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Quirico attacca Asma Assad dopo una lunga pausa

di Patrizio Ricci - 16/09/2020

Quirico attacca Asma Assad dopo una lunga pausa

Fonte: Vietato parlare

E’ noto che il candidato democratico Biden sostiene che il relativo disimpegno statunitense in Siria “è la cosa più vergognosa che un presidente abbia fatto nella storia moderna” per quanto riguarda la politica estera. E’ anche noto che i democratici sono per un maggiore impegno in Siria ed in precedenza, una ‘soluzione militare‘ in Siria.

Quindi aspettiamoci una ripresa delle invettive contro Assad e specialmente contro tutto ciò che gli ruota intorno, compresa Asma Assad, la first Lady tanto amata dai siriani. Anche lei, che fino ad adesso, era restata relativamente indenne. Ma ora , questo gioco al massacro fatto di menzogne e di livore, funge ancora allo scopo.

Questi giornalisti fanno parte della poderosa macchina da guerra ‘multidisciplinare’ e (di fatto) sono tutt’uno con i circoli che sono intimamente legati a doppio filo alle multinazionali delle armi legate indissolubilmente ai vertici del Pentagono e della politica che Trump ha più volte denunciato. Sullo sfondo ci sono le elezioni USA e le battaglie in tutto il mondo, laddove erano già accese, si rinfocoleranno, quando e dove servirà ai democratici.


L’articolo sulla Stampa riapre una brutta pagina del giornalismo da dimenticare, la credevo passata

La prima avvisaglia di questo riaccendersi delle ostilità la possiamo quasi ‘toccare’ in un articolo di Quirico sulla Stampa, testata legata direttamente ai circoli atlantici (ricorderete gli articoli sull’invasione russa durante l’invio di Putin delle squadre anti-covid in Italia). Il mirino del giornalista punta direttamente su Asma Assad. Il viso non corrisponde alla immagine brutale e corrotta che lui dipinge? La giustificazione è che è una falsa che sa nascondere bene la sua infamia. Il sorriso della first lady è descritto come un ghigno e così a seguire. Così via dicendo…

Ti prende un senso vago di disagio, di soffocamento se accosti questa immagine [Asma] alle macerie da terremoto delle città siriane, tumuli di cemento che sono anche tombe, da cui usciva un fetore di marcio. Ci sono sotto cadaveri irrecuperabili, accoppati dai bombardamenti del clan degli Assad, un odore acre e cattivo. Gli amati sudditi di Asma e Bashar. Che rapporto c’ è tra queste immagini? Sembrano scattate su pianeti diversi, in ere geologiche separate da milioni di anni. Dove li ficcate i 400 mila morti in quello sfondo agreste? (..) (Quirico – Stampa)

Naturalmente Quirico non dice che il ruolo della first Lady fino al 2012 non è stato ricoperto da Asma ma dalla madre di Bashar, Anisa Makhlouf. Solo  a regime change messo in atto – con il corollario di Fratelli Musulmani ed al Qaeda che portano la democrazia -, Asma ha cominciato ad avere un ruolo ma molto blando a causa dello scoppio del conflitto. Credo che in quei frangenti, nessuna donna al mondo avrebbe sgomitato per vivere in quelle condizioni, con il rischio che la sua intera famiglia fosse uccisa.

Ciononostante, Asma, che era scomparsa, a quel punto – circa due anni dopo l’inizio della guerra – iniziò ad apparire attivamente in pubblico . Accompagnata dai media, ha visitato ospedali dove venivano curate le forze di sicurezza ferite e campi per siriani fuggiti dalla zona di guerra. Le immagini della moglie di Bashar con soldati feriti o bambini rifugiati sono state attivamente sfruttate dai media statali siriani.

“Asma ha chiaramente deciso di sostenere suo marito, nonostante il disgusto della comunità internazionale per le sue azioni”, scrivevano i media europei all’epoca. Nello stesso periodo, uomini di altri paesi arabi iniziarono ad ammirare la donna coraggiosa. “Saggia e coraggiosa, come la moglie del profeta [Muhammad]” scrissero media arabi.

