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Il riscatto degli Ainu

di Maurizio Torretti - 04/10/2008

Fonte: lifegate





Il governo giapponese ha finalmente approvato la risoluzione che
riconosce agli Ainu lo status di popolazione indigena del Giappone.


Dopo vent'anni di dibattito, nel settembre del 2007 l'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione dei
Diritti dei Popoli Indigeni che sancisce il diritto delle
popolazioni autoctone all'identità, alla lingua, alla formazione, e
al mantenimento delle proprie tradizioni.
Ma il governo giapponese si è sempre rifiutato di riconoscerla.
Almeno fino al 6 giugno scorso, quando ha finalmente approvato
all'unanimità una risoluzione che riconosce agli Ainu lo status di
popolazione indigena del Giappone.

Dopo più di un secolo di discriminazione, le autorità nipponiche
hanno riconosciuto le sofferenze e il razzismo nei confronti degli
Ainu che, secondo un censimento del Ministero addetto alle questioni
delle minoranze, sarebbero circa 70mila, compresi i meticci. Si
tratta tuttavia di una stima approssimativa poiché molti di essi
nascondono la loro identità per la vergogna ma soprattutto per
evitare discriminazioni.

Gli Ainu, hanno vissuto per migliaia di anni una vita seminomade
nell'isola settentrionale di Hokkaido, Sakhalin e isole Kurili
(attualmente appartenenti alla Russia) nutrendosi di caccia, pesca e
agricoltura. Tra il 17esimo e il 19esimo secolo, durante il processo
di modernizzazione, le autorità giapponesi iniziarono lo
sfruttamento delle risorse nelle terre tradizionali Ainu conducendo
una subdola politica di assimilazione forzata basata su vecchi
pregiudizi, divulgando l'idea che gli Ainu fossero esseri inferiori
per giustificarne l'oppressione. E con l'espropriazione delle terre
e la sedentarizzazione ebbe inizio la parabola discendente della
cultura Ainu. Nel 1899 con la legge " Natives Protection Law" essi
furono costretti a condurre un'esistenza completamente aliena al
proprio stile di vita tradizionale che ne ha sconvolto per sempre
l'aspetto ecologico, economico e sociale. Una condizione comune a
molte popolazioni indigene del mondo.

Studiati e difesi da pochi antropologi ed etnologi (tra gli altri
Fosco Maraini), gli Ainu sono sempre stati ufficialmente considerati
un popolo fantasma dal punto di vista dei diritti - fino alla metà
degli anni '90 non esisteva nessuna "questione Ainu", tuttora molti
giapponesi credono che essi siano degli stranieri o addirittura ne
ignorano l'esistenza – e sono stati quasi completamente assenti
nella sfera politica nazionale. Ci sono voluti anni di lotte,
iniziate negli anni '70, perché gli Ainu potessero finalmente avere
una visibilità come cultura autoctona all'interno di uno stato
nazionale.

Con lo status di popolazione indigena gli Ainu possono finalmente
proclamare il loro orgoglio etnico anche se sarà difficile ottenere
risarcimenti economici e soprattutto la restituzione delle terre.
Oggi, gli Ainu occupano soltanto il 10% del loro territorio
originale.