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La pulsazione tantrica

di Aneesha Dillon - 31/01/2007


La parola "pulsazione", con cui chiamo il mio lavoro, si riferisce alla pulsazione del respiro, l'alternarsi di inspirazione ed espirazione che ha inizio con la nascita e termina con la morte. È con noi durante tutta la vita, che ne siamo consapevoli o no, ed è profondamente connessa alla sorgente stessa della vita. Tratto da "La pulsazione tantrica" di Aneesha Dillon - Urra ed.

La pulsazione del respiro

Respirare è vivere. Inspirare aria, espirarla, è un aspetto della nostra esistenza quotidiana così fondamentale che non ci pensiamo quasi mai. La costante oscillazione tra le polarità del fare entrare l’aria e del farla uscire dell’inspirazione e dell’espirazione è la pulsazione cui mi riferisco.

Ci sono molte pulsazioni nella vita del corpo: il battito cardiaco, la circolazione nei vasi sanguigni, il movimento intestinale. Tutto nel corpo si muove ed ha un suo ritmo pulsante.

Quando una persona è malata o giace svenuta, la prima cosa che fa il dottore è prendere il polso e ascoltarne la pulsazione, perché è un modo immediato per valutare la situazione. Il dottore indaga: “Questo corpo sta pulsando in modo sano o c’è qualcosa che non va?”

Nell’ayurveda, il tradizionale sistema di guarigione indiano, il polso fornisce molte preziose informazioni su tutto il corpo. Un esperto praticante può dirvi, semplicemente ascoltando il polso, in che condizione si trovano gli organi interni, se sono presenti dei tumori o altre malattie, qual è lo stato del sistema immunitario e così via.

L’agopuntura cinese funziona in un modo simile.

Nel mio lavoro, l’importanza della pulsazione quale indicazione dello stato di salute ha la sua radice nelle scoperte di Wilhelm Reich; sarà quindi utile dire qualcosa su questo argomento.

Le idee di Reich sulla pulsazione derivano dal suo interesse per la medicina e la psicologia.

Nato nel 1887 e cresciuto in una fattoria dell’Ucraina tedesca, a ventuno anni iniziò a studiare medicina presso l’Università di Vienna. Qui iniziò ben presto a interessarsi alla psicoanalisi, la nuova scienza rivoluzionaria sviluppata da Sigmund Freud che, dopo molti incontri personali con Reich, ne fu così impressionato da decidere di ammetterlo nell’Associazione Psicoanalitica Viennese due anni prima che si laureasse in medicina, sebbene ciò fosse possibile solo a medici laureati.

Le brillanti capacità di Reich come analista e i suoi numerosi articoli sulla psicoanalisi spinsero Freud a sceglierlo come suo assistente medico quando aprì, a Vienna, una clinica pubblica.

Reich era impressionato dalla teoria freudiana della libido. Concordava sul fatto che la sessualità modella la psiche e che, alla radice delle nevrosi, ci sono i danni subiti dall’impulso sessuale durante l’infanzia e agli inizi dell’educazione sociale.

Ma tra questi due uomini c’era un’importante differenza, poiché Reich vedeva il sesso come un fenomeno energetico e non semplicemente psicologico. Fu la ricerca della radice di questa energia che lo portò a passare lunghe ore al microscopio, impegnandosi in un approfondito studio biologico, segno della sua appassionata curiosità e della sua vasta sete di conoscenza, che si spingevano ben al di là della mente e del corpo umano.

In particolare, studiando il comportamento di esseri unicellulari, come per esempio l’ameba, Reich notò che pulsano secondo un modello ritmico e che questa energia pulsante fluisce all’interno della cellula.

Reich rilevò che lo sforzo dell’energia per espandersi oltre i confini della cellula presenta solitamente una tipica forma, simile a un rene, da lui descritta come forma vitale basilare. Semi, bulbi, cellule riproduttive animali ed embrioni, organi del corpo, organismi unicellulari, il primo stadio del feto umano: tutto ricalca questo modello.

Studiando questa forma essenziale nei suo aspetti più semplici, come appunto l’ameba, Reich poté osservare che il plasma - il liquido vivente contenuto nell’organismo - si muove all’interno della cellula non con un movimento continuo, ma con impulsi ritmici, pulsazioni.

