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La democrazia occidentale: una farsa e una vergogna

di Paul Craig Roberts - 21/11/2011

   
   

Ogni giorno che passa rinnova l’immagine fraudolenta di quella che viene chiamata la democrazia occidentale.

Pensiamo al fatto che tutto il mondo occidentale si è indignato per l’annuncio del Primo Ministro greco che doveva consentire al popolo greco di decidere il proprio destino, invece di lasciare che venisse deciso da un manipolo di banchieri, politici e burocrati che vivono alle spalle dei contribuenti nel corso dei “negoziati” nei resort francesi di Cannes, sul Mediterraneo.

L’economia greca sta affrontando il quarto anno di declino e di mancanza di introiti per poter pagare il proprio debito pubblico, detenuto da banche private europee. Le banche non vogliono perdere altro denaro, e per questo una manciata di potenti broker ha raggiunto un accordo con i rappresentanti del governo greco per cancellare parte del debito in cambio di contributi in conto capitale UE, che verranno finanziati infliggendo al popolo greco pesanti misure di austerità. Stipendi, salari, pensioni e assistenza medica saranno tagliati proprio mentre il tasso di disoccupazione sale a livelli da depressione. Gli impiegati statali vengono licenziati. I preziosi beni pubblici vengono svenduti ai privati. In breve, la Grecia verrà saccheggiata.

Tanti greci hanno protestato per le misure di austerità e, al culmine della rabbia, hanno lanciato le molotov contro la polizia. La Grecia si sta politicamente disintegrando. Il popolo greco percepisce che il “salvataggio” dell’UE non sta salvando la Grecia. Sta salvando le banche francesi, olandesi e tedesche a spese del popolo greco.

Il Primo Ministro greco, vedendo sgretolarsi il supporto e il potere del suo partito, ha dichiarato che avrebbe fatto decidere il suo popolo con il referendum. Dopo tutto, è quello che dovrebbe succedere nelle democrazie. Ma abbiamo anche capito che la frase “Abbiamo la libertà e la democrazia” non va presa alla lettera. È semplicemente uno slogan propagandistico per poter governare attraverso accordi segreti decisi da potenti interessi privati.

L’annuncio che il Primo Ministro greco avrebbe posto sotto referendum l’accordo segreto del salvataggio ha scioccato le gerarchie europee, Washington e gli investitori. Come si permette, questo tizio greco, di dare voce al popolo, che deve sopportare i costi dell’accordo? Chi ha fatto uscire questo soggetto dalla gabbia? Non è così che funzionano le democrazie.

I broker europei si sono indignati per la fuoriuscita del Primo Ministro greco dalle normali procedure. Ma il PM greco si affida al popolo per approvare l’accordo, e non senza motivo.

Al popolo greco è stato fatto il lavaggio del cervello per decenni sull’importanza di “far parte dell’Europa”. Questo significa essere membro dell’Unione Europea. Quando i greci realizzano che votare contro il salvataggio dei banchieri significa essere buttati fuori dall’Unione Europea, che è ciò che impareranno tra oggi e il referendum, voteranno per l’accordo segreto.

Anche i sondaggi lo indicano. Un sondaggio su un giornale greco afferma che, sebbene il 46% si oppone al salvataggio, il 70% è a favore per rimanere in Europa, che i greci vedono come una questione di vita o di morte.

Se questo sondaggio è un indicatore affidabile, il Primo Ministro ha preso una brillante decisione politica. Il popolo voterà in favore di ciò per cui ha protestato violentemente nelle strade. Come esso si darà da fare, i politici saranno fuori dai guai. È la scommessa piazzata dal PM greco.

Qualunque sia l’esito, bisogna tenere a mente che l’intero mondo occidentale di politici e gli investitori sono scioccati dal fatto che un politico, invece di imporre semplicemente un accordo segreto, dica di voler far decidere il popolo. Lasciare che il popolo decida è inaccettabile nelle democrazie occidentali.

Se vi servono ulteriori prove di questa creatura mitica chiamata “democrazia occidentale”, considerate che i governi occidentali non sono più responsabili davanti alla legge. Si confronti, per esempio, le accuse di molestie sessuali che stanno affliggendo la campagna elettorale del candidato alla presidenza USA Herman Cain con il pass elargito ad alti funzionari governativi che hanno chiaramente violato la legge.

Quello che segue non è una difesa in favore di Cain. Non prendo posizioni in merito. Il vero punto è un altro. In America, la sola cosa che può rovinare la carriera di un politico è il suo interesse per il sesso. Un politico, come per esempio George W. Bush, Dick Cheney, Barack Obama non possono essere rovinati dal violare le leggi degli USA o internazionali o dal trattare la Costituzione come “un semplice pezzo di carta”. Bush e Cheney possono portare l’America in guerra solamente sulla base di menzogne e di inganni orchestrati. Possono commettere crimini di guerra, uccidere un grosso numero di civili nella causa della “guerra al terrore”, essa stessa una menzogna. Possono violare le leggi degli USA e internazionali contro la tortura semplicemente “perché il presidente ha detto così”. Possono buttare alle ortiche l’habeas corpus, il requisito costituzionale secondo cui una persona non può essere imprigionata senza le prove portate in tribunale. Possono negare il diritto ad avere un avvocato. Possono violare le leggi e spiare gli americani senza alcuna giustificazione. Possono mandare alle ortiche un giusto processo. In effetti, possono fare quello che vogliono, come la Gestapo di Hitler o la polizia segreta di Stalin. Ma se mostrano un interesse inopportuno verso una donna o le fanno proposte indecenti, sono carne morta.

