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Totalmente condizionati, ci vantiamo d’essere liberi

di Francesco Lamendola - 17/12/2019

Totalmente condizionati, ci vantiamo d’essere liberi

Fonte: Accademia nuova Italia

Il condizionamento cui siamo sottoposti dai poteri globali è talmente sottile e capillare, talmente invasivo e nello stesso tempo ben dissimulato, che è ormai difficile dire quanta libertà di ragionare ci è rimasta e in quale misura, invece, siamo ridotti in conduzioni simili a quelle di burattini telecomandati, con l’aggravante che non sappiamo di esserlo, e, se per caso qualcuno ce lo ricorda, ci arrabbiamo e rivendichiamo la nostra condizione di esseri liberi e perfettamente consapevoli. Ed è un condizionamento che investe contemporaneamente la nostra mente, la nostra sensibilità, la nostra coscienza morale, il nostro organismo biologico e il nostro sistema nervoso. Molti atti quotidiani che compiamo senza riflettervi, sono le porte attraverso le quali permettiamo alle forze maligne del condizionamento di prendere possesso di noi: una di queste è l’alimentazione totalmente sbagliata cui ci siamo abituati; un’altra, il tipo di musica che molti di noi, specialmente i più giovani, amano ascoltare per molte ore al giorno; altre ancora sono la televisione, i videogiochi, il telefonino; altre hanno a che fare coi farmaci di sintesi chimica, coi vaccini, con gli antibiotici, con le terapie  anti-tumorali di un certo tipo e con molte di quelle psichiatriche; e così via. Alla fine della giornata, e perfino la notte, mentre dormiamo, oppure mentre ci rilassiamo (o crediamo di rilassarci) sdraiati sul divano, di fatto siamo sottoposti agli agenti invisibili e impalpabili del condizionamento, che agiscono sulla nostra salute, sul nostro umore, sulla nostra intelligenza e perfino sui nostri sentimenti, insomma su tutto il nostro modo di vivere e di vedere la vita, mentre siamo pressoché indifesi, perché non immaginiamo neppure di dover stare in guardia e di essere oggetto di una vera e propria invasione psichica e, chimica e biologica.

Citiamo alcuni passaggi assai eloquenti del libro di Fausto Carotenuto Il mistero della situazione internazionale, Torino, Uno Editori, 2013, pp. 82-89):

 

