Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Terrorismo, guerriglia o resistenza?

Terrorismo, guerriglia o resistenza?

di Massimo Fini - 21/02/2006

Fonte: lineaquotidiano.it


La dichiarazione di
Marco Ferrando, leader
della minoranza
trotzkista di Rifondazione
comunista, che l’attacco di
Nassirya ai soldati italiani
fu un “atto di resistenza
armata”, e quindi legittima,
ha suscitato un’indignazione
pressoché unanime, a destra
come a sinistra.
Il presidente dei Ds, Massimo
D’Alema, che era premier
quando la Nato, Italia
compresa, attaccò la Jugoslavia
contro la volontà dell’Onu
e violando il principio
di diritto internazionale della
non ingerenza negli affari
interni a uno Stato sovrano
5800 morti civili in 72 giorni
di raid aerei), ha chiesto
a Fausto Bertinotti di togliere
Ferrando dalle liste dei
candidati del suo partito, in
cui era stato già inserito, ma
la stessa richiesta, cosa
abbastanza stravagante, è
venuta da un esponente dello
schieramento opposto,il
capo di Alleanza Nazionale,
Gianfranco Fini. Richieste
che sono state accolte da
Bertinotti.
Ma la dichiarazione di Ferrando
è perfettamente in
linea con la tesi della sentenza
con cui il giudice milanese
Giuseppina Forleo
mandò assolti tre islamici
dall’accusa di aver
reclutato presunti terroristi
da mandare a combattere
in Iraq. Tesi confermata,
e anzi rafforzata e
ampliata, dalla sentenza
della Corte di assise d’Appello
di Milano le cui motivazioni
sono state già rese
pubbliche.
Diceva la sentenza della
Forleo: “Condannare come
terrorismo ogni guerriglia
violenta significherebbe
negare l’elementare diritto
di resistenza all’occupazione
di truppe straniere” e
faceva questa distinzione
fra atti di guerriglia e atti
di terrorismo in un Paese
militarmente occupato: “È
guerriglia quando l’atto
violento è indirizzato su
obiettivi militari, è terrorismo
quando colpisce indiscriminatamente
militari e
civili”. La Corte d’Appello
è andata più in là affermando
che “sono terroristici
solo quegli atti esclusivamente
diretti contro la
popolazione civile” perché
in una situazione di conflitto
armato il rischio di colpire
‘anche’ civili “ricorre
con grande frequenza, per
esempio in occasione dei
bombardamenti”, con trasparente
allusione ai raid
americani e ai loro devastanti
‘effetti collaterali’.
(Che è quanto ho sostenuto
anch’io, ai tempi della sentenza
Forleo, proprio su
queste colonne).
Quello di Nassirya fu un
attacco a una base militare
italiana in territorio straniero
e quindi perfettamente
legittimo, almeno secondo
le sentenze degli stessi
Tribunali italiani. A meno
che non si voglia sostenere
l’assurda tesi che questi
attacchi sono legittimi atti
di guerriglia quando colpiscono
militari angloamericani
e sono invece terrorismo
quando prendono di
mira militari italiani.
Né vale obiettare che le
nostre si considerano delle
forze di pace e di liberazione.
Bisogna vedere che
cosa ne pensano i ‘liberati’.
E dopo quattro anni di
guerriglia è del tutto evidente
che in parte molto
consistente della popolazione
irachena (senza il cui
appoggio attacchi così frequenti,
quotidiani, non
sarebbero possibili), considera
gli angloamericani,
gli italiani e gli altri contingenti
stranieri delle forze
di occupazione.
Negare che l’attacco alla
base di Nassirya sia stata
un atto legittimo significa
negare la legittimità della
Resistenza italiana all’occupazione
tedesca, che si
sostanziò in molti attacchi
del tipo sferrato a Nassirya,
a cominciare dall’attentato
di via Rasella che
causò la morte di trentatré
riservisti austriaci.
Quindi bisogna decidersi: o
gli attentati e gli agguati a
truppe occupanti sono sempre
tutti di terrorismo, ma
allora fu terrorista anche
la Resistenza italiana, o
non lo sono come, a mio
parere giustamente, hanno
stabilito la sentenza della
Forleo e della Corte d’appello
di Milano.
A meno che non si voglia
sostenere la tesi, ancora
più assurda e iniqua, che
la guerra o la guerriglia
tale solo quando la facciamo
noi occidentali, mentre
quando la fanno gli altri
contro di noi è solo e sempre
terrorismo.