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Il governo Renzi Alfano, succube delle direttive dell’eurocrazia, accoglie altri 800.000 migranti?

di Luciano Lago - 01/05/2014

Fonte: controinformazione



Non è stato sufficiente l’allarme lanciato da Giovanni Pinto, direttore centrale dell’immigrazione e della polizia di frontiera, ascoltato in audizione dalle commissioni Difesa ed Esteri del Senato. “Ci sono 800 mila persone, se non di più, pronte a partire dall’Africa verso l’Europa”, ha riferito.
Buona parte di questa massa di migranti si concentra in Libia, uno Stato fallito, lo hanno riconosciuto gli incaricati del governo, dimenticandosi di precisare che la Libia è uno Stato fallito grazie alla sciagurata operazione militare fatta dalla NATO con il concorso dell’Italia che ha contribuito a bombardare le città libiche ed ha messo le basi a disposizione della NATO.
Una volta rovesciato il regime del colonnello Gheddafi, che esercitava un controllo sull’immigrazione, non esistono più freni alle masse di africani che si concentrano in attesa dell’imbarco ed al traffico organizzato dagli scafisti e dalle mafie. Un grande business che si è sviluppato grazie all’operazione “mare nostrum”, un servizio di traghetto taxi della Marina Italiana a favore dei migranti, servizio deciso dal ministro Alfano, il più inetto e servile ministro dell’interno che la storia patria ricordi.
“Una operazione che ci ha richiesto l’Europa”, ci aveva raccontato Alfano, difficile non acconsentire per un governo che a tutti gli effetti si è prostrato totalmente al servizio degli interessi dell’eurocrazia di Bruxelles .


Adesso, arrivati al collasso, con i centri di raccolta strapieni, con le masse di africani fuggiti e mai controllati una volta a terra e che vagano per i paesi e per le città siciliane in attesa di trovare un sistema per salire al nord, con i finanziamenti che iniziano a scarseggiare, il governo di Renzi e Alfano inizia a piagnucolare: “l’Europa ci deve aiutare, l’Europa si deve interessare del problema, ecc.”.
Il nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi, abituato a presentarsi come decisionista, vuole prendere subito una sua decisione. Sta esaminando il problema e si paventa lo scarso appoggio delle popolazioni locali (non solo quella siciliana) che iniziano ad essere esasperate per la presenza sempre maggiore di questi migranti senza controllo.
Non si saprebbe dove metterli altre centinaia di migliaia di migranti in arrivo ma Renzi probabilmente una idea brillante ce l’ha. Non l’ha ancora manifestata ma sta architettando un piano. I suoi consulenti di marketing della Mc Kinsey lo stanno istruendo in proposito. D’altra parte ha avuto pressioni dalle autorità di Bruxelles: una massa di mano d’opera a disposizione per le multinazionali, adatta ai bassi salari, risulterà preziosa e non è il caso di rinunciare soltanto per qualche lamentela delle popolazioni locali, si adatteranno come si sono adattati a tutto in questi ultimi anni.

Poi c’è l’aspetto del business che coinvolge le cooperative interessate all’accoglienza dei migranti: una manna i finanziamenti che ricevono per ogni migrante o profugo assistito dalle coop che hanno avuto l’appalto grazie ai collegamenti con i responsabili del Ministero, difficile rinunciare quindi.
Grandi affari anche per i trafficanti di carne umana, quelli che aspettano le ragazze giovani dall’Africa per avviarle alla prostituzione per le strade delle città italiane, un mercato che non conosce soste ed offre opportunità anche a tariffe ribassate. Idem per i tanti bambini che entrano in Italia e poi scompaiono, destinati, nel migliore dei casi , allo sfruttamento minorile.
Troppi interessi quindi per pensare di interrompere il flusso di gente che arriva dall’Africa.

Qualcuno potrebbe pensare che questa sia una emergenza non prevista e che il governo italiano stia affrontando con i mezzi di cui dispone, nel lodevole intento di prevenire le sciagure in mare (come accaduto in passato). In realtà l’immigrazione di massa fa parte di un piano che era stato messo a punto già da tempo dalle centrali mondialiste che avevano essenzialmente due obiettivi:

1) avviare l’Italia verso una prospettiva di società multiculturale ed annientare così qualsiasi identità nazionale ed eventuali velleità nazionaliste; 2) far entrare una massa di persone più o meno disperate che saranno disponibili per i lavori sottopagati e di bassa forza, mano d’opera utile nel progetto delle multinazionali che si installeranno in Italia una volta che il paese sarà svuotato dalle piccole e medie imprese manifatturiere e commerciali del posto che la politica di tassazione insostenibile dei governi fiduciari della UE sta progressivamente annientando. Già scomparso più del 25% delle industrie manifatturiere ed in fase di smaltimento, con 1000 imprese chiuse al giorno, il numero delle imprese del commercio ed artigianato, in buona parte sostituite da imprese cinesi, indiane, pakistane, ecc…

