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L'80% dell'inquinamento deriva da attività produttive

di C.B. - 10/02/2009

Nel 2006 oltre l'80 per cento delle emissioni inquinanti ad effetto serra sono state generate dalle attività produttive, mentre la parte restante è stata prodotta dalle famiglie.

 L'ha reso noto l'Istat, che ha pubblicato i dati relativi alla pressione esercitata sull'ambiente dalle attività umane e dai consumi (aggregati
Namea) nel periodo 1990-2006. Dallo studio emerge che negli ultimi 17 anni gli inquinanti responsabili dell'efetto serra e delle piogge acide, derivanti dalle attvità produttive, sono stati prodotti in quantità significativamente superiore significativamente superiore rispetto a quelli delle famiglie. In particolare tra le attività a maggior impatto ambientale ci sono le manifatture
(27% dei gas serra nel 2006), l'agricoltura e la coltivazione (40% acidificanti), la produzione di energia elettrica, gas e acqua (26% dei gas serra), e il trasporto. Le emissioni generate dalle famiglie, invece, derivano soprattutto dall'uso di combustibili per il trasporto privato, dal riscaldamento e dagli usi di cucina. Il risultato positivo emerso dallo studio è che nel periodo 1990-2006 il peso delle attività produttive nella generazione di emissioni atmosferiche è diminuito in modo significativo per gli inquinanti che causano la formazione di ozono troposferico, cioè quello dannoso per la salute. Ma le emissioni globali per effetto serra e acidificazione sono più limitate. Sul piano della ricchezza prodotta in rappotro al consumo dell'ambiente, infine, l'Istat ha rilevato che le attivitù manifatturiere, l'agricoltura e la produzione di energia esercitano una pressione ambientale su valori marcatamente più elevati rispetto alla creazione di valori economici. Questo significa che la ricchezza prodotta, sia in termini occupazionali sia di valore aggiunto, non è in grado di compensare i danni ambientali e sulla salute prodotti dall'inquinamento.