Un conflitto generale potrebbe essere solo rimandato
di Stefano Vernole - 24/06/2025
Fonte: Stefano Vernole
Bisogna ammettere che stavolta Trump (o chi per lui) si è dimostrato davvero abile. Ha fatto una gran sceneggiata con gli attacchi sui siti nucleari iraniani - i quali hanno subito danni assolutamente marginali - rassicurando i tonti occidentali sulle "grandi" capacità militari degli Stati Uniti (sempre più "tigre di carta"). Washington ha capito che Israele stava perdendo la guerra di logoramento e ha ottenuto un cessate il fuoco tra Tel Aviv e Teheran.
Israele non ha ottenuto nessuno degli obiettivi che si era proposto (nè il change regime, nè l'eliminazione del programma nucleare iraniano, nè l'uccisione di Khamenei).
L'Iran da una parte può gridare allo scampato pericolo ma dall'altra perde l'occasione di far cadere Netanyhau e se quest'ultimo rimarrà in piedi continuerà a "lavorare" per il collasso della Repubblica Islamica dall'interno (infiltrazioni, attentati, uccisioni mirate ...).
Russia, Cina e Pakistan gioiscono per il successo della loro diplomazia ma un conflitto generale potrebbe essere solo rimandato. Se invece l'accordo dovesse reggere, la tregua mediorientale avrà inevitabilmente ripercussioni diplomatiche anche in Ucraina, dove Trump cercherà di evitare il collasso della NATO stabilizzando la situazione sull'attuale linea del fronte (cioè con la Russia che si tiene il 22-23% dell'intero territorio ma dichiarando al mondo che almeno Kiev è salva).
Quanto potrà durare tutto ciò, è difficile a dirsi.
I sicuri sconfitti, ancora una volta, sono i commentatori delle televisioni italiane che non ne hanno azzeccata una ma che puntualmente ci verranno riproposti alla prossima "crisi".
D'altronde, costoro devono mantenere in piedi un sistema ormai finito ed evitare che qualcuno gridi "il re è nudo".