C’è un movimento verso l’esterno seguito da un ritirarsi verso l’interno; un tendere verso qualcosa e un ritrarsi da esso. Dal punto di vista di questo fondamentale impulso biologico, Reich riteneva che ci fosse poca differenza tra un’ameba che tende all’esterno verso una particella di cibo e delle braccia umane che tendono verso l’amato. Anche le espressioni umane dei sentimenti seguono lo stesso fondamentale impulso: la rabbia si riversa all’esterno di un organismo verso un oggetto, mentre la paura contrae e allontana da esso.

Secondo Reich questo movimento è presente ovunque nella natura. Tutto pulsa, tutto si muove in cicli di espansione e contrazione: una medusa che si muove lentamente nel mare, un fiore che si apre e si chiude, un essere umano che si sveglia e va al lavoro, poi torna a casa, si rilassa e va a dormire.

Entrambe le polarità della pulsazione sono necessarie. Per esempio, non potete espandervi senza fine, non potete continuare a lavorare ininterrottamente. Finireste con l’esaurirvi completamente. Avete bisogno dell’altra polarità, di riposare, di ritornare a voi stessi e di ricaricare le batterie.

Lo stesso vale per la pulsazione del respiro: non potete inspirare e inspirare e inspirare. Finireste per scoppiare. Affinché ci sia una sana pulsazione bisogna permettere l’espirazione.

Come potete immaginare, la capacità dell’essere umano di pulsare in questo modo è fortemente condizionata dall’ambiente in cui vive, specialmente dalle persone con cui vive.

Per esempio, un bambino gioca nella sua stanza. La pulsazione del suo respiro è normale e sana. Sua mamma gli ha appena dato una scatola di colori e un grande foglio bianco - dopo avere prudentemente coperto il pavimento con un telo - così ora lui può schizzare colore qua e là e divertirsi. Ma poi, rimasto solo in casa perché la mamma per qualche motivo ha dovuto improvvisamente uscire, scopre che è molto più interessante dipingere figure sulle pareti della stanza.

Suo padre, che proprio in quel momento sta ritornando dal lavoro, ha passato tutta la settimana a ridipingere quelle pareti, mettendoci tempo e denaro. Quando entra in casa e vede quel disastro si infuria col bambino. Urla, pesta i piedi, afferra la scatola dei colori e la getta nella pattumiera. Magari picchia il bambino.

Cosa succede alla pulsazione del respiro del bambino?

Si ferma. Per un momento tutto si congela: sia l’inspirazione che l’espirazione. Il bambino entra in uno stato di shock e la pulsazione viene prima interrotta e poi ripresa a un livello minimo.

Ma poi le cose vanno avanti: il papà va a farsi una doccia, la mamma torna a casa, vede cosa è successo e subito si sente in colpa perché avrebbe dovuto fare più attenzione. Prende in braccio il bambino e lo consola. Il bambino riprende a respirare normalmente e comincia a piangere.

A cena l’atmosfera non è certo allegra. Il bambino continua a piangere e alla fine il padre si arrabbia di nuovo - avrebbe proprio desiderato una serata tranquilla dopo la stressante giornata in ufficio - e dice severo: “Basta! Smettila di piangere!”

Ora il bambino deve trattenere le lacrime e ingoiare le emozioni. Per far questo deve di nuovo diminuire la pulsazione del respiro, perché se respira comincia a sentire e se sente si mette a piangere, tutto qui.

In altre parole, il respiro è intimamente connesso con la vita emozionale ed espressiva del corpo, ed anche con l’energia. Il bambino di questa storia non sta solamente reprimendo le lacrime e le emozioni, sta cercando di sopprimere una forte energia che vuole venire espressa.

Come ho accennato nel precedente capitolo, Reich era d’accordo con la medicina cinese e con lo yoga sul fatto che non siamo fatti solo di materia fisica, di sangue, di carne e d’ossa. Siamo anche energia.

C’è una sottile, invisibile aura che penetra e circonda il corpo fisico: il “corpo energetico”, sostenuto dalla pulsazione del respiro. Quando inspiriamo, oltre ad inalare ossigeno prendiamo energia dall’atmosfera che ci circonda e questo nutre il corpo energetico.