Pochissimi commentatori hanno detto una parola su questo. La Camera dei Rappresentanti non ha messo sotto accusa il Presidente Clinton per i suoi crimini di guerra contro la Serbia. Lo hanno fatto fuori per aver mentito riguardo la sua relazione sessuale con una stagista della Casa Bianca. Il Senato USA, che aveva troppi scandali sessuali al suo interno da cui difendersi, non si è dato pena di provare a condannare.

Questa è l’Amerika oggi. Un presidente senza alcuna autorità, non nel diritto e certo non nella Costituzione, può assassinare cittadini statunitensi sulla base di nulla eccetto l’affermazione che costituiscono una “minaccia”. Non è richiesta alcuna prova. Nessuna sentenza. Nessuna testimonianza da presentare in tribunale. Solo un assassinio. Che è ora permesso al presidente amerikano. Ma lasciate che si porti a letto una donna che non è sua moglie e diventa un’anatra al forno.

In Amerika non esiste più da tempo la tortura; esiste solo l”interrogatorio avanzato”. Un mero cambio di parole ha eliminato il crimine. Così la tortura è ammessa.

In Amerika oggi, o nel Regno Unito o nell’UE, chiunque dica la verità è una “minaccia”. Julian Assange di Wikileaks, che ha reso pubbliche informazioni trapelate da fonti del Governo inorridite dagli atti criminali degli Stati Uniti, è stato consegnato, come risultato della pressione amerikana sui tribunali del Regno Unito, alla Svezia, che, per i favori dall’“unica superpotenza mondiale”, lo rigirerà negli USA indipendentemente dalla legge sull’essere perseguiti per accuse inventate.

La “civiltà” occidentale è totalmente corrotta dal denaro americano. Non c’è integrità in nessun luogo. Per un decennio Washington ha assassinato donne, bambini, anziani di villaggi e giornalisti nel nome della menzogna chiamata “guerra al terrore”.

Quale terrore vede veramente il mondo? Il mondo vede il terrore che Israele, protetto da Washington, infligge ai palestinesi. il mondo vede il terrore che gli Stati Uniti infliggono a Serbia, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Yemen, Somalia, Libia, America Latina e ora Africa, con Siria, Libano e l’Iran in attesa dietro le quinte. La “guerra al terrore” non è altro che una scusa inventata e ben orchestrata per Amerika-Israele per ottenere l’egemonia arricchendo al contempo le industrie di armamenti.

In Grecia il Primo Ministro si è almeno impegnato a dare al popolo greco voce in capitolo sul loro destino. In America il popolo non ha voce comunque. Il gregge è felice di essere protetto dalla “sicurezza”, porno-scanner, intercettazioni senza mandato, detenzioni indefinite e palpeggiamenti. Per portare avanti la beffa della “guerra al terrore”, il governo degli USA si è elevato al di sopra della legge.

Lo sforzo americano per ottenere la responsabilità di fronte alla legge , il movimento Occupy Wall Street (OWS), se non bloccato dal freddo, dal ghiaccio e dalla neve, è probabile che verrà bloccato dalla violenza della polizia. Una rivolta iniziata da provocatori è tutto ciò che serve per trasformare i manifestanti in “estremisti interni”, la preoccupazione numero uno della Sicurezza Nazionale. I giornali di regime faranno il processo ai rivoltosi e il gregge li comprerà.

La polizia è stata militarizzata da Washington. L’insieme delle forze di polizia non rappresenta più il pubblico locale, che ne paga gli stipendi. La polizia locale rappresenta la guerra di Washington contro l’America.

I cittadini americani sono tutti sospetti. Chiunque passi attraverso la sicurezza negli aeroporti lo sa bene. L’unica legge a cui il governo statunitense obbedisce non è nemmeno una legge. È un regolamento burocratico che impedisce, anche in feroce tempo di guerra, il profilamento dei sospetti su base etnica o del paese di origine.

Di conseguenza, tutti i nativi, patrioti, super-patrioti americani sono persone sospette quando si imbarcano su voli di linea. Gli americani, che hanno di fronte a sé una vita piena di controlli alla dogana, vengono porno-scannerizzati o raggruppati per sesso. La sicurezza degli aeroporti non può scoprire un “terrorista” da una ricerca della CIA, di un generale della Marina o di un senatore del Congresso.

I membri ben inseriti nell’élite dominante, come Michael Chertoff, possono arricchirsi vendendo porno-scanner ai contribuenti per “proteggere la gente dai terroristi”.

I soli terroristi con cui gli americani avranno esperienza saranno quelli finanziati dalle loro tasse all’interno del “proprio” governo. Un popolo incapace di percepire questo pericolo reale non ha speranze di sopravvivenza. L’America può essere una superpotenza militare, ma non esiste più come paese libero con un governo responsabile e delle regole di diritto.

Poscritto: il Primo Ministro greco è stato costretto a ritirare il referendum sul salvataggio che aveva promesso al popolo greco. I governanti europei hanno chiarito al Papandreou che la democrazia non ha alcun ruolo in questo caso. Alla Grecia è stato detto di votare l’accordo fissato, pena l’uscita dall’UE. Il Primo Ministro così redarguito ha avvisato il parlamento greco che l’unico modo per rimanere nell’Unione Europea è obbedire agli ordini.

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Fonte: Western Democracy: A Farce And A Sham

03.11.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSANDRA BALDELLI