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Ma quanto mi costi energia elettrica e perchè?

di Daniele Rovai - 30/04/2007

I giornali e le televisioni dicono da inizio anno che la bolletta elettrica non è aumentata e che ad aprile è addirittura diminuita, traducendo dal politichese i comunicati stampa dell’Autorità Elettrica, che a gennaio annunciava come non ci fosse “per le famiglie nessun aumento” dell’elettricità e ad aprile che “la spesa totale per le famiglie diminuisce, elettricità –0,4%”.

Per sapere la verità basta leggere tra i commi delle delibere e i comunicati stampa dell’Autorità Elettrica, scoprendo così che a gennaio, a livello nazionale, il costo della corrente elettrica era sceso a 13,16 centesimi di euro a Kw/h, ma che alle famiglie veniva mantenuto il prezzo di 15,60 centesimi di euro; certo “per le famiglie nessun aumento”, ma perché allora il prezzo non è sceso, visto che a livello nazionale, dice sempre l’Autorità, la riduzione è stata pari “a 0,21 centesimi di euro per kWh (-1,6%)”?

Continuando a leggere le delibere si scopre non solo che il costo della corrente era sceso, ma che si sono aumentati gli oneri nucleari, un tributo forzosamente imposto dallo stato, sin dal 2000, alle famiglie italiane per la gestione dei siti nucleari che, chiusi nel 1987, erano diventati ormai dei “rami secchi” ed un’inutile spesa per l’Enel; un fardello da far gravare sulle spalle delle famiglie italiane, anche per aiutare quella società nella sua collocazione in borsa.

Un onere che dai 0,06 centesimi del 31 dicembre 2006, che dal 2002 al 2006 ha fatto affluire alle casse della Sogin, l’azienda statale di smantellamento nucleare, quasi 500 milioni di euro, è passato, il 1 gennaio 2007, a 0,16 centesimi, tre volte tanto, provocando, come dice l’Autorità stessa, “un aumento dell’ordine di un punto percentuale sulla tariffa domestica”.

Non possiamo certo calcolare di quanto è aumentata la bolletta elettrica, ma di sicuro, tenendo conto che gli oneri nucleari l’hanno fatta aumentare dell’1% e che il costo della corrente elettrica era calata del 1,6%, si può dire che è aumentata, anche se ci vogliono far credere il contrario.

Ma a cosa è servito triplicare l’onere? E’ servito a far affluire soldi freschi per continuare a gestire i siti di scorie radioattive, visto che, come dice l’Autorità, «l’aliquota vigente (…) il cui gettito è destinato al conto per il finanziamento delle attività nucleari residue (…) è in grado di garantire solamente la copertura degli oneri imposti dall’articolo 1, comma 298 della legge Finanziaria 2005 e dall’articolo 1, comma 493 della legge Finanziaria 2006».

In altre parole, visto che dal 2005 il 70% del finanziamento nucleare và a riempire le casse dello stato e non per la sicurezza dei siti radioattivi, questa la traduzione degli articoli: i soldi erano finiti e ne occorrevano degli altri.

Poco importa se, come afferma l’Autorità nel comunicato stampa del 24 aprile, si ha un «vero e proprio prelievo di tipo fiscale», visto che si trasferisce «la destinazione di una parte del gettito proveniente dalla tariffa elettrica al generale finanziamento del bilancio dello Stato»; poco importa se questo “prelievo fiscale” sia di “natura sostanzialmente occulta” e che perpetri “una violazione dei canoni di costituzionalità generale in materia tributaria”.

L’importante è che quei soldi arrivino a riempire le casse dello stato e della Sogin, a scapito delle famiglie italiane alle quali, con una bolletta elettrica più alta, costerà sempre di più accendere la luce in casa.