Lo yoga ha sviluppato una speciale tecnica di respirazione, chiamata pranayama, il cui scopo è di aumentare la capacità di prendere energia per ricaricare il corpo energetico.

È difficile dimostrare l’esistenza di questo fenomeno chiamato “energia”, poiché è troppo sottile per essere quantificato o misurato, ma è facile sperimentarlo e osservarlo.

Se torniamo all’esempio del bambino, possiamo notare un potenziale quasi inesauribile di attività fisica e di divertimento che non è evidentemente riconducibile alla forza muscolare.

Ho sentito di un esperimento in cui a un atleta professionista venne dato il compito di seguire e ripetere tutto quello che faceva un bambino: correre qua e là, rotolarsi, saltare su e giù.

Questo nuovo gioco divertì tantissimo il bambino, che se la spassò ad inventare strani modi di saltare e di muoversi, mentre l’atleta, molto prima che il bambino si stancasse di giocare, si ritrovò completamente esausto.

Perché? Perché il bambino è in contatto con una sorgente di energia che fluisce libera e senza ostacoli, mentre nell’adulto questa stessa sorgente è stata condizionata e limitata.

Tuttavia, per quanto interessante possa essere questo esperimento, la mia comprensione dell’energia non è basata sull’indagine di altri ma sulla mia esperienza. Spero che, procedendo nella descrizione del mio lavoro nei successivi capitoli, la funzione dell’energia nel nostro corpo diventi chiara.

Reich affermò che l’energia orgonica fluisce liberamente, non solo nell’atmosfera terrestre ma ovunque nello spazio. Quanta più energia orgonica possiamo assorbire, tanto più il corpo energetico è carico di vitalità.

Forse dovrei anche ricordare che nel mondo delle scienze esoteriche l’organismo umano ha sette corpi così come ha sette chakra, o centri energetici, ma entrerò nei dettagli di questo tema più avanti.

L’energia di cui parlo è nota come “secondo corpo” perché, situato dai cinque agli otto centimetri oltre la superficie epidermica, è il più vicino al corpo fisico.

Il secondo corpo è connesso alle emozioni. Fluisce attraverso la forma fisica e influenza il plasma, il liquido contenuto nel corpo, facile da immaginare, visto che siamo composti per il settanta per cento di acqua, che a sua volta crea sensazioni ed emozioni.

Figuratevelo come una brezza che soffia attraverso l’intero organismo, causando increspature sul nostro lago interiore che risvegliano emozioni nascoste sotto la superficie. Questa è un’immagine poetica, se sentite il bisogno di una spiegazione biochimica e bioelettrica più dettagliata devo rimandarvi ai prolifici scritti di Reich sull’argomento.

Per ora è sufficiente sapere che le emozioni sono governate da un’interazione tra il corpo fisico e il corpo energetico, in cui la pulsazione del respiro svolge un’importante funzione di connessione.

In ogni organismo vivente la pulsazione è un movimento tra le due polarità del nucleo e della periferia. In un’ameba, ad esempio, l’atto di spingersi verso una particella di cibo è un movimento dal nucleo verso la periferia. Assorbire la particella, digerirla e assimilarla, è un movimento nella direzione opposta, dalla periferia al nucleo.

È lo stesso per gli esseri umani. Il respiro simboleggia o, letteralmente, incarna le polarità del contatto tra noi e il mondo.

Quando inspiriamo facciamo entrare in noi il mondo esterno e lasciamo che incontri il nostro nucleo, il nostro centro. In questo contesto “nucleo” indica un centro energetico, corrispondente approssimativamente all’area della pancia, non un’esatta localizzazione fisica.

Allo stesso modo, quando espiriamo, permettendo il movimento verso l’esterno dell’energia, ci muoviamo dal centro verso la periferia ed incontriamo il mondo esterno.

Nel mondo della sessualità tantrica, due persone possono incontrarsi, unirsi e fondersi l’una nell’altra nella misura in cui possono entrare profondamente in questo movimento pulsante tra periferia e nucleo.