Mentre le forze bianche lavorano sulle potenzialità positive della nostra natura, le forze oscure fanno di tutto per indebolirne le basi,  sia le basi fisiche, vitali, che quelle psichiche, contando sul fatto che un corpo e un’anima indebolite non ci consentono di mettere in moto la coscienza, per imparare a pensare in modo nuovo, per amare e fare il bene servono delle forze, sia fisiche che interiori, che vengono quindi aggredite in tutti i modi. con strategie affidate al tentacolare sistema di potere mondiale nelle mani delle forze dell’ostacolo. È un sistema trasversale, con appendici importanti nella ricerca scientifica, nelle multinazionali, nel sistema finanziario, nei governi, nelle strutture malavitose e dei servizi segreti, che organizza delle intense campagne operative di condizionamento e di indebolimento dell’uomo, in vari settori. Per ognuno di questi argomenti si potrebbero scrivere libri e libri, e già esiste una notevolissima e illuminante letteratura in merito. Li menzioneremo in breve per accennare la parte che svolgono all’interno della strategia antirisvegli.  ALIMENTAZIONE. - Dagli alimenti l’uomo trae una parte importante delle energie vitali non solo per la propria sopravvivenza, ma per la stessa vitalità e lucidità del proprio pensiero, della propria coscienza. una grande campagna è stata avviata da decine di anni per trasformare progressivamente il modo di alimentarsi degli uomini: per passare da cibi pieni di elementi vitali a cibi quasi o del tutto devitalizzati. L’agricoltura è stata appositamente rivoluzionata e trasformata in un processo industriale infestato di elementi chimici nocivi, che produce cibi devitalizzati e in molti casi velenosi. Gli agricoltori di tutto il mondo sono stati sottoposti a dei veri e propri “lavaggi del cervello” condizionanti, per indurli ad abbandonare le antiche tradizioni contadine e a interrompere l’antico, intimo dialogo, quotidiano e rispettoso, con quel grande essere  spirituale “bianco” che è la natura. I processi di devitalizzazione e inquinamento sono entrati ovunque nell’alimentazione, in tutti i prodotti vegetali e in quelli animali e in una serie di sofisticati prodotti di trasformazione. A questo si è aggiunta una grande, multiforme, tentacolare campagna pubblicitaria che ha condizionato e alterato in modo crescente i gusti degli uomini. A questi prodotti sono stati spesso aggiunti elementi additivi ‘seduttivi’, come nel caso di alcune bevande o snack per le masse, tali da indurre a vere e proprie dipendenze. FARMACI. - la medicina è stata trasformata in un sofisticato e potente sistema di distribuzione di farmaci. Farmaci che vengono presentati come panacee che servono a tutto, dalle malattie minori fino a quelle dell’anima, ma che solo in parte si rivolgono a curare le malattie, e raramente le cause vere, che sono sempre di origine spirituali. I nuovi farmaci fanno parte di una rivoluzione medica che ha ‘despiritualizzato’ la medicina, per eliminare la relazione spirituale tra terapeuta e paziente, per sostituirla con un rapporto meccanico tra malato-oggetto e una serie di tecnici specialisti di elementi corporei materiali, in genere assolutamente privi di reali cognizioni sulle vere cause delle malattie. In tal modo molti medici si sono sempre di più trasformati in ‘prescrittori’ e propagatori di medicine accuratamente predisposte – in laboratori spesso oscuri – per abbattere le forze della nostra struttura naturale, per devitalizzare i nostri corpi sottili, per aggiungere elementi debilitanti e aggravare il danno già compiuto dall’alimentazione. Antibiotici, vaccinazioni, psicofarmaci, chemioterapie, ecc. spesso sono diaboliche misture di elementi autenticamente curativi e di altri devitalizzanti.(…) CAMPI MAGNETICI, ELETTRICITÀ, RADIAZIONI, ONDE DI VARIO TIPO, ADDITIVI CHIMICI. - Con la motivazione del progresso, dell’energia a disposizione di tutti, delle telecomunicazioni in rapidissimo sviluppo, sono state sviluppate molte tecnologie che adoperano forze, come i capi magnetici, elettricità, le radiazioni e onde di svariati tipi, o prodotti di derivazione chimica, come le plastiche e i mille additivi, che aiutano in tanti settori materiali. Come avviene per i farmaci, queste tecnologie da una parte danno dei vantaggi indubbi, soprattutto di tipo materiale, ma dall’altra aggrediscono le forze vitali dell’uomo, che sono le stesse che servono per i nostri processi di coscienza. (…) DROGHE, ALCOL E FUMO. – La capillare diffusione dei narcotici e delle droghe è una delle grandi operazioni in corso da anni. (…) SISTEMI EDUCATIVI.  Le forze “nere” attraverso i loro terminali nei governi e nel sistema educativo, creano una notevole serie di condizionamenti e ostacoli alla crescita equilibrata dei bambini e dei ragazzi.(…) L’INTRODUZIONE DI ELEMENTI OSCURI NELLE FORME, NEI RITMI E NEGLI STILI DI VITA QUOTIDIANA. – La notte al posto del giorno, certi tipi di musica. (…) I videogame. (…) Le situazioni ambientali alienanti, abitative e sul posto di lavoro.

 

Ora, abbiamo sempre sostenuto che a ogni persona è necessario praticare su se stessa un’ecologia della mente, così come alla società è necessario praticare un’ecologia dell’ambiente (cfr. in particolare l’articolo: L’ecologia della mente come presupposto dell’equilibrio spirituale, già pubblicato sul sito di Arianna Editrice il 06/09/07 e ripubblicato su quello dell’Accademia Nuova Italia il 06701/18). D’altra parte, di fronte alla vastità, alla molteplicità e alla capacità mimetica del bombardamento manipolatorio cui siamo costantemente esposti, sorge il legittimo dubbio se ciò sia ancora possibile, anzi pensabile in termini di volontà individuale, o se ormai le dinamiche del condizionamento siano talmente capillari ed estese, talmente efficaci e tuttavia inafferrabili, che la partita è persa in partenza e non c’è più nulla che gli uomini possano fare per conservare il loro statuto di persone, fondato sulla libertà del volere, ed evitare il regresso ad uno stadio inferiore, diciamo pure sub-umano. Infatti che altro sarebbe una persona, spogliata del libero arbitrio, se non un essere sub-umano? Qualcosa di meno di un bruto: perché i bruti non hanno mai conosciuto la ragione e il libero arbitrio, l’uomo sì, e aver perduto questi beni significa per lui sprofondare in una condizione incomparabilmente più vile di quella che occupava prima, e che occupano tuttora le creature dotate dei soli istinti. Questo, fra parentesi, era anche ciò che paventava un filosofo che molti, erroneamente, prendono come vessillifero della ribellione contro il cristianesimo: Nietzsche, il quale aveva in sé molto più spirito religioso e cristiano di quel che lui stesso non immaginasse, o di quel che i suoi seguaci dozzinali non possano giungere a vedere. A differenza di Heidegger, figlio di un bottaio che era anche il sagrestano della chiesa locale, e che fu un cattolico apostata il quale, con la più nera ingratitudine, a un certo punto si scagliò con astio implacabile contro quella Chiesa che gli aveva consentito di fare, da ragazzo ottimi studi nonostante la sua povertà, e di crearsi una posizione accademica, Nietzsche, che era figlio di un pastore luterano, non perse mai la nostalgia per il Dio della sua infanzia: mai, neppure quando scrisse le pagine più amare de L’Anticristo, e quella nostalgia, talora quasi esplicita, come in certi passi dello Zarathustra, fornisce una chiave di lettura non banale del suo pensiero, che prende le mosse da una presa d’atto della crisi di fede degli uomini moderni, perché l’espressione Dio è morto non significa altro che questo, ossia che Dio è morto nella coscienza dei suoi fedeli, ed è per questo che bisogna, egli afferma, tornare alla terra per dare alla vita un senso che sia interamente immanente. In altre parole: poiché gli uomini hanno voltato le spalle a Dio, bisogna che qualcuno li guidi, perché essi hanno bisogno di essere guidati; e la meta che Nietzsche addita è una meta elevata, qualcosa che stia oltre l’uomo, e rispetto al quale l’uomo attuale apparirà patetico come appare patetica la scimmia rispetto a lui. Tuttavia Nietzsche era ben consapevole dei tremendi rischi di una tale ascensione: e metteva in guardia contro il pericolo che gli uomini, se non sarebbero stati capaci di compiere un simile auto-superamento, scivolassero indietro e regredissero ad una condizione sub-umana. Che è poi quel che sta accadendo adesso, sotto i nostri occhi.

