un combattente catturato prima di sparare anche contro lo stesso una volta già morto.
Libia, armata di Haftar
Anche dagli USA e dalal NATO è stato riconosciuto che la distruzione della Libia nel 2011 aveva per oggetto di rovesciare l’allora presidente Muammar Gaddafi, che secondo quello che dicono, si trovò sul punto di uccidere molta gente. Lui in effetti era incorso in molta riprovazione per aver voluto nazionalizzare le risorse petrolifere del suo paese che erano quasi tutte di priprietà di imprese straniere ed un investigatore britannico indipendente ha determinato che Gheddafi non aveva piani per massacrare civili.
Questo mito dei “presunti massacri” era stato esagerato da parte dei media occidentali basandosi sui resoconti dell’intelligence occidentale e serviva a favorire l’avanzata dei ribelli …..un qualche cosa di familiare nelle tecniche della NATO e della CIA.
Prina della guerra, nel 2011, l’Organizzazione Mondiale per la Salute registrava che “il paese offriva assistenza integrale alla salute incluso la promozione, la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei servizi a tutta la cittadinanza in forma gratuita attraverso unità di attenzione primaria, centri di salute e ospedali di distretto” e la CIA World Factbook aveva segnalato che la Libia disponeva di un tasso di alfabetizazione del 94,25 che era superiore a quella della Malesia, del Messico e dell’Arabia Saudita. Secondo l’ONU, la speranza di vita era di 75 anni, di fronte ai 66 dell’India, i 71 in Egitto e i 59 in Sud Africa.
Il paese aveva un leader molto bizzarro ma stava prosperando.
Le conseguenze della guerra di Libia sono che la sua infrastruttura è collassata, con effetti per esempio di richiedere a tutti i cittadini di Tripoli di perforare attraverso il terreno di casa una buca disperata per trovare acqua. I rifugiati di altri paesi africani arrivano ad ondate in Libia per tentare di raggiungere l’Europa e aggiungono una crisi in più alla disastrosa situazione umanitaria. Ci sono state migliaia di vittime civili e le bande dello Stato Islamico si sono insediate prosperando nel paese, mentre la guerra civile continua grazie anche alle forniture di armi che alcuni dei gruppi di miliziani ricevono dai paesi occidentali.
Non c’è soluzione alla catastrofe eccetto dichiarare il paese come un protettorato, cosa che è impraticabile. La lezione appresa è che, senza dubbio, gli USA -NATO non dovrebbero mai più considerare un simile “modello di intervento.
Fonte: Strategic Culture
Traduzione: Luciano Lago