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Una dolce transizione

di Alessandro Grandi - 17/11/2006

Milioni di dollari destinati alla propaganda e all'azione anticastrista sperperati in acquisti futili
Maglioni di cachemere, giubbotti di pelle, mountain bike ma anche console per videogiochi dell’ultima generazione e casse di cioccolato, tutto per ‘aiutare’ il passaggio pacifico alla democrazia nell’isola di Cuba.
 
Una riunione dei gruppi anticastristi presenti sull'isola di Cuba: anche a loro sono destinati i fondi erogati dall'amministrazione UsaI fatti. In un rapporto della Gao (Government Accountability Office), recentemente redatto e presentato mercoledì scorso al congresso Usa, si evidenzia che nel periodo 1996/2005 parte dei fondi stanziati dall’amministrazione statunitense per ‘promuovere la democrazia’ a Cuba (in totale circa 70 milioni di dollari), siano stati sperperati in acquisti a dir poco futili. Tutto questo è avvenuto a causa della totale mancanza di un severo controllo da parte delle autorità, come dicono i portavoce della ragioneria dello stato: “Non ci sono sufficienti controlli, tanto sulla concessione dei fondi quanto su chi li riceve, per assicurarsi che siano utilizzati in modo appropriato”.
 
Fidel Castro durante il periodo della sua degenza in ospedaleI deputati del Congresso. L’iniziativa e la richiesta di effettuare controlli sono nate grazie alla determinazione di due deputati statunitensi: il repubblicano Jeff Flake e il democratico William Delhaunt. Secondo Flake gli Usa “dovrebbero pensare ad un cambio nella politica verso Cuba” e, criticando l’enorme quantità di fondi stanziati rispetto ai risultati ottenuti ha fatto sapere che “il Congresso ha deliberato fondi per milioni di dollari in modo da aiutare la democrazia a Cuba, e non ha ottenuto nessun risultato”.
La conferma arriva anche dall’altro deputato, il democratico Delhaunt che davanti ai giornalisti durante una conferenza oltre che confermare gli scarsi risultati ottenuti ha voluto aprire uno spiraglio al cambiamento della politica di Washington verso l’Havana. “il fatto di aver trovato questo sperpero di denaro pubblico potrebbe dare il via ad un’ampia revisione della nostra politica estera, in particolare nei confronti di Cuba”. In più, il deputato statunitense ha aggiunto che “adesso che la camera bassa sarà controllata dai democratici si potranno trovare forme più effettive di aiuto”.
 
Una delle tante manifetazioni anticastriste a MiamiLe reazioni. Ma come si giustificano i destinatari dei fondi? Carlos Acosta, dirigente dell’organizzazione dissidente Accion Democratica Cuba ha fatto sapere che gli alimenti e il cioccolato erano destinati “alla popolazione che a Cuba muore di fame e non ha il cioccolato”. E per i videogiochi? Frank Trujillo, altro esponente dell’anticastrismo, si è giustificato dicendo che le console erano destinate alle biblioteche  indipendenti che possono attirare i giovani che non sono così costretti a leggere solo la stampa di propaganda del regime”.
 
La popolazione cubana attende con ansia di sapere quale sarà il suo futuroIl futuro. Ma questo tipo di iniziative (lo stanziamento di fondi per aiutare la dissidenza, le sanzioni e il blocco economico) sono utili per riuscire a portare il cambiamento desiderato dall'amministrazione Usa a Cuba? Secondo Philip Peters esperto di Cuba del Lexington Institute “per quello che si è visto assolutamente non è stato raggiunto nessun obiettivo”.
Se si tiene conto, però, di come gli stati Uniti hanno aiutato la popolazione irachena nel passaggio dalla dittatura alla democrazia, e  soprattutto con quali mezzi, i cubani possono tirare un sospiro di sollievo. Per loro ci sono scatolette di granchio (altro bene acquistato con fonti statali) e casse di cioccolato di primissima qualità. Il passaggio alla democrazia per Cuba, a questo punto, sarà sicuramente più dolce.