Quando inspirate ricevete l’amato nel vostro nucleo. Quando espirate fluite verso l’amato. In questo modo, due amanti creano una sorta di pulsante danza sessuale, che diventa orgasmica allorché i due organismi, attraverso il secondo corpo, si fondono energeticamente in un’unità.

Il Tantra considera molte altre dimensioni sottili, tra cui i chakra più alti, dove diviene possibile un’esperienza di unità non solo con l’amato ma con l’esistenza stessa. Tuttavia, le basi della sessualità tantrica sono il corpo fisico e il corpo energetico, ravvivati dalla pulsazione del respiro.

A questo punto vale forse la pena di porsi alcune domande.

Sono davvero aperto alla vita? Accolgo veramente ciò che la vita mi dà, l’intera gamma di esperienze?

Se la risposta è no, è probabile che la vostra inspirazione sia piuttosto superficiale e non così profonda e totale come potrebbe essere. È attentamente controllata, segno di un atteggiamento prudente verso la vita.

Potete anche chiedervi: mi do agli altri e al mondo che mi circonda? Condivido generosamente la mia energia e partecipo pienamente alla danza della vita?

Se la risposta è no, allora anche la vostra espirazione sarà trattenuta e al di sotto del suo pieno potenziale.

In altre parole, la salute e la vitalità della pulsazione del respiro riflettono direttamente l’atteggiamento che abbiamo verso il mondo, e viceversa.

È giunto il momento di introdurre un’idea basilare che uso nel mio lavoro: la visualizzazione di un tubo vuoto o canale all’interno del corpo, che inizia dalla bocca e scende fino alla parte inferiore della pancia. Questa immagine può aiutare a comprendere meglio la pulsazione del respiro.

Questo canale è in parte una realtà fisica, ha una corrispondenza anatomica: il tubo bronchiale scende dalla bocca, attraverso la gola, dividendosi in canali più piccoli che penetrano nei polmoni, scendendo fino al livello del diaframma.

Un altro tubo, l’esofago, va dalla gola allo stomaco, ma qui passano il cibo e i liquidi, non l’aria.

In ogni caso, quando chiedo alle persone di chiudere gli occhi e di fare una profonda inspirazione, hanno spesso l’impressione che l’aria inspirata scenda giù fino alla pancia.

Questo avviene perché, quando inspiriamo profondamente, il diaframma - un sottile ma forte strato muscolare alla base della gabbia toracica - si flette verso il basso, spingendo all’esterno i muscoli dello stomaco e dandoci così l’impressione che l’aria si muova verso la pancia.

Quando espiriamo il diaframma si rilassa e si risolleva, mentre la pancia ritorna all’interno, dandoci la sensazione che l’aria si muova verso l’alto, dallo stomaco al petto e alla gola, fino ad essere espulsa attraverso la bocca.

A livello energetico questo tubo vuoto esiste davvero. Quando il diaframma si muove verso il basso e la parte inferiore dei polmoni si riempie d’aria, il flusso d’energia dell’inspirazione continua a scendere verso la pancia.

Molti non respirano profondamente e il diaframma rimane contratto, mantenendo il flusso energetico entro i limiti della parte superiore del corpo. Quando chiedo alla gente di visualizzare un tubo vuoto e di cominciare a respirare nella pancia, questo dà nuovamente, dopo tanto tempo, mobilità al diaframma e permette che un carico di vitalità entri nella parte inferiore del corpo.

Di solito, all’inizio dei miei gruppi, presento l’idea del tubo vuoto e invito le persone a respirare nel modo descritto, così che possano sentire come funziona in quanto canale d’energia. Nel corso del lavoro questo sarà uno dei loro principali strumenti.

Poi parlo della pulsazione, il movimento tra nucleo e periferia, e guido i partecipanti attraverso una serie di semplici esercizi che possono dare un’idea di questa dinamica.

Per esempio, chiedo loro di stare in piedi in modo rilassato, con gli occhi chiusi e le mani posate sulla parte bassa della pancia. Affinché possano sentire meglio quest’area, li invito a descrivere dei piccoli cerchi con le anche, dato che questo dà la sensazione di un punto fermo, di un nucleo, al centro della rotazione del bacino.