Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Le grandi banche falliscono

Le grandi banche falliscono

di Dean Baker - 18/12/2008


Con la morte di Fannie Mae, Freddie Mac, IndyMac, Bear Stearns e ora Lehman Brothers, noi ci occupiamo del fallimento delle più grandi imprese finanziare che non si verificavano dai tempi della Grande Depressione. La vista dei ricchi banchieri che vengono licenziati potrebbe essere uno spasso se ciò fosse davvero uno sport da spettatore. Sfortunatamente, noi giochiamo con questi clowns. Il risultato della loro incompetenza, irresponsabilità e avarizia fu di permettere alla bolla residenziale di crescere fino a livelli pericolosi. Il loro collasso lanciò l'economia nella recessione, mettendo i milioni di persone fuori dal lavoro e abbassando i salari di coloro che ancora hanno il loro.
Il crollo dei prezzi della casa ha distrutto molti dei risparmi di una vita di decine di milioni di persone vicine alle pensione.
Nel frattempo, i banchieri che sconvolsero e distrussero le imprese che li assunsero sono ancora multimilionari.
Molti di loro hanno ancora i loro vecchi lavori e ottengono buste paga multi milionarie.
Questo è un settore che chiede con forza la riforma, e non c'è un momento migliore di adesso per farla. Il primo obiettivo della riforma dovrebbero essere i salari oltraggiosi riscossi dai grandi dirigenti delle imprese finanziarie. La cricca che perse decine di miliardi a Citigroup, Merrill Lynch e nelle altre ha ricevuto decine di milioni, forse anche centinaia di milioni, in compensi per il loro "lavoro" negli ultimi anni.
C'è un problema generale nell'America corporativa quello degli azionisti incapaci di organizzare effettivamente la guida dell'alta amministrazione.
Questo problema è più serio nell'industria finanziaria.
Grazie alle crisi del credito abbiamo gli strumenti che ci servono per riformare i salari dei dirigenti. Attualmente, le grandi banche di investimento sopravvissute (Merrill Lynch, Morgan Stanley, Goldman Sachs) operano con il supporto vitale. Ricevono denaro grazie ai saggi di interesse sotto - mercato dello sportello scontato del Consiglio della Federal Reserve. Questo privilegio (per il quale non pagano nulla) può facilmente valere milioni di dollari all'anno.
Queste banche stanno operando anche con la garanzia esplicita del Presidente della Fed Ben Bernanke ai loro creditori che lui onorerà i loro prestiti nel caso in cui una banca di investimenti come Bear Stearns, vada gambe all'aria. Questa garanzia è valutabile in modo enorme.
Gli investitori che fanno prestiti a Merrill Lynch o a Morgan Stanley non devono stare in ansia per la salute di queste imprese perché Bernanke ha detto che, se necessario, userà il denaro pubblico per rimborsarli.
Laddove non vogliamo una reazione a catena dei collassi bancari a Wall Street, diciamo che lo stato deve ricevere qualcosa in cambio della generosità di Bernanke.
Nello specifico, noi possiamo chiedere un tetto all'indennizzo dei dirigenti (tutto l'indennizzo) di $2 milioni all'anno, in cambio del salvataggio.
Per ogni banca che non è in regola, Bernanke potrebbe fare una promessa esplicita ai loro creditori - se la banca va sotto, voi non riceverete nulla dalla Fed.
Questa può essere un modo effettivo per ristabilire l'equilibrio dei salari pagati a Wall Street.
E, questo può essere un buon esempio per stabilire la paga dei dirigenti in modo più generale.
Quando un'impresa va dal pubblico per avere un aiuto, come gli esoneri fiscali per i petrolieri o i prestiti agevolati per le fabbriche di auto, entra in vigore il tetto dei 2 milioni su ogni indennizzo.
Questo è molto importante perché gran parte della ricchezza nazionale della gente è stata sterzata verso queste tasche, ma anche perché le buste paga oltraggiose di Wall Street distorcono le strutture salariali dell'economia.
I presidenti delle università spesso guadagnano più di 1 milione all'anno, e anche i capi delle opere pie private possono riscuotere quasi 1 milione all'anno.
Questi salari sembrano bassi quando si comparano con le loro controparti nel mondo corporativo, ma sono oltraggiosi quando si confrontano con gli assegni dei lavoratori tipici.
Certamente, noi dobbiamo andare avanti nella regolazione del settore finanziario - è più importante il suo ridimensionamento.
Il settore finanziario contabilizzò nel 2004 oltre il 30% dei profitti corporativi.
In passato fra gli anni 50 e 60, il periodo nazionale di più rapido sviluppo, il settore finanziario contabilizzò meno del 10% del profitto corporativo.
Il settore finanziario svolge una funzione molto importante nello stanziare i risparmi a coloro che vogliono investire nel commercio, comprare case o prestare denaro per altri scopi.
Ma il mescolare il denaro non è un fine di per se.
L'esplosione del settore finanziario nel corso degli ultimi 3 decenni ha provocato una proliferazione di strumenti finanziari complessi, molti dei quali non sono nemmeno compresi dalle imprese che li vendono, come abbiamo scoperto con timore.
Il modo migliore per riportare in linea il settore è una tassa modesta sulle transazioni finanziarie.
Tasse simili sono esistite a lungo in altri stati. Per esempio, il Regno Unito carica una tassa dello 0,25% sull'acquisto o sulla vendita della quota di azione.
Questo non è molto per coloro che tengono le loro azioni per 10 anni, ma potrebbe essere un costo considerevole per la gente che compra azioni al mattino e che le vende il pomeriggio.
Tasse simili sui trasferimenti di tutti gli strumenti finanziari (opzioni, futures, credit default swaps, etc) permetterebbero di ridurre la speculazione nel lungo periodo e il volume dei commerci nei mercati finanziari.
Tale tassa raccoglierebbe un enorme somma di denaro - facilmente oltre i $ 100 miliardi l'anno.
Nel tempo questo porterebbe verso un fondo per l'assicurazione sanitaria pubblica nazionale o verso progetti di infrastrutture verdi più grandi.
E, questa tassa sarebbe enormemente progressiva.
Gli azionisti con guadagni medi avrebbero un piccolo danno; comparabile con l'aumento della tassa sui guadagni di borsa al 20%, come essa era prima che fosse ridotta al 15% nel 2003.
Il vero colpo sarebbe per i grandi speculatori e per i ragazzi di Wall Street, la gente che ci ha dato le crisi dell'edilizia.
Visto ciò che la cricca di Wall Street ha fatto per noi, pensiamo di contraccambiare con questo.
Dean Baker è il condirettore del Centro per la Ricerca Economica e Politica (CEPR).
E' l'autore di "The Conservative Nanny State: How the Wealthy Use the Government to Stay Rich and Get Richer".
(
www.conservativenannystate.org)
Ha anche un blog "Colpire la Stampa", dove discute il rapporto fra media dei temi economici. Lo trovate sul sito web del Prospetto Americano.
Tradotto il 17/12/2008 da F. Allegri per Futuroieri
http://digilander.libero.it/amici.futuroieri