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breviario di meditazione alpestre

di Luisa Bonesio - 07/12/2005

Fonte: edizioni-ulivo

Lapidario

breviario di meditazione alpestre

Luisa Bonesio

edizioni-ulivo

 

 
[…] In questo Lapidario, la natura non è materia inerte per la nostra vita, ma è la vita; non è il luogo dell’infinita effusione dell’anima, ma ha essa stessa un’anima, di cui quella dell’uomo è parte e da cui non cessa di patire il distacco.
La “meditazione alpestre”, fatta di immagini di intensa brevità, lapidarie appunto, scorre come una lenta, ininterrotta monodia contemplativa, priva di sbavature psicologiche e di contorsioni intellettuali, come l’acqua di una fontana nella quieta piazzetta di un villaggio alpino. Il suo scorrere non lacera il silenzio, ma ne è parte, non ci distrae dal muto dialogo delle cose, ma lo asseconda, ne è sonora colonna, l’ossimorica voce.
Allo stesso modo questa poetica meditazione ha il ritmo cullante e malinconico di una nenia, di una dolcissima trance verbale in cui le immagini zampillano con spontanea naturalezza, intrise di pensiero poetante, pensiero dell’occhio e dello sguardo, pensiero visionario che contempla con rispetto le cose e nella loro epifania ne intuisce l’enigmatica vita e l’abissale profondità..[…]
[…] Affiora qua e là in essa una tenue geografia dei luoghi, Sondalo, il Sanatorio, il monte Sortenna, che disegna in controluce nel tessuto verbale una mappa discreta dell’esistenza grazie a cui la neve, l’autunno, una pietra, un fiore, sono sempre quella neve, quell’autunno, quella pietra, quel fiore, vissuti in un dato tempo e in un dato luogo, ma sono insieme anche la neve, l’autunno, la pietra, il fiore eterni, senza tempo e senza luogo, quasi che di essi Luisa Bonesio volesse darci la vita prima della vita, la loro perfetta essenza prima di ogni caduca apparenza, lo spazio armonico della Totalità originaria dell’essere, dove, dice Hölderlin, “... affrancata dal presente è in fiore/Una bellezza senza mutamento”. Dalla prefazione di Franco Monteforte