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Vertice a Londra per valutare un attacco all’Iran

di Paolo Mastrolilli - 07/04/2006

Fonte: lastampa.it

 
LA RICE E IL MINISTRO BRITANNICO STRAW A SORPRESA IN VISITA A BAGHDAD

La stampa inglese: oggi un summit alla Difesa Teheran: testato il missile più veloce del mondo


Mentre i diplomatici parlano, i militari caricano le armi. Il giornale britannico Telegraph ha scritto che oggi al Ministero della Difesa di Londra è in programma una riunione per discutere i probabili raid contro l'Iran. Il governo di Tony Blair ha smentito, ma intanto il Washington Post ha aggiunto che l'intelligence Usa si sta già preparando alle azioni terroristiche che seguirebbero ai bombardamenti. Teheran poi ha contribuito ad alzare i toni, annunciando che ha condotto il test per un nuovo missile subacqueo superveloce. Al vertice di oggi dovrebbero partecipare il generale Michael Walker, capo di Stato Maggiore delle forze armate britanniche, il collega Andrew Ridgway, capo dell'intelligence militare, più rappresentanti del Foreign Office e di Downing Street. Secondo il giornale, nonostante il ministro degli Esteri Straw abbia definito "inconcepibile" un attacco alla Repubblica islamica, i militari si stanno convincendo che i raid diventeranno "inevitabili", se Teheran continuerà a rifiutare la richiesta del Consiglio di Sicurezza dell'Onu di bloccare l'arricchimento dell'uranio. I potenziali obiettivi sono molti, e alcuni siti del programma nucleare iraniano restano segreti.

Il Telegraph però ne cita almeno nove: le miniere di Saghand e Gehlne, i centri per la purificazione dei materiali di Ardkan e Isfahan, la struttura per l'arricchimento dell'uranio a Natanz, i reattori di Bushehr, Arak e Teheran, e il deposito per le scorie di Anarak. Per colpirli, nella prima fase i sottomarini americani lancerebbero missili Tomahawk destinati a neutralizzare le difese antiaeree della Repubblica islamaica. Poi entrebbero in azione i bombardieri invisibili B-2, scaricando gli ordigni da oltre 2.000 chili di esplosivo EGBU-28 per distruggere gli obiettivi.

Gli aerei decollerebbero dalle basi sull'isola Diego Garcia nell'oceano Indiano, Whiteman in Missouri, e Fairford in Gran Bretagna. Londra contribuirebbe con apparecchi della Raf. Il vertice di oggi, però, servirà anche a valutare l'impatto degli eventuali raid sugli interessi strategici britannici, ad esempio in Afghanistan e Iraq, dove le truppe di Sua Maestà presidiano il Sud sciita che probabilmente reagirebbe ad un attacco contro gli alleati iraniani.

Il governo di Tony Blair ha smentito l'incontro, ma il Washington Post ha scritto che i servizi segreti americani stanno facendo lo stesso lavoro preparatorio. L'intelligence Usa è convinta che in caso di raid, se l'offensiva non facesse cadere il regime degli ayatollah, la risposta arriverebbe sotto forma di attentati terroristici. Teheran metterebbe in azione in propri agenti che operano nelle ambasciate di tutto il mondo, la Guardia Rivoluzionaria, e gli alleati libanesi di Hezbollah. Alcuni analisti prevedono anche un'alleanza strategica con i sunniti di al Qaeda, sottolineando comunque che le capacità operative degli ayatollah sarebbero molto superiori a quelle mostrate finora dal gruppo di Osama bin Laden. Il segretario di Stato Rice, ieri in visita a Baghdad insieme con il ministro degli Esteri britannico Straw, ha ripetuto che "l'Iran non è l'Iraq, ma il presidente non toglie alcuna opzione dal tavolo". Nel caso di Baghdad il calendario fu questo: dibattito sulla guerra prima delle elezioni di medio termine del 2002; mobilitazione militare e braccio di ferro all'Onu da settembre a febbraio; attacco nel marzo del 2003, cioé l'anno prima delle presidenziali del 2004. A novembre sono in programma di nuovo le elezioni di medio termine e nel 2008 le presidenziali, e quindi lo schema potrebbe coincidere. Se la Russia si opponesse col veto a sanzioni economiche e misure punitive, gli Usa potrebbero agire fuori dal quadro istituzionale dell'Onu con i paesi disposti a farlo. Ieri un editoriale del Washington Post ha già sollecitato Bush a mettere il collega Putin davanti ad un aut aut: o aiuta gli occidentali con l'Iran, oppure non verrà più trattato da alleato, a partire dal G8 di San Pietroburgo. Teheran intanto non sta ferma, e oltre a rifiutare le richieste dell'Onu flette i suoi muscoli. Dopo aver provato venerdì il vettore Fajr-3, che può evitare i radar e colpire con testate multiple, ieri ha annunciato il test positivo di un missile sottomarino che raggiunge 223 miglia orarie. E' la stessa velocità del russo VA-111 Shkval, il più rapido al mondo.