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Alpha Dog: i ragazzi allo sbando di Los Angeles (recensione)

di Antonello Catacchio - 24/02/2007

 
Nick Cassavetes, figlio dell'indimenticato John, ha compiuto una virata prepotente rispetto ai suoi film precedenti. Alpha Dog è un film ispido e duro da reggere. Racconta di adolescenti allo sbando, non perché poveracci o reietti, ma perché hanno smarrito oppure non hanno mai avuto uno straccio di bussola esistenziale. Siamo a Los Angeles dove Johnny Truelove, all'ombra di papà, capeggia autoritario la sua piccola banda di amici spacciatori di fumo, quando entra in rotta di collisione con Zack Mazurski che ha un debito di 1200 dollari e non paga. Come sottolinea il titolo, Alpha Dog (dove Alpha sta per la personalità dominante coniugata con il cane, quindi roba da mastini) bisogna fargliela pagare. Casualmente la banda di Johnny incrocia il quindicenne fratellastro di Zack e decidono di rapirlo per fare pressione. Apparentemente roba da ridere. Lo portano con loro a Palm Springs, dove festeggiano, si fanno, scopano, si divertono tutti insieme, mentre a casa Mazurski esplode il dramma della scomparsa. Dopo un paio di giorni tutto precipita per imbecillità. Johnny ha saputo dal suo avvocato (che forse non conosce i dettagli) che il rapimento è un reato grave, quindi decide che bisogna ammazzare il ragazzo. Cosa che puntualmente avviene, nonostante le decine di testimoni a conoscenza del fatto. Tutti finiscono in galera e condannati, tranne Johnny che riesce a fuggire in Brasile, dove viene catturato qualche anno più tardi.

L'incredulità di fronte a una storia così tragicamente assurda, è destinata a scontrarsi con una storia vera. I nomi sono cambiati, ma la vicenda è reale. Anche se il fatto che un film raccontasse una vicenda non ancora conclusa giuridicamente ha provocato un vespaio. Già, perché Nick Cassavetes ha scritto la sceneggiatura raccogliendo informazioni dal procuratore distrettuale Ron Zonen, incaricato del caso. Fatto che ha scatenato le proteste dell'avvocato