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USA: le lobby più potenti di Obama

di Paolo De Gregorio - 04/08/2009


Quando affermo perentoriamente, senza se e senza ma, che le democrazie sono
in realtà una dittatura della economia e dei poteri mediatici (tutti in mano al
capitalismo), sono confortato dai fatti e non invento nulla.
La vicenda della riforma sanitaria in America (47 milioni di cittadini senza
assicurazione a crepare senza aiuto), anche se promessa in campagna elettorale,
e quindi DOVUTA ai cittadini che votarono Obama, trova nella attività
corruttiva e criminale degli interessi economici maturati all’interno di un
tipo di sanità considerata un affare, una forte resistenza.
Sono le assicurazioni, gli ospedali privati, i medici, l’industria
farmaceutica, che hanno fatto piovere sul Congresso, dal 1° gennaio al 31 marzo
2009, più di 100milioni di dollari (dati del Public Office del Senato USA).
La tecnica è quella dei rinvii, delle trappole nella palude dei cavilli
procedurali e burocratici, senza che nessuno abbia il coraggio di sostenere che
la vita vale meno degli affari, mentre le Chiese, quelle che si battono a spada
tratta contro l’aborto e per la salvezza dei feti surgelati, tacciono e si
dimenticano di fare una battaglia per tutelare la vita di 47 milioni di
americani.
Tutta la faccenda dimostra, con il rigore di un teorema, una sola cosa: gli
interessi economici, i padroni della sanità, contano più del potere del
Presidente degli Usa, ed è inutile essere democratici o repubblicani e fare
campagne elettorali di due anni, spacciandole per esercizio di democrazia,
nella sostanza il potere delle multinazionali è superiore a quello politico.
Mi domando quante ore di vita avrebbe Obama se decidesse di smantellare le
900 basi militari sparse in tutto il mondo, la flotta, i sottomarini, le
migliaia di bombe atomiche, che costano ai contribuenti americani, ogni anno,
900 miliardi di dollari (più della attuale crisi).
Il complesso militare-industriale, con a capo gente come Cheney, Rumsfield, i
Bush, farebbe fare democraticamente a pezzi Obama applaudito dalle Chiese,dagli
operai e dai militari americani che lavorano nel settore.
Se qualcuno avesse dubbi ricordiamo che le multinazionali americane, sono
proprietarie di tutte le principali reti televisive e il potere economico è
TOTALITARIO, ed è buffo che le accuse di totalitarismo vengano fatte dall’
America ai suoi “avversari”.
Da che pulpito viene la predica!