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Per cosa si vota il 26 maggio? Credete davvero di saperlo?

di Ugo Boghetta - 05/05/2019

Per cosa si vota il 26 maggio? Credete davvero di saperlo?

Fonte: Ugo Boghetta

"Per cosa si vota il 26 maggio?
Voi direte per eleggere i parlamentari italiani al Parlamento Europeo.
SBAGLIATO!
Questo è accaduto fino a cinque anni fa.
Ora non più.
Noi ci siamo fatti l'idea che a Bruxelles, nel quartiere generale dell'Unione Europea, siedano dei grigi burocrati privi di fantasia.
Beh! Non è vero.
Nel tempo hanno dimostrato di saper trasformare problemi e crisi in opportunità finalizzate a stringere la garrota dell'Euro-Unione.
Ed in vista delle elezioni europee, costoro hanno dato un'ulteriore dimostrazione della loro diabolica pervicacia e fantasia.
Il 26 maggio, infatti, andremo/andrete (!?) a votare per eleggere i parlamentari dei cittadini dell'Unione, non i rappresentati italiani nell'Unione.
Questo cambiamento è previsto dalla Decisione numero 2018/994.
Si potrebbe pensare che sia solo un cambiamento lessicale, che poco cambia, ma non è così.
Cambia totalmente il senso delle elezioni stesse. Con questo atto siamo trasformati formalmente in cittadini dell'Unione.
Non siamo più italiani, francesi o tedeschi.
Ciò sarà un vero orgasmo per i nostri euro-pirla.
La cosa, tuttavia, ha del manicomiale.
Questa Decisione (così si chiama formalmente) è stata adottata proprio quando ormai è a tutti evidente che, per motivi storici e politici, lo Stato Federale non si può fare.
E lo hanno sanzionato proprio Francia e Germania con l'accordo di Aquisgrana e la successiva convocazione a Parigi dei parlamentini delle due nazioni.
Il significato è chiaro: l'Unione siamo noi.
Così, per un verso, diventiamo tutti euro-unionisti, e, dall'altra, il comando è delle elité francesi e tedesche: lo Stato Carolingio.
Ma questo è solo il primo passo.
La denazionalizzazione delle elezioni dei parlamentari è solo il primo passo.
Immagino che direttive, regolamenti, sanzioni, saranno ancor più stringenti sui poteri nazionali. Lo stesso ruolo della Commissione e del Consiglio dei governi ne verrà trasformato.
In Italia, tale Decisione è stata ratificata dal Consiglio dei Ministri e dalle Commissioni Competenti di Camera e Senato come se fosse una decisione qualunque e nel più totale silenzio.
Nessuno, nemmeno i nostri sovranisti leghisti o pentastellati hanno detto alcunché.
A tutti, infatti, interessava la spartizione dei posti lasciati liberi dalla Brexit contenuta nello stesso atto.
La gabbia Euro-Unione, dunque, si stringe.
Ma più si stringe più si complica.
Più si complica, più si stringe.
La rabbia, la voglia di indipendenza e di un'Europa diversa si allargherà.
Prima o poi, in un modo o in un altro, la corda si spezzerà".