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Rifugiati in massa. Un Dramma o un Programma?

di Jesus Calabuig - 14/09/2015

Fonte: Controinformazione


 

Prospettare le cause  del dramma a cui assistiamo dell’arrivo in massa di migranti /rifugiati in Europa non è un compito facile in una società che, intontita dalla televisione e dai media, accetta senza capacità di critica e di opinione sulle risposte che vengono dispensate  dalle oligarchie europee.

Da alcuni giorni il possente apparato dei media occidentali sta promuovendo una corrente di sensibilizzazione e di accettazione delle idee pro-immigrazione, nello stesso modo in cui una volta si erano promosse l’affinità e la simpatia verso quei movimenti di protesta presumibilmente spontanei che furono pubblicizzati con il nome di “Primavere Arabe” che si affermava che avrebbero condotto verso la democratizzazione dei paesi del Medio Oriente, ma che, nonostante questo, hanno avuto il risultato di portare alla guerra, la distruzione, la morte e l’esilio di centinaia di migliaia di persone.

 

Assistiamo ad una tragedia umanitaria che è diretta conseguenza di alcune guerre orchestrate dal preteso governo di dominio mondiale (l’asse Stati Uniti-Israele) con la complicità degli alleati della Unione Europea e delle marionette di turno: i pifferai che innalzavano allora la bandiera delle Primavere Arabe “per liberare il popolo dai malvagi dittatori” (dicevano), quando per la verità si è dimostrato che erano complici, senza saperlo, di un preciso piano, disegnato da Washington, per favorire una determinata strategia internazionale basata sul controllo delle risorse e sulla destabilizzazione dei paesi del Medio Oriente a beneficio di Israele di fronte ai paesi arabi.

Tutti questi paesi che sono stati oggetto di destabilizzazione a partire dalle tanto peculiari “rivolte popolari” avevano un denominatore comune: dispongono di  immense riserve di petrolio ed erano paesi che escludevano gli Stati Uniti nei loro affari e scambi commerciali , quasi sempre disponevano di accordi commerciali con i principali “competitors”  di questi, come la Russia e la Cina.

Si trattava di Stati laici e sovrani con una proiezione economica di futuro, e presentavano tutti un drastico antagonismo rispetto ad Israele.
Motivi questi più che sufficienti perchè i pretesi dominatori del mondo ci vendessero il falso mito che i trattava di “paesi con un regime di un tiranno” che era necessario rovesciare per “instaurare la democrazia”. Questo, alla pari con la cortina di silenzio calata sulle “dittature buone”, associate a questo asse del dominio globale, come lo sono, per esempio, quelle dell’Arabia Saudita, del Qatar o degli Emirati Arabi o, senza andare tanto lontano, il vicino Marocco la cui famiglia reale accumula i tre quarti del PIL dello Stato.

La circostanza è stata più che riconosciuta ed accertata dell’avvenuto finanziamento e fornitura di armi da parte degli USA ai fanatici agitatori dello Stato Islamico.
Allo stesso modo, dopo appena alcuni giorni, una informazione riservata filtrata da parte di un funzionario del servizio di intelligence austriaco rivelava come dagli USA si stanno finanziando anche le organizzazioni mafiose che favoriscono le partenze dei migranti e dei rifugiati verso l’Europa.

Nelle parole dell’analista Thierry Meyssann, che analizza queste informazioni filtrate, “l’ondata di migranti e rifugiati che cercano di arrivare in Europa non è una conseguenza accidentale . Il caos non è casuale ma è il vero obiettivo”.
Così dunque il caos si prospetta per maggiore delizia di coloro che perseguono la realizzazione di un mondo dove gli Stati nazionali saranno abbattuti e resi servili alle loro pretese di dominio globale, sospingendo tutta una massa di milioni di migranti verso il cuore dell’Europa per debilitarla a beneficio degli interessi del grande capitale transnazionale, delle grandi multinazionali e delle decadenti elite locali che fomentano e si approfittano del doloroso esodo di milioni di persone per ottenere mano d’opera di riserva ed a buon mercato; ogni volta che l’identità e la personalità degli Stati Europei entra in conflitto, vedendosi anche minacciata la nostra sicurezza per causa dell’arrivo incontrollato di numerosi jihadisti infiltrati i quali si approfittano della caduta dei filtri di ingresso nei singoli Stati più esposti.

Non si sono accontentati di distruggere il Medio Oriente, vogliono anche soffocare l’Europa, e in questo senso un altro audace giornalista, Nicolas Bonnal, non si trattiene dall’affermare che “gli Stati Uniti hanno organizzato una invasione dell’Europa con l’aiuto dei suoi politici servi come Renzi, Hollande e la Merkel”.

Bonnal puntualizza che “si stanno mettendo in pratica i principi neo macchiavellici di Leo Strauss e degli strateghi allo stile di Paul Wolfowitz. Questi trokzisti falliti vogliono governare mediante il caos i vari paesi, nel privarli delle loro identità umane, culturali e storiche”.
Adesso ci martellano mediaticamente con le immagini dei rifugiati e della loro tragedia che essi stessi ( i dominanti) hanno creato, generando una corrente di benintenzionato umanitarismo che culmina con la creazione di centri di accoglienza, che di modo indiretto stanno favorendo l’incremento vertiginoso del numero degli sfollati che si arrischiano ad intraprendere un viaggio che culmina spesso con la morte di migliaia di loro.

Alla testa di appelli tanto irresponsabili nello stile dei annunciare “città di asilo”, troviamo di nuovo gli utili idioti della “primavera democratica”, come nel caso, ad esempio, della sindachessa d Barcelona, la ex “okupa” Ada Colau, da cui poco potevamo aspettarci, tenendo in conto del suo impiego all’interno di un baracchino di queste denominate ONG, che vivono precisamente della speculazione sui migranti e che ha ricevuto un ammontare di 3.7 milioni di euro nelle sovvenzioni dello Stato e della Generalitat della Catalogna.

Al di fuori delle critiche, come che si tratti di offrire soluzioni più in là del confortante populismo che significa annunciare l’accoglienza dei rifugiati, bisogna segnalare le misure proposte dall’eurodeputato italiano Matteo Salvini, il quale sollecita la UE a che si interessi per farla finita con la guerra e l’esodo dei rifugiati, sterminando il gruppo terrorista dello Stato Islamico e revocando il blocco, l’embargo e le sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Siria.

Tuttavia già si sa che questo argomento, al momento, non interessa all’asse dei dominanti, alla cui testa visibile hanno collocato il Premio Nobel della Pace.
Per arrivare alla fine, semplicemente voglio sottolineare che faccio a meno delle manifestazioni del “no alla guerra”, e che è un peccato che queste siano state sostituite dal masochismo di condividere nei social media le foto del bimbo morto sulla spiaggia.

Fonte: El Manifiesto

Traduzione e sintesi: Luciano Lago