Questi essenzialmente sono gli obiettivi di queste centrali ed a questo lavorano già da diverso tempo a livello continentale ma l’Italia è un terreno privilegiato e campo di sperimentazione di questa strategia che viene decisa da centrali di potere sovranazionali e finanziarie.
Questa dell’immigrazione, come da noi scritto in altre occasioni, è uno degli strumenti di cui dispongono queste centrali sovranazionali per imporre un processo di trasformazione delle Nazioni destinato a realizzare in prospettiva il “nuovo ordine mondiale”(NWO) supremo obiettivo agognato dalle “elites finanziarie” mondiali.

Possiamo prefigurare ormai quale sarà lo battaglia decisiva delle Nazioni europee per la loro sopravvivenza in questo secolo: difendere e preservare la propria identità nazionale, culturale ed etnica o lasciarsi sommergere nel cosmopolitismo e lasciar imporre lo schema della società multiculturale, globalizzata ed uniformata al mercato unico, con i suoi effetti sicuri di decadenza economica, culturale e di perdita di sovranità ed autonomia nazionale a favore di istituzioni dominate dalla finanza, obiettivo questo conclamato delle forze mondialiste e delle centrali finanziarie sovranazionali.
L’immigrazione di massa viene ormai considerata un “fatto ineluttabile”, un fenomeno che non si può fermare, come se le cause vere di questa non siano da ricercare proprio nella destabilizzazione di interi paesi dell’Africa e del Medio Oriente voluta ed attuata dalle centrali di potere che fanno capo agli USA ed alla Francia, ad Israele ed alla Gran Bretagna, le grandi potenze che hanno inaugurato la corsa ad impadronirsi delle risorse dell’Africa in antagonismo con la Cina , nuova potenza emergente sul piano mondiale.
Qualsiasi filtro o qualunque ostacolo per il contenimento di questo fenomeno, che sia adottato da un qualsiasi governo europeo, che sia la Spagna, la Grecia o la Francia, viene subito ripreso e sanzionato come inopportuno ed in contrasto con le norme dettate dalla Commissione Europea. Si deduce chiaramente anche da questa reazione chi siano a pilotare da lontano l’invasione dei paesi europei e si intuisce a quali interessi corrisponda tale fenomeno.

L’Italia, vista la sua compagine politica di fiduciari delle centrali finanziarie, di mondialisti e di massoni collocati all’interno del governo e delle istituzioni, non poteva che “sbragare” per prima e cedere all’assalto verso il nostro paese, togliendo ogni argine (vedi legge Bossi Fini e reato di clandestinità) come già avvenuto.
Questo apporterà e già sta apportando delle conseguenze molto pesanti sul degrado delle città italiane, con fenomeni di creazione di comunità appartate con forte connotazione propria (cinesi, africani, pakistani, magrebini, ecc.) e possibilità di conflitti per l’accesso alla casa, ai servizi pubblici, all’avviamento al lavoro ed ai servizi sociali.
A pontificare sulla ineluttabilità dell’avvento della società multiculturale si presta l’esercito di complemento costituito dagli intellettuali impegnati, gli esponenti del clero e delle associazioni cattoliche, oltre ai politici del “politicamente corretto”, gli emissari della Comunità Europea e delle organizzazioni internazionali, quelli che più si sono fatti sostenitori di questa crociata dell’accoglienza e dell’integrazione, senza contare la classe degli insegnanti nelle scuole, dei docenti nelle Università, delle tante fondazioni di carattere pseudo culturale esistenti. Saranno questi i soggetti che sperano di ottenere vantaggi e consenso dall’allargamento della base sociale della popolazione in chiave muti etnica. Si pensi a quante associazioni ONLUS operano nella cooperazione ed a quante di queste traggono profitto dall’incremento di presenza di extra comuni tatari in Italia, per non parlare della possibile attribuzione del diritto di voto agli stranieri con conseguente possibilità per i partiti di sfruttarne il proprio tornaconto elettorale.
La demagogia e gli appelli vuoti e patetici dei mondialisti, che esortano all’integrazione ed all’accoglienza, cadono però nel vuoto e nella abulia di una popolazione già sfiancata dalla crisi, dalla disoccupazione, dal caro vita, con possibilità di esplosione di conflitti sociali violenti come insegna l’esperienza di paesi che sono già avanti nel fenomeno del multiculturalismo.
I prossimi mesi vedranno l’arrivo in massa di altri migranti e sarà significativo vedere le reazioni delle popolazioni interessate, da queste si potrà intravedere uno spaccato del prossimo futuro.