Ma se il condizionamento cui siamo sottoposti è così martellante e inesorabile, così scientificamente studiato e predisposto, quali speranze abbiamo di sottrarci ad esso e di conservare il nostro reale statuto di persone? Le speranze, razionalmente parlando, sono davvero poche; pochissime. Dal punto di vista della ragionevolezza, la partita è già persa. Anche se alcune persone hanno compreso il pericolo e si tengono in guardia per non lasciarsi sopraffare dai persuasori occulti e dalle altre forme dell’aggressione maligna, bisogna riconoscere che la massa è già in stato di condizionamento avanzato e ormai si è abituata a sentire, pensare e agire non secondo la propria inclinazione, la propria coscienza e la propria volontà, ma secondo gli schemi che qualcun altro ha programmato per essa, e che hanno spento in lei ogni consapevolezza critica. D’altra parte, i pochi che si sono finora sottratti a un simile destino rappresentano anche una possibilità di ripresa per tutti gli altri, o per molti di loro, perché è già accaduto che poche persone consapevoli siano riuscite ad accendere, o a riaccendere, la luce e il calore della vera umanità in una massa abbrutita e intorpidita. E tuttavia, la domanda è sempre la stessa: come possono agire su una massa così inconsapevole poche persone di retto sentire e di buona volontà? La prima difficoltà è quella di far capire a uno schiavo la sua condizione di schiavo, e sia pure legato con soffici e graziose catene: egli non l’ammetterà mai; di più: si scaglierà con rabbia contro che gli dicesse una cosa del genere, giudicandolo superbo e temerario. La seconda difficoltà consiste nel far accettare alla gente la sola medicina possibile: un cammino di consapevolezza lungo e faticoso che richiede sacrifici, solitudine, perseveranza e coraggio. Infatti, chi si mette su questa strada deve innanzitutto affrontare l’incomprensione degli altri, a cominciare dagli amici e forse dagli stessi familiari: e la paura di essere soli, di esser esclusi, è forte non solo negli adolescenti, bisognosi di sentirsi accettati e apprezzati, ma anche negli adulti, perché l’adulto moderno è un eterno adolescente, un bamboccio che non si decide mai a crescere. Dostoevskij ha scritto pagine memorabili su questo tema (gli scrittori sono spesso più acuti e tempestivi dei filosofi nel riconoscere la comparsa di nuovi tipi psicologici), perché la modernità non comincia qualche anno fa, è un processo in atto da secoli e noi tutti, in generale, siamo affetti dalla sindrome del bambino che non vuole o non sa crescere. Ciò accade perché l’uomo moderno ha progressivamente ucciso la figura del padre: sia il Padre celeste, sia il padre terreno; per cui il grido di Zarathustra: Dio è morto dovrebbe essere esteso al più universale: il padre è morto. La nostra società si è gradualmente femminilizzata: ma gli esseri umani, checché ne dicano i campioni della ideologia gender, hanno bisogno di un padre, oltre che di una madre, proprio per poter crescere e acquisire lo statuto di persone adulte e responsabili. Ecco allora che l’attacco alla figura del padre e la distruzione dell’autorità paterna ci appaiono nella loro giusta luce, come parte della strategia occulta mirante a toglierci ogni punto di riferimento, per ridurci all’impotenza e poterci più agevolmente manipolare. Perciò, se vogliamo spezzare le catene, dobbiamo riconquistare l’idea della necessità della figura paterna. Questo ci condurrà dritti allo scontro con uno dei sacri feticci della cultura moderna: il femminismo, che é uno dei più poderosi strumenti del condizionamento occulto. E dunque: guerra aperta al femminismo e ritorno alla figura paterna e alla sua autorevolezza.