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Dichiarazione Internazionale Editori Indipendenti per tutelare la 'Bibliodiversità'

di Anita Molino - 19/07/2007

Il ruolo degli editori indipendenti come attori essenziali della distribuzione delle idee, della formazione dell’essere umano, è oggi gravemente compromesso in tutto il mondo. La bibliodiversità, la diversità culturale del libro, è in pericolo.

Gli editori indipendenti sono, infatti, colpiti in pieno dalla globalizzazione dell’economia, che facilita la finanziarizzazione del settore, attualmente dominato dai grandi gruppi che possiedono i finanziamenti, i mezzi di comunicazione e di distribuzione. La standardizzazione dei contenuti è in agguato.

La ricerca del solo profitto spinge l’editoria verso una mercificazione che non è compatibile con la creazione e la diffusione di prodotti culturali, mentre il libro dovrebbe essere un bene pubblico.

Di fronte a queste minacce, noi, 75 editori indipendenti di oltre 45 paesi – compresi i rappresentanti di associazioni che riuniscono in totale più di 465 case editrici – riuniti all’Assemblea internazionale dell’editoria indipendente a Parigi, presso la Biblioteca Nazionale di Francia, dal 1° al 4 luglio 2007, riaffermiamo la nostra volontà di resistere e di agire insieme.

Aderiamo pienamente ai princìpi della Convenzione per la tutela e la promozione della diversità delle espressioni culturali dell’Unesco, entrata in vigore il 18 marzo 2007. Desideriamo contribuire concretamente alla sua realizzazione per quanto riguarda il nostro settore culturale. Riteniamo che l’associazione che formiamo abbia il diritto di rappresentare e di difendere la bibliodiversità e l’editoria indipendente, specialmente di fronte alle organizzazioni internazionali e agli Stati impegnati nell’applicazione della Convenzione e nell’attuazione di politiche nazionali per il libro e la lettura.

Dichiarazione

Per prima cosa, denunciamo con forza ogni forma di censura, che sia diretta, indiretta o che si tratti di autocensura. Dichiariamo piena solidarietà a tutti i nostri colleghi editori, agli autori e a tutti gli altri professionisti del libro che, ancora oggi, subiscono forme di intimidazione, violenze morali e fisiche o finiscono in carcere, con gravi danni per la loro attività e rischi personali. Dobbiamo constatare, inoltre, lo sviluppo di forme di censura meno dirette, che possono avere cause amministrative (blocchi alle dogane, tasse arbitrarie ecc.), legali e finanziarie oppure derivare da un meccanismo di autocensura. Anche i fenomeni di concentrazione e finanziarizzazione del settore editoriale influiscono in modo più o meno diretto sull’inasprimento o sulla ricomparsa di forme di censura.

Constatiamo che le leggi antiterrorismo e quelle relative alla pubblica sicurezza hanno ridotto, da alcuni anni, la libertà di espressione in tutto il mondo. Intendiamo lottare contro tale degrado.

Siamo particolarmente allarmati dal fatto che non ci sia scambio di iniziative e idee tra le culture, soprattutto attraverso i libri. Notiamo, ad esempio, che pochissimi libri sono tradotti in inglese o in arabo, mentre la maggior parte delle traduzioni riguarda opere scritte in inglese. Temiamo un impoverimento delle identità culturali e il definitivo avvento di un pensiero dominante. Chiediamo unanimemente e solennemente una raccolta urgente di fondi e incentivi alla traduzione destinati, prima di tutto, agli editori indipendenti. Chiediamo a tutti gli Stati, all’autorità pubblica, ai mecenati di destinare urgentemente finanziamenti alla traduzione di opere, contribuendo a ricreare e a rafforzare i legami tra le società umane.

Siamo sempre più convinti che le coedizioni rappresentino anche un utile strumento del dialogo interculturale – soprattutto quando sono il frutto di un impegno collettivo che si traduce in accordi commerciali solidali. Ci impegniamo a portare avanti la riflessione – arricchita dall’esperienza – sul concetto di “libro equo e solidale”.

Ci dichiariamo favorevoli alla sovranità degli Stati in materia di politiche culturali, politiche che non devono, tuttavia, limitare la libertà di espressione né i diritti umani. Bisogna che sia rispettato, difeso, applicato un diritto sovrano che autorizzi l’istituzione di politiche e di leggi a favore del libro, che tutelino e assicurino la promozione di aziende culturali indipendenti. Tale sovranità potrebbe, ad esempio, permettere la promulgazione di leggi che garantiscano il prezzo fisso, l’approvazione di sgravi fiscali, lo sviluppo delle biblioteche e della lettura pubblica, la tutela e l’incremento delle librerie indipendenti, l’acquisto, da parte di enti pubblici, di libri stampati localmente, l’adozione di tariffe preferenziali per il trasporto di libri a livello nazionale.
Il libro e l’editoria fanno parte di un’eredità culturale locale, ma anche universale. La diffusione delle opere deve passare necessariamente attraverso la coedizione solidale e la cessione dei diritti, soprattutto quando i livelli di sviluppo sono disuguali. Sosteniamo, inoltre, la pubblicazione in lingue locali o di minoranze e ci dichiariamo solidali con gli editori che la incoraggiano.

