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Che fare?

di Lorenzo Parolin - 15/07/2014

Fonte: Arianna editrice


 


 

Che cosa succede?

È la domanda che tutti si fanno ascoltando il bollettino di guerra quotidiano che dà conto dei posti di lavoro persi, degli indici di borsa che crollano, del continuo carovita, del rischio di default del paese Italia a causa del suo debito pubblico crescente, del possibile fallimento della moneta europea, degli scenari di guerra e di guerriglia che si intravedono in numerose parti del mondo …

La risposta è semplice: le cause elencate nei capitoli precedenti hanno combinato i loro effetti ed hanno fatto precipitare il mondo dei poveri e dei benestanti in una enorme crisi.

Come se ne esce?

Duole dirlo, ma per ora non se ne esce, e quando il popolo ne uscirà, avrà le ossa rotte.

Appena si alzino gli occhi verso le cause della crisi si potrà individuare una potenza di fuoco smisurata. Si tratta cioè di una aggressione scatenata da giganti, in parte stranieri ed in parte nostrani (elite finanziarie, ricchi imprenditori, governanti, faccendieri, alti burocrati …) contro una miriade di insetti ignoranti, disorientati, rammolliti e privi di coscienza di gruppo.

Di primo acchito gli offesi vorrebbero gridare la propria rabbia e scagliarsi armati contro quella gente spregevole, ma dal momento che essa è forte ed intenzionata a non mollare, ad essi converrà imparare a sopravvivere sotto spremitura, e nel frattempo svegliarsi, orientarsi, capire, leccarsi le ferite, purificarsi, rafforzarsi, adottare comportamenti virtuosi, fare lega, indebolire il nemico smettendo di finanziarlo, e poi, muovendosi insieme, sferrare attacchi ad obbiettivi strategici. Il progetto dei deboli presi d’assedio deve essere ambizioso: resistere e mirare all’abbattimento dei grossi lupi e delle regole immorali che li privilegiano. Niente di meno!

[rif. www.lorenzoparolin.it S3/109]