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La fine dell'era degli ipermercati e la guerra coop-esselunga

di Gabriele Tagliaventi - 27/07/2010

Fonte: ilsole24ore

 

 

 

Una delle sensazioni più spiacevoli è quella di vivere, in una provincia

come quella italiana, eventi che, al centro del mondo capitalistico,

sono già avvenuti 20 anni fa.

 

E’ la famosa “sindrome di Dumas”, vivere “20 anni dopo”.

 

Così ci capita di dover assistere, nell’Italia attraversata dalla guerra

tra bande e tra cricche, all’ennesima guerra Esselunga contro Coop.

Paginoni di pubblicità pubblicati dai principali quotidiani nazionali

che raccontano la solita storia di monopolismo nelle regioni “rosse”.

L’esatto simmetrico di quello che succede in quelle “blu?”, “bianche”,

“nere.?”, no, nere non è politicamente corretto.

 

A Modena il sistema Coop controlla circa l’85% del mercato ed Esselunga

vuole entrare. Ma il problema non è questo. Il problema è che Modena ha

gli stessi abitanti di San Sebastian, vive nello stesso sistema

economico, ma ha una superficie di grande distribuzione 10 volte

maggiore di quella di San Sebastian!

 

E la superficie urbanizzata di Modena, quella fatta di strade, fogne,

costruzioni, scuole, etc. è di 4000 ettari, contro i 1800 di San Sebastian.

 

Modena è una città costruita per l’automobile. Dispersa sul territorio,

fatta di autostrade e ipermercati. San Sebastian è una città compatta,

costruita per andare a piedi, eco-sostenibile, piena di piccoli negozi.

 

Modena deve pregare che il Dio del petrolio non si dimentichi di lei, se

no tutti i parametri del VIPER, la valutazione del rischio connesso allo

schock petrolifero, dicono che…è fatta. Finita. Dead.

 

San Sebastian può stare tranquilla. Se il petrolio continuerà ad esserci

il suo migliore rapporto abitanti/superficie urbanizzata le consentirà

di spendere più soldi per la sanità e i servizi pubblici. Se il petrolio

comincerà a scarseggiare, ce la farà comunque.

 

Modena è una città “all’americana”.

 

Peccato che sia una città “all’americana” costruita secondo il modello

sub-urbano americano degli anni 50 e 60 del secolo passato. Oggi, come

c’insegna CNN/Money (dal 2003 in realtà…) non si costruiscono più Mall

negli Stati Uniti, anzi, si demoliscono.

 

http://www.avoe.org/demalling.html

 

Qualcuno avverta gli amministratori di Modena e i suoi abitanti !

 

E anche i nostri amministratori pubblici. La guerra Coop-Esselunga è un

retaggio del secolo passato.

 

Il problema è di costruire città SENZA ipermercati. Piene di piccoli e

medi negozi. Piene di strade accessibili e di quartieri integrati dove

sia possibile andare a fare la spesa a piedi e non essere costretti 

aprendere l’automobile e inquinare per raggiungere l’orrendo parcheggio

di una desolante Coop o di una desolante Esselunga (o Conad, Leclerc,

Auchan, Carrefour, Pittarello, MediaWorld, Comet, LeRoy Merlin, Brico,

IKEA, etc…)

 

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