Chiediamo la revisione degli accordi di Firenze. Non siamo contrari alla libera circolazione dei libri ma, purtroppo, essa è troppo spesso svantaggiosa per i mercati e le aziende locali e nazionali. Bisogna compensare lo squilibrio negli scambi tra paesi che sono forti esportatori di libri e i paesi importatori.

Invitiamo le associazioni e le istituzioni che regalano libri a far sì che il loro agire non penalizzi l’editoria locale. Riteniamo prioritario ripensare l’omaggio di libri e i suoi meccanismi, conferirgli un nuovo significato, adeguarlo ai tempi moderni.

È essenziale che gli editori indipendenti possano accedere al mercato pubblico dei loro paesi. L’editoria scolastica deve essere necessariamente affidata agli editori locali indipendenti sia per ragioni di sviluppo economico sia perché è fondamentale che i contenuti siano elaborati localmente.

Ci sembra essenziale che venga creato un contesto fiscale favorevole all’industria del libro. Si tratta innanzi tutto di ridurre le tasse sui libri, ma anche di detassare il più possibile l’importazione di materiali indispensabili alla produzione di libri. Ci rammarichiamo vivamente che il Protocollo di Nairobi non sia stato firmato, ratificato né rispettato da tutti.

Vogliamo riaffermare la nostra interdipendenza dai protagonisti della catena produttiva del libro: gli autori, i traduttori, i librai e i bibliotecari. In particolare, ci sentiamo legati da un destino comune ai librai indipendenti. Non dimentichiamo che i librai indipendenti sono, come i loro omologhi editori, operatori culturali e sociali di fondamentale importanza per l’informazione e la formazione delle persone. Editori e librai devono collaborare a rendere manifesta la propria indipendenza e il suo significato.

In alcuni paesi, la deregulation della distribuzione, dovuta alla concentrazione, minaccia l’intera catena produttiva del libro. Chiediamo che i canali di distribuzione esistenti siano sottoposti a regole e che vengano creati canali alternativi di diffusione.

Le biblioteche pubbliche appartengono di diritto alla catena produttiva del libro. Attraverso l’acquisto di opere, devono riflettere la diversità culturale e favorire lo sviluppo dell’editoria locale, assolvendo alla loro funzione sociale di educazione alla lettura.

È imprescindibile che si progettino e si applichino leggi eque riguardo ai diritti d’autore, leggi che permettano di tutelare gli scrittori, garantendo, al tempo stesso, l’accesso alla conoscenza. Si tratta, innanzi tutto, di impedire il monopolio della conoscenza e un’eccessiva appropriazione privata del sapere. Inoltre, l’accesso alle nuove tecnologie è d’importanza capitale: infatti, esse sono indispensabili alla bibliodiversità.

Siamo consapevoli, mentre lottiamo per rivendicare i nostri diritti, di dover riconoscere i nostri doveri e le nostre responsabilità, di ordine culturale, sociale e ambientale.

Al termine di queste quattro giornate di lavoro collettivo constatiamo ancora una volta che la nostra Unione è un prezioso spazio di contatti umani, di dialogo e di scambi culturali, di condivisione di esperienze, di confronto di saperi professionali, di elaborazione e di realizzazione di progetti editoriali innovativi, di programmazione di interventi di tutela dell’editoria indipendente e della bibliodiversità. Siamo pienamente consapevoli di dover riflettere e progettare agendo in prima persona.

Invitiamo, infine, gli editori indipendenti di tutto il mondo a riunirsi, a livello nazionale, ma anche regionale e internazionale, in associazioni e gruppi che consentano maggiormente di difendere i nostri diritti e di far sentire la nostra voce. Insieme, con l’appoggio delle istituzioni pubbliche, dei mecenati, delle organizzazioni internazionali, intendiamo continuare a tutelare e a promuovere l’editoria indipendente e la bibliodiversità.

Parigi, mercoledì 4 luglio 2007

Elenco dei firmatari

>> Sindhu ABEBE, Éditions Sindhu, Etiopia

>> Nouri ABID, Éditions Med Ali, Tunisia

>> Joachim ADJOVI, Association Afrilivres, Bénin –-associazione di 55 editori dell’africa francofona al sud del Sahara