Il ritratto estasiato Guardarla è un incanto, nessun tanfo di morte suggerisce la foto… (Quirico – Stampa estratto da Dagospia) (…)

L’unico suo scandalo – ma è da vedere se in tempo di guerra si tratti di una notizia costruita o meno –  è la pubblicazione di mail hackerate che direbbero di spese fatte (abiti firmati, gioielli, vetri veneziani, mobili antichi e altri articoli di lusso nei negozi europei) mentre il paese era in guerra, in varie capitali europee. Ma sarebbe da vedere quando questo sarebbe avvenuto, visto la UE che introdotto sanzioni personali rigidissime contro la moglie del leader siriano, nonché sua madre, sua sorella e sua nuora  dal 2012.

Direi un poco per costruire un mostro e delineare l’essenza morale di una persona.

In tempi ‘più tranquilli’ – poco prima della guerra – Asma Assad si era meritata un articolo di Vogue – rivista con oltre 11 milioni di lettori – in cui il giornalista Chris Knutsen è rimasto con lei per giorni, presentandone alla fine un ritratto particolareggiato molto lusinghiero. Di quell’articolo oggi non esiste più traccia (vedi qui) perchè Vogue lo ha rimosso l’anno successivo.

articolo di Vogue andato ‘perso’

Probabilmente più forti agenzie di quelle siriane hanno dispiegato i propri potenti mezzi, come la Purpose che, all’inizio del conflitto ha ricevuto l’incarico dai governi occidentali di gestire i media, una immagine pessima di marito moglie e compagnia bella.

Comunque Asma non ha comunicato mai più con la stampa estera fino al 2016, quando è stata intervistata da un media russo (Russia 24 18 ottobre 2016). In quell’occasione ha rivelato di che gli sarebbe stata offerta da vari paesi la possibilità di tradire il marito e uscire dal paese.

Nel 2018 Asma, ha preso il cancro al seno e fino al 2019 si è curata arrivando alla guarigione. Durante la malattia e successivamente è stata vista sempre in giro a trovare malati e feriti e orfani e mutilati di guerra. Infine nel giugno 2020, Asma è stata inserita  tra le 14 persone sanzionate dagli Stati Uniti per effetti della legge di  “Legge di Caesar”, un fascicolo di accuse incerte senza alcuna possibilità di contraddittorio, senza peraltro nessuna attinenza diretta con Asma Assad.

L’epopea della ‘rivoluzione mancata’ di Quirico

Quindi Asma per Quirico, sarebbe parte delle brutture del ‘regime’. Mentre lui ha dipinto e continua a dipingere quella siriana come una ‘rivoluzione di popolo’. L’epopea della ‘rivoluzione mancata’ che ci racconta ancora Quirico cominciò nel 2011 con l’esodo dei 50mila cristiani da Homs  con l’arrivo dei ribelli del Free Syrian Army, della brigata Farouq e dei pakistani. Rimanere era impossibile: voleva dire l’esproprio della casa, in alcune località il pagamento della Jizya, soprusi, la prospettiva di una vita grama.

Il resto è cronaca; come questi “rappresentanti del popolo siriano” hanno deciso di portare la democrazia lo descrive l’inchiesta del New York Times del 2013: il rapporto svela come la Cia avesse “condotto dal 2013 contro il regime di Al-Assad una delle sue più grandi operazioni clandestine”, l’operazone “Timeber Sycamore” il cui finanziamento annuale si avvicina al miliardo di dollari. Si tratta di un intervento segreto che si iscrive in un più “vasto sforzo di diversi miliardi di dollari implicanti l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia”, ossia i tre stati che notoriamente sostengono le fazioni estremiste in Siria”Queste circostanze sono state confermate pochi giorni fa sul Financial Times dall’ex primo ministro qatariota Bin-Jaber al-Thani. Sullo stesso Financial Times già nel 2013 è stato pubblicato un altro articolo con con contenuti analoghi e con un titolo altrettanto chiaro “How Qatar seized control of the Syrian revolution” (“Come il Qatar ha preso il controllo della rivoluzione siriana”).

