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Dai magnati alle pizzerie, ecco chi finanzia i partiti

di Gian Maria De Francesco - 29/04/2007

 
Il soccorso finanziario «rosso» delle Coop ai Ds è proseguito anche nel 2006 anche se in misura inferiore rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dalle dichiarazioni dei partiti depositate alla Camera e relative alle donazioni ricevute nel 2006. Le cooperative hanno versato alla Quercia lo scorso anno 228mila euro, una cifra consistente seppure in calo rispetto agli oltre 324mila del 2005.

Tra le altre spigolature si segnala il calo complessivo delle erogazioni liberali nonostante la campagna elettorale per le elezioni politiche. Uno dei partiti più colpiti è stato Forza Italia che ha registrato una flessione delle donazioni del 91% passando dai 16,482 milioni del 2005 a 1,496 milioni. L’imprenditore più munifico è stato Gianmarco Moratti, presidente del gruppo petrolifero Saras, che ha finanziato la campagna elettorale della moglie Letizia Brichetto Moratti con 6,215 milioni di euro. La Lega Nord, invece, conferma il suo appeal nel profondo Nord dove piccoli commercianti e artigiani le hanno confermato il sostegno con donazioni di piccola taglia.
I Ds e le Coop. Le cooperative rosse anche nel 2006 hanno rappresentato una delle principali fonti di finanziamento del partito guidato da Piero Fassino. Su 228mila euro di contributi, però, 200mila provengono da due soli soggetti. La Cooperativa edile Bastia ha donato 100mila euro (stesso importo del 2004) alla Quercia bolognese, mentre la Nuova Costruzioni siciliana di Regalbuto ha erogato la stessa cifra ai Ds di Enna. Il calo del 30% delle donazioni «targate» Coop si spiega con l’assenza di uno dei finanziatori storici del Botteghino, la Manutencoop (socia delle assicurazioni Unipol attraverso Holmo, ndr) che nel 2004 aveva indirizzato verso le casse del partito circa 160mila euro e l’anno successivo circa 170mila ripartiti tra 19 candidati governatori alle regionali.
Forza Italia.

Senza grandi imprenditori al fianco le donazioni languono. È il caso di Forza Italia che l’anno scorso ha registrato una contrazione del 91% delle erogazioni a poco meno di 1,5 milioni di euro. Dagli elenchi presentati alla Camera mancano all’appello alcuni nomi che nel 2005 avevano contribuito notevolmente alle campagne elettorali azzurre. Si tratta di nomi «pesanti» come quello del conte Giannino Marzotto (che nel 2005 aveva donato un milione a testa a Fi e alla Lega, ndr), di Marcellino Gavio (40mila euro nel 2005), di Nicolò Sella di Monteluce (50mila euro). Assente anche Ennio Doris (10mila euro). «Recuperati» alla causa personaggi di spicco come gli imprenditori siderurgici Riva (245mila euro) e Maria Luisa Todini che ha versato 35mila euro nel 2005 dopo averne donati 13mila ai Ds nel 2005 creando non poco scalpore.