Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La sovranità appartiene al popolo e deve essere usata per evitare il fallimento dell’Europa

La sovranità appartiene al popolo e deve essere usata per evitare il fallimento dell’Europa

di Fabio Conditi - 12/05/2018

La sovranità appartiene al popolo e deve essere usata per evitare il fallimento dell’Europa

Fonte: monetapositiva

Se vogliamo evitare il fallimento del’Europa, dobbiamo ricordarci di uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, la sovranità che insieme a popolo e territorio è uno degli elementi costitutivi di uno Stato.

Secondo l’art.1 “la sovranità appartiene al popolo” e per il successivo art.3 “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“.

Spesso si tende a pensare che la sovranità sia incompatibile con l’Unione Europea, anche il nostro Presidente della Repubblica a Fiesole il 10 maggio scorso ha accennato a questo problema : “E’ da qui che occorre partire, per avviare una riscoperta dell’Europa come di un grande disegno, sottraendoci all’egemonia di particolarismi senza futuro, e di una narrativa sovranista, pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certa comunque di poter addossare l’impraticabilità all’Unione“.

Caro Presidente Mattarella, siamo perfettamente d’accordo che l’Europa è un grande disegno, ma purtroppo ci siamo dimenticati degli obiettivi previsti dai Trattati Europei. In particolare l’art.3 comma 3 del TUE è molto chiaro in proposito : “L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. … Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.”

L’attuale Unione Europea ha mai voluto raggiungere questi obiettivi ?

Permetta Presidente che le illustri la situazione in Europa :

  • non riusciamo a raggiungere la stabilità dei prezzi prevista al 2% di inflazione;
  • abbiamo una disoccupazione cronica ormai strutturale e una crescita economica squilibrata;
  • viene favorita la disgregazione economica, sociale e territoriale;
  • si genera una forte conflittualità tra gli Stati membri.

Gli altri paesi dell’Unione Europea hanno tutti giustamente un atteggiamento fortemente sovranista, come la Germania e la Francia, volti alla tutela dei loro interessi nazionali. Quindi anche l’Italia può e deve cominciare a farlo proprio per evitare una deriva purtroppo non più sostenibile.

La situazione economica e sociale italiana è grave e le soluzioni non possono essere cure palliative, altrimenti finiamo come la Grecia.

Finalmente il M5S e la Lega hanno cominciato a collaborare e sono certamente le forze politiche che hanno mantenuto un collegamento diretto con il paese, oltre ad aver sempre dichiarano di voler fare gli interessi del popolo e delle piccole-medie aziende, che sono la vera ricchezza dell’Italia. E dovranno dimostrare, al contrario di chi li ha preceduti, di non voler fare solo gli interessi dei pochi privilegiati che fino ad oggi si sono arricchiti alla nostre spalle.

Serve un cambio totale di paradigma, serve finalmente una politica espansiva keynesiana a favore di cittadini ed aziende, che è l’unica che ha risolto la crisi economica del 1929, e ha permesso di ricostruire l’Italia dopo la 2° guerra mondiale, fino a farla diventare la 4° potenza industriale al mondo.

Lo Stato ha ancora la sovranità monetaria e fiscale, quindi deve ricominciare ad immettere più soldi nell’economia reale e non essere addirittura la causa principale del suo dissanguamento.

Il problema per lo Stato non sono e non devono mai essere i soldi, visto che si possono creare con un clic del computer, ma bisogna avere la volontà politica di utilizzarli per il benessere di tutti e non solo di pochi privilegiati, come accade ormai da anni.

Ne abbiamo parlato finalmente in una trasmissione televisiva “Come si creano i soldi?” su Canale Italia 53, merito di Vito Monaco che ci ha ospitato e degli amici Nino Galloni, Giovanni Zibordi, Marco Mori, Giovanni Lazzaretti e Paolo Tintori.

 

 

Lo Stato è l’unico soggetto che può creare i soldi ed il debito pubblico non è mai un problema, perchè può essere sempre riacquistato dalla sua Banca Centrale, come sta avvenendo anche oggi con il QE.

Alla fine è sempre e solo un problema di volontà politica, che dovrebbe raggiungere gli obiettivi previsti dall’art.3 comma 3 del TUE mentre invece li ha completamente dimenticati. I politici fino ad oggi si sono preoccupati solo del sostegno a banche e mercati finanziari, che in realtà non è mai stato e non deve essere tra gli obiettivi principali dell’Unione Europea, visto che interessano solo la popolazione più ricca.

Se vogliamo davvero cominciare a risolvere i problemi dell’Italia, a M5S e Lega chiedo di rileggere attentamente le nostre proposte e di cercare di utilizzarle (vedere anche articoli precedenti https://comedonchisciotte.org/?s=Fabio+Conditi) :

comedonchisciotte-controinformazione-alternativa-primi-100-giorni1) Banca d’Italia sotto il controllo dello Stato e quote di partecipazioni pubbliche;

2) un sistema di banche pubbliche per l’economia reale, come ha già la Germania;

3) titoli di stato a valenza fiscale e consolidamento del debito detenuto da Banca d’Italia;

4) un SIstema di Riduzione Erariale denominato “SI.R.E. per lo sviluppo economico”.

Oggi l’Unione Europea è stata costruita sul debito, sui sacrifici e sull’austerity, e sappiamo che con queste fondamenta, l’intero edificio europeo rischia di crollare sotto il peso delle disuguaglianze economiche e sociali.

Se vogliamo invertire la rotta che oggi va verso il precipizio, dobbiamo riprendere il controllo del sistema monetario e fiscale, adottando politiche di tipo espansivo che ci facciano uscire dal sistema del debito.

Chiedo quindi a tutti i cittadini italiani che condividono questa idea, di esercitare una azione di “lobbing” nei confronti dei nostri rappresentanti eletti, fornendo loro questo articolo per dimostrare che questo è quello che vogliamo.

La semplicità è rivoluzionaria.

 

Presidente dell’associazione Moneta Positiva

http://monetapositiva.blogspot.it/