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Stonehenge in Amazzonia

di Anna Zafesova - 16/05/2006

 
IL MISTERIOSO CENTRO DI OSSERVAZIONE ASTRONOMICA DI UNA CIVILTA’ SCOMPARSA

Forse era un osservatorio astronomico dell’antichità, forse un tempio per riti di culti dimenticati, forse addirittura un luogo dove si compivano sacrifici umani. Alla lista dei misteri dell’umanità si è aggiunto un nuovo enigma tutto da risolvere, composto da 127 blocchi di granito scoperti dagli archeologi braziliani nell’Amazzonia. Una Stonehedge brasiliana, nascosta da secoli, forse da millenni, a testimoniare la presenza di un’antica civiltà, ben precedente all’arrivo degli europei, e di cui finora si ignorava perfino l’esistenza. Gli archeologi dell’Istituto della ricerca scientifica e tecnologica di Amapa, che hanno fatto la scoperta, non riescono ad abbozzare spiegazioni. Il sito è situato a Calcoene, a 390 chilometri da Macapa, la capitale dello Stato brasiliano di Amapa, vicino al confine con la Guyana Francese. Il monumento rappresenta 127 blocchi di pietra, piazzati in cima a una collina. Ciascuno misura tre metri di altezza ed è in buone condizioni. Ma soprattutto le pietre sono disposte in cerchi regolari. La disposizione dei pilastri ha fatto subito pensare a un legame con gli astri, e in effetti le misurazioni hanno accertato che il disegno formato dalle pietre è legato al solstizio d’inverno. Uno dei blocchi è perforato infatti da un buco, attraverso il quale cadono i raggi del sole quando l’astro raggiunge il suo punto più basso nel cielo, a dicembre, in un calcolo perfetto. Per l’archeologa Mariana Petry Cabral, una delle scopritrici del sito, i cerchi di pietre rappresentano una sorta di tempio che fungeva anche da osservatorio astronomico, o astrologico, un calendario di roccia che permetteva di calcolare i tempi giusti per le attività agricole, oppure per svolgere qualche particolare rito religioso. Un sistema già evidenziato nelle scoperte fatte negli scavi che indagavano il passato di diverse civiltà, in tutto il mondo. Ma gli scienziati sono rimasti colpiti dal sofisticato sistema usato dagli ignoti astronomi in Amazzonia. «Solo una società con una cultura complessa avrebbe potuto costruite un monumento del genere», dice Mariana Petry Cabral. E nessuno finora ha mai sentito parlare di una civiltà di questo livello in Amazzonia, almeno prima dell’arrivo dei colonizzatori europei.

L’età precisa dei blocchi di Amapa non è stata ancora accertata, ma i cocci di ceramiche indigene trovati ai loro piedi risalgono ad almeno 500 anni fa, e secondo alcune ipotesi, addirittura a 2 mila anni fa. Ben prima quindi della scoperta del Nuovo Mondo. Chi sono stati i costruttori di questa Stonehenge amazzonica? Gli archeologi per ora brancolano nel buio, ammettendo di essere rimasti colpiti dalla somiglianza tra i pilastri di Amapa e il mitico sito di Salisbury, che è comunque molto più antico (tra il 3000 e il 1600 prima di Cristo). Gli archeologi parlano di una scoperta che potrebbe rivoluzionare la storia di un intero continente, restituendo alla memoria una civiltà sconosciuta e scomparsa senza lasciare traccia.