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I numeri agghiaccianti della pedofilia

di ilmeridiano - 08/01/2007

Fonte: www.ilmeridiano.it

I numeri agghiaccianti della pedofilia
Oltre 530 siti web pedopornografici e 1250 bambini fotografati in attaggiamenti erotici e sotto violenza sessuale estrema.


Sono i dati emersi dal dossier inoltrato dalla Polizia Postale italiana e l’Interpol di Lione, segnalati dall’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto in occasione della Festa dei Santi Innocenti.

I volontari di Meter in questi giorni stanno lavorando per denunciare i siti in questione, spesso organizzati come scatole cinesi per cui all’interno di un portale ce ne sono decine di altri.

Don Di Noto osserva che è un vero e proprio «impianto di produzione industriale mai visto prima»: i bimbi sono come prodotti in vendita «da pagare con sistemi bancari sofisticati e del tutto anonimi. E’ impressionante la sistematizzazione ordinata delle foto, dell’età, dei video, delle misure corporali, dei set fotografici».

Le bambine conivolte provengono da tutto il mondo: Europa, Nord e Sud America, Africa. E non bisogna pensare che il fenomeno sia lontano da casa nostra: alcune sono anche italiane. Uno studio elaborato dopo 4 anni di ricerche, d’altronde, evidenzia che la violenza su minori esiste in tutti i paesi, tutte le società e in ogni gruppo sociale.

E almeno 106 paesi ancora permettono le punizioni fisiche nelle scuole. Gli abusi sessuali colpiscono 150 milioni di bambine (ben il 14% della popolazione infantile del pianeta) e 73 milioni di maschietti (il 7%). Quasi due milioni sono nel giro della prostituzione e della pornografia commerciata on line, un milione e due sono coinvolti nel traffico di minori.

Cifre agghiaccianti. Ma, sottolinea don Di Noto, «oltre a pornografia e pedofilia, su cui generalmente si concentra l’attenzione quando si parla dei pericoli in internet, ci sono altri pericoli nel cyberspazio: l’esaltazione della violenza e della crudeltà, la disinformazione e l’istigazione all’odio, la pubblicità di tabacco e alcool». «Occorre proteggere i ragazzi -sottolinea il leader di Meter- perché i contatti sessuali facili e l’azione diseducativa dei mass media hanno reso possibile un nuovo accesso sessuale al bambino.

Il tutto accentuato con l’avvento di internet, grazie alla facilità di reperire materiale video-fotografico ritraente minori». E quel che è peggio è che i pedofili non agiscono nell’ombra ma formano vere e proprie community elettroniche e cercano persino di giustificare il proprio operato.

Occorre educare i piccoli alla cautela nel fornire i propri dati personali ad estranei e soprattutto bisogna accompagnarli nella navigazione, preparandoli anche all’incontro di contenuti dannosi o spiacevoli nella rete, soprattutto per quanto riguarda le chat room.

Fonte:www.ilmeridiano.it