>> Silvia AGUILERA, Lom editorial, Cile

>> Bahman AMINI, Éditions Khavaran, Iran – Francia

>> Marie-Agathe AMOIKON FAUQUEMBERGUE, Éditions Éburnie, Costa d’Avorio

>> Pascal ASSATHIANY, Éditions du Boréal, Québec – Canada

>> Bichr BENNANI, Tarik éditions, Marocco

>> Pierre BERTRAND, Éditions Couleur livres, Belgio

>> Dominique BIGOURDAN, Éditions Sang de la Terre, Francia

>> Joseph BOU AKL, Éditions Dar Al-Farabi, Libano

>> Isabelle BOURGUEIL, L’or des fous éditeur, Francia

>> Indu CHANDRASEKHAR, Tulika Books, India

>> Russell CLARKE, Éditions Jacana, Sud Africa

>> Sandro COHEN, Editorial Colibrí, Messico

>> Gilles COLLEU, Éditions Vents d’ailleurs, Francia

>> Arielle CORBANI, Éditions de l’Atelier, Francia

>> Germán CORONADO, Ediciones Peisa, Perù

>> Ana DANIELI, Ediciones Trilce, Uruguay

>> Héctor DINSMANN, Libros de la Araucaria, Argentina

>> Serge DONTCHUENG KOUAM, Presses Universitaires d’Afrique, Camerun

>> Jacques DOS SANTOS, Edições Chá de Caxinde, Angola

>> Iñaki EGAÑA, Éditions Txalaparta, Paesi Baschi – Spagna

>> Fatma EL BOUDY, Elain Publishing, Egitto

>> Josemari ESPARZA, Éditions Txalaparta, Paesi Baschi – Spagna

>> Marc FAVREAU, The New Press, Stati Uniti

>> Araken GOMEZ RIBEIRO, Éditions Contra Capa et Liga Brasileira de Editores (LIBRE), Brasile – Associazione di 100 case editrici

>> Müge GURSOY SOKMEN, Éditions Metis, Turchia

>> Agnès GYR-UKUNDA, Éditions Bakame, Ruanda

>> Sofiane HADJADJ, Éditions Barzakh, Algeria

>> Pablo HARARI, Ediciones Trilce, Uruguay

>> Susan HAWTHORNE, Spinifex Press, Australia

>> Jutta HEPKE, Éditions Vents d’ailleurs, Francia

>> Dorothée-Gérard HOUESSOU, Les éditions du Flamboyant, Bénin

>> Federico IBÁÑEZ, Association Bibliodiversidad, Spagna – associazione di 129 case editrici indipendenti

>> Guido INDIJ, la marca editora et Los Editores Independientes de Argentina por la Diversidad Bibliográfica (EDINAR), Argentina – Associazione di 33 case editrici indipendenti

>> Yasmin ISSAKA, Éditions Graines de pensées, Togo

>> Aline JABLONKA, Éditions Charles Léopold Mayer, Francia

>> Ivana JINKINGS, Boitempo Editorial, Brasile

>> Renate KLEIN, Spinifex Press, Australia

>> Hamidou KONATÉ, Éditions Jamana, Mali

>> Octavio KULESZ, Libros del Zorzal, Argentina

>> Béatrice LALINON GBADO, Éditions Ruisseaux d’Afrique, Bénin

>> Alvaro LASSO, Éditions estruendomudo, Perù

>> Anne LIMA, Éditions Chandeigne, Francia

>> Sami MENIF, Cérès éditions, Tunisia

>> Ritu MENON, Éditions Women Unlimited et Independent Publishers’ Group, India – associazione di 10 case editrici indipendenti

>> Anita MOLINO, Federazione Italiana degli Editori Indipendenti (FIDARE) Italia – associazione di 90 case editrici indipendenti

>> Julie MONGEAU, Les éditions écosociété, Québec – Canada

>> Auguste MOUSSIROU-MOUYAMA, Les éditions du Silence, Gabon

>> Pablo MOYA, Alianza de Editoriales Mexicanas Independientes (AEMI), Messico –associazione di 15 case editrici indipendenti

>> Aïda et Nabil MROUEH, Éditions Al-Intishar, Libano

>> Jean-Claude NABA, Sankofa & Gurli éditions, Burkina Faso

>> Abdeljalil NADEM, Éditions Toubkal, Marocco

>> Lidio PERETTI, Editora Vozes, Brasile

>> José Antonio QUIROGA, Plural Editores, Bolivia

>> Claude RABENORO, Éditions Tsipika, Madagascar

>> Marie-Michèle RAZAFINTSALAMA, Presse Edition et Diffusion, Madagascar

>> Jean RICHARD, Éditions en bas, Svizzera

>> Juan Carlos SÁEZ, Editores de Chile (EDIN), Cile, associazione di 35 case editrici indipendenti

>> Rodney SAINT-ÉLOI, Éditions Mémoire d’encrier, Haïti –  Canada

>> Asdrúbal SÁNCHEZ, Editorial Laboratorio Educativo, Venezuela

>> André SCHIFFRIN, The New Press, Stati Uniti

>> Virginie SÉGUINAUD, Éditions Donniya, Mali

>> Abdulai SILA, Ku Si Mon Editora, Guinea Bissau

>> Paulo SLACHEVSKY, Lom Editorial, Cile

>> Bernard STEPHAN, Les éditions de l’Atelier, Francia

>> José TAVARES, Éditions Campo das Letras, Portogallo

>> Roger TAVERNIER, Éditions Emina Soleil, Francia

>> Susannah TREFGARNE, Zed Books, Regno Unito

>> Abdón UBIDIA, Editorial El Conejo, Ecuador

>> Marcelo URIBE, Ediciones Era, Messico

>> Jacqueline WAGENSTEIN, Colibri Books, Bulgaria

>> Cristina WARTH, Pallas Editora, Brasile

>> XUE Kuisong, Éditions Sanlian, Cina