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Alla conquista della Giudea e Samaria

di F.R. - 06/12/2005

Fonte: rinascita.info

 

Uno studio diffuso ieri dall’Ufficio centrale di statistica israeliano, dimostra che la presenza di coloni nei Territori palestinesi continua ad aumentare senza sosta.
Secondo i dati il numero di residenti israeliani nella Cisgiordania è salita nel settembre del 2005 a 242.700. Si tratta di un incremento di almeno il 4,3 per cento nel giro di un solo anno, dovuto in parte all’aumento demografico naturale ma soprattutto allo spostamento di numerosi coloni che hanno lasciato la Striscia di Gaza e il territorio israeliano per andare a vivere negli insediamenti della Cisgiordania. Un trasferimento dovuto anche agli incentivi offerti dal governo sionista ai cittadini che decidono di lasciare le grandi città israeliane per abitare nelle colonie: affitti più bassi, un lavoro, acqua corrente ed elettricità.
Secondo quanto dichiarato dalla radio militare sionista, la vendita di abitazioni private in Cisgiordania nel 2005 è aumentata del dieci per cento rispetto all’anno precedente.
Tale migrazione è resa possibile anche da un progetto sionista, criticato ma mai impedito dalla comunità internazionale, che prevede la costruzione di 3.500 nuovi insediamenti illegali nei pressi di Gerusalemme est e che verranno presto occupate da nuovi coloni ebrei.
Tutto questo accade mentre il mondo plaude ancora al sedicente ritiro sionista dalla Striscia di Gaza che lungi dall’aver dato il via ad un “processo di pace”, ha rappresentato solo il primo passo di un lucido progetto di conquista della più vasta e ricca Cisgiordania, ormai pienamente in corso.
Parte integrante di questo progetto è il vergognoso muro di cemento che il governo di Tel Aviv sta facendo edificare in Cisgiordania. In un rapporto divulgato ieri, il gruppo umanitario israeliano Bet’selem ha diffuso i risultati di un dettagliato studio sul tracciato della recinto di cemento e filo spinato e il suo legame con decine di insediamenti ebraici vicini, che vengono di fatto annessi al territorio sionista. Nella maggior parte dei casi esaminati il tracciato del muro corre a centinaia di metri, anche a migliaia di metri, dalle case dei coloni. In ben 12 casi, il tracciato della barriera passa esattamente lungo i margini delle aree di sviluppo di quelle colonie. Bet’selem contesta di fatto la versione del governo sionista, che pretende di giustificare un muro alto otto metri solo sulla base di considerazioni di sicurezza, mentre si tratta di un modo per rubare enormi quantità di territorio palestinese e annettere intere zone della Cisgiordania al territorio sionista, compresa la totale occupazione di Gerusalemme. In troppi si indignano per le dichiarazioni di chi nega il diritto all’esistenza di Israele, tacciandolo immediatamente di razzismo e antisemitismo, mentre nessuno protesta per i crimini sionisti nei Territori che impediscono di fatto la nascita di uno stato palestinese.