Gli Stati Uniti provano a distruggere il mercato cinese perché i BRICS lanciano la Banca Sviluppo?
di Mahdi Darius Nazemroaya - 14/07/2015
Fonte: Maurizio Blondet

L’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione si amplia
La SCO ha avviato il processo di espansione accettando le richieste del settembre 2014 di due grandi potenze dell’Asia del Sud, India e Pakistan, alla piena adesione. Se si considera l’Uzbekistan fondatore della SCO nel 2001, come SCO e tutti i suoi aderenti ufficialmente riconoscono, è la prima volta che la SCO si amplia. Se però non si considera il 2001 quale data di fondazione dell’organizzazione ma la fondazione del Patto di Shanghai (senza Uzbekistan) nel 1996, quale data di nascita della SCO, allora è la seconda volta che l’organizzazione eurasiatica si amplia. Mentre si decide al vertice SCO a Ufa che India e Pakistan diventeranno membri a pieno titolo della Shanghai Cooperation Organization nel 2016, la Bielorussia è passata a Ufa da osservatore della SCO a partner del dialogo. Minsk raggiunge Afghanistan, Iran e Mongolia quale osservatore della SCO. La Bielorussia probabilmente diverrà membro a pieno titolo della Shanghai Cooperation Organization. La candidatura dell’Iran a membro a pieno titolo è stata accettata sempre in occasione del vertice SCO nel Bashkortostan. Teheran da tempo chiede che il suo status passi a quello di pieno aderente. Una volta che le sanzioni delle Nazioni Unite contro l’Iran saranno eliminate, dopo il raggiungimento dell’accordo nucleare finale tra P5+1 e iraniani, Teheran seguirà le orme di Nuova Delhi e Islamabad avviando il processo di adesione alla SCO. Nuovi partner sono stati accettati nella Shanghai Cooperation Organization al vertice di Ufa. Armenia, Azerbaigian, Cambogia e Nepal sono stati accettati quali nuovi partner del dialogo. Ora aderiscono assieme a Turchia e Sri Lanka quali interlocutori della SCO. L’appartenenza alla SCO è ampiamente ricercata mentre l’organizzazione eurasiatica acquisisce sempre più importanza e risalto. Lo Sri Lanka ha comunicato alla SCO di voler aggiornare lo status nell’organizzazione eurasiatica. Paesi come Bangladesh, Egitto, Siria e Maldive hanno chiesto di aderire alla SCO in diversi aspetti. L’Egitto ha chiesto di diventare interlocutore della SCO il 2 giugno 2015.Il Drago cinese e l’Orso russo forgiano una comunità del destino
Russia e Cina forgiano un ordine mondiale alternativo attraverso SCO, UEE e BRICS. Tutti e tre gli enti si sono riuniti ad Ufa. La Russia ne è il denominatore comune mentre la Cina lo è anche di SCO e BRICS. L’attraente concetto cinese di “comunità del destino” comprendente la Repubblica popolare, fu ufficialmente adottato dal Congresso nazionale del Partito comunista cinese nel 2007, ed associa BRICS, SCO, UEE e Nuova Via della Seta. I funzionari cinesi promuovono questo concetto da alcuni anni, ma è rinato nel Bashkortostan durante il vertice di Ufa ospitato dal governo federale russo. La “Comunità del destino”, senza giochi di parole, è il termine che i mandarini della politica di Pechino usano per indicare un prosperoso rapporto speciale comune tra Cina e altri Paesi, concretizzando il rapporto speciale tra Cina, Russia e i Paesi che riunitisi a Ufa. Washington, tuttavia, si rifiuta di accettare l’ascesa di Pechino e la “comunità del destino” illustratasi a Ufa. Essi non mostrano alcun segno di voler far parte della “comunità del destino”. I responsabili politici della periferia di Washington si rifiutano di capirlo e si ostinano a non accettare la nascita di una nuova realtà che disfa l’architettura dell’ordine globale. Funzionari ed élite politiche degli Stati Uniti continueranno a promuovere politiche ed approcci sbagliati finché la loro nave affonderà. Invece di accettare un consenso e un sistema di governance globale, Washington fa di tutto per destabilizzare, dividere e distruggere l’“Ordine Mondiale di Seta” che Cina e Russia promuovono. La posizione degli Stati Uniti trascina il mondo verso il conflitto.
Gli attacchi di Washington alla Borsa cinese
L’architettura finanziaria mondiale viene alterata. Il dollaro USA viene gradualmente neutralizzato come arma degli Stati Uniti, mentre il monopolio di Washington nel sistema Bretton Woods formato da Fondo monetario internazionale (FMI) e Banca Mondiale viene direttamente contestato dalla New Development Bank (NDB) dei BRICS e dalla Infrastrutture Asian Investment Bank (AIIB) della Cina.; Cina, Russia e una coalizione di altri Paesi si sottraggono agli Stati Uniti, indebolendone la capacità di manipolare valute e mercati finanziari mondiali. La SCO non solo si amplia, ma essa e vari Paesi e organizzazioni internazionali soprattutto in Eurasia e America Latina lasciano il dollaro nel commercio bilaterale e multilaterale. Venezuela, Cuba, Argentina, Uruguay, Sri Lanka, Turchia, Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Repubblica socialista del Vietnam e Repubblica popolare democratica di Corea sono tra questi Paesi. A parte la SCO, Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), BRICS, Mercosur ed Unione economica eurasiatica (UEE) sono organizzazioni e gruppi che sostituiscono il dollaro nel commercio. In risposta, la guerra economica che gli Stati Uniti guidano sembra ad una nuova svolta. Speculando su un declino economico della Cina quale arma e manipolando la psicologia sui mercati, la reazione di Washington alle misure adottate da Pechino e Mosca per frenarne l’influenza e il dollaro USA sembra aver portato a un attacco finanziario sul mercato azionario cinese. L’obiettivo era colpire la fiducia degli investitori nell’economia cinese e avviare i disinvestimenti attraverso vendite massicce. I cinesi hanno accusato gli Stati Uniti, mentre il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha respinto ogni responsabilità. La reazione di Pechino ai tentativi di crash del mercato azionario cinese ha seguito con calma le leggi che limitano il ritiro degli investitori. La China Securities Regulatory Commission e la polizia cinese avviano indagini penali. Gli Stati Uniti vogliono ostacolare il ruolo centrale che i cinesi giocano nel finanziamento dei grandi progetti bancari, infrastrutturali e di sviluppo che mettono in discussione l’influenza globale di Washington. Il crollo sul mercato azionario cinese ha lo scopo di suscitare il panico tra gli investitori. In ultima analisi, la mossa viene innescata per minare il vigore economico della Repubblica popolare, per paralizzare la Nuova Via della Seta e il progetto di Pechino di creare un ordine mondiale alternativo con la Russia e i partner di BRICS, SCO e UEE.Ripubblicazione è accolto con riferimento la rivista on-line Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora