L’immigrazione pilotata
di Paolo De Gregorio - 31/08/2015
Fonte: Arianna editrice
Vorrei provare a parlare di immigrazione, ormai endemica e di proporzioni non compatibili con l’economia europea, senza che mi si affibbi la facile e banale etichetta di razzista e mi si metta sullo stesso piano di Calderoli (Lega Nord) che definì la deputata nera in Parlamento simile ad un orango.
Volendo ragionare sui fatti e non su convinzioni religiose o ideologiche, la prima cosa che bisogna dire sulla emigrazione dall’Africa verso l’Europa è che la feroce dominazione colonialista, i tentativi dei missionari cattolici di convertire le popolazioni tribali, sono stati un fallimento per quanto riguarda la risoluzione dei problemi economici e di eccessiva natalità, e il continente in un solo secolo è passato da duecento milioni di abitanti al quasi miliardo di oggi.
Chiunque può capire e mettere un punto fermo, che non è certo l’emigrazione che può risolvere i problemi africani, anche perché la apparente decolonizzazione è stata immediatamente seguita da una strategia neo-colonialista, finanziaria, commerciale, di concessioni sulle materie prime attraverso la corruzione sistematica delle classi dirigenti africane da parte di tutte le più grandi multinazionali di tutto il mondo ricco, che hanno cominciato addirittura a comprare le terre più fertili o le più adatte allo sfruttamento turistico, minerario, petrolifero, fino alle concessioni di pesca industriale che hanno impoverito le popolazioni rivierasche.
Questo è l’amore e la solidarietà che l’Occidente cristiano riserva all’Africa ed è una componente del fenomeno di una emigrazione di rivalsa che si è vista colonizzare, schiavizzare, derubare, e pretende un posto a tavola in Occidente.
Un’altra componente del fenomeno emigrazione è la destabilizzazione creata dalle guerre in Irak, Afghanistan, Libano, Siria, Libia a cui bisogna aggiungere i colpi di Stato e le rivoluzioni in Egitto Tunisia, Algeria, la presenza dell’Isis e del Califfato in molte zone del Medio Oriente, dietro le quali non è difficile vedere i giochi geopolitici dell’Occidente, in particolare degli USA, che da questo caos possono trarre notevoli vantaggi.
Nessuno dei nostri colti e raffinati “giornalisti” coglie un aspetto, che a me sembra chiaro, che questa immigrazione in Europa, massiccia e selvaggia, in una fase di recessione, sia pilotata e orientata a favorire in Europa una reazione politica di destra (vedi Lega, Le Pen in Francia, fascisti in Ungheria) per facilitare i disegni anti russi degli USA e un rafforzamento minaccioso della Nato in Ucraina e nei paesi ex-sovietici.
Un altro aspetto di cui tener conto, per cercare di comprendere il perché di questa invasione di migranti, è l’appoggio anche economico, che viene dato da paesi integralisti, come l’Arabia Saudita e da tutte le organizzazioni religiose musulmane, a diffondere l’Islam in tutto il mondo, convertire gli infedeli, anche tramite i matrimoni misti, fare più figli possibile al fine di diventare una realtà di peso sia politico che di numeri.
Ricordo che negli USA i bianchi sono ormai minoranza rispetto ai neri sommati ai “latinos” provenienti dall’America Latina e questo è successo in pochi anni, prima che fosse eretto un muro sul Rio Grande.
Voglio solo invitare a tener conto di questi fattori religiosi e geopolitici quando discutiamo di immigrazione, senza dividerci in modo rozzo tra accoglienti e razzisti, magari possiamo arrivare a comprendere che politica e interessi occulti tirano le fila di un gioco sporco contando sulla nostra ingenuità e sul nostro disinteresse.