La connivenza dell’occidente con le forze insurrezionali non si è limitata solo al supporto alle forze ribelli, ma anche a favorire l’ascesa del califfato di al Baghdadi: un rapporto del 2012 della Dia , ora declassificato, descrive come l’occidente, gli stati del Golfo e la Turchia dovevano ”supportare la possibilità di stabilire un dichiarato o non dichiarato principato salafita nell’est della Siria, (Hasaka e Der Zor), allo scopo di far cadere il regime siriano”. Sul fatto che la guerra siriana sia una guerra per procura non mancano le pubbliche ammissioni, come quella di Michael T. Flynn, ex direttore del servizio segreto militare (Dia) del Pentagono (da un mio articolo sul Sussidiario).

Per la cronaca, tutte le richieste ‘rivoluzionarie vennero accolte da subito e le prime elezioni multipartitiche della storia siriana si tennero dopo soli due mesi, il 7 maggio 2012. La Chiesa siriana appoggiò le consultazioni; i vescovi chiesero in maniera accorata la partecipazione di tutti i cittadini ed ai rivoluzionari domandarono un gesto di buona volontà. Per tutta risposta l’opposizione boicottò le elezioni e lanciò un’ondata di sanguinosi attentati in tutto il paese accompagnati da rapimenti, uccisioni arbitrarie di cittadini e di candidati. (da un mio articolo sul Sussidiario).

Sillogismi vuoti di contenuto ma che attecchiscono

Ma poco importa, Quirico da fondo a tutta la sua maestria nello scrivere. Peccato che applichi le sue doti letterarie per il male e per il discredito. Si nota che di sostanza ce n’è davvero poca ma l’esperienza supplisce in certe occasioni a certe ‘piccole manchevolezze’. In questo aiuta senz’altro il bel reportage fotografico di foto di repertorio di Asma , dove in alcune è con il marito Assad. Dopo una presentazione di un paese allo stremo, con la popolazione all’80% al di sotto della soglia di povertà, vi domando: che effetto fa illustrare il servizio con foto di repertorio di Asma (su Dagospia), la maggior parte di quando il paese non era in guerra, proprio a quasi a suscitare riprovazione e documentare artificiosamente ‘le evidenze’?

Naturalmente non viene mostrata una sola foto della first Lady del prodigarsi per i poveri o quando il più delle volte, appare dimessa di fronte al suo popolo.

La verità è che solo da pochissimo tempo ad Asma Assad  – per arginare la corruzione che è un male di ogni paese in guerra e per far riprendere fiducia al popolo esausto – , sono stati affidati alcuni incarichi di welfare .

Ma vedrete che dopo una gran bella preparazione di artiglieria, anche un sorriso di Asma sarà letto come un fuoco di indegnità e di sberleffo verso il proprio popolo.

Il riaccendersi del conflitto in Idlib riapre il fuoco di fila delle redazioni?

Intanto in Siria – precisamente in provincia di Idlib – sembra imminente un nuovo tentativo di riprendere la provincia, strappandola dai jihadisti. Sono giorni che vengono compiuti attacchi mirati da parte dell’artiglieria siriana e dalle forze aerospaziali russe contro obiettivi nemici.

In questo contesto , come è accaduto immancabilmente in precedenza, la Russia sta segnalando già da due giorni, la preparazione di una false flag chimica da parte delle milizie jihadiste contro civili da attribuire ad Assad.

Il meccanismo è già rodato e la narrazione troverà pronto accoglimento da parte delle potenze occidentali , spalleggiartici delle milizie jiahdiste anti- Assad.

In questo ordito partiranno i fuochi di accompagnamento dei media mainstream. Ma mai avevano cominciato in modo così improbabile e meschino. Mi aspetto che la prossima saranno attaccati i figli di Assad ed il suo gattino.

… ecco altri spunti per il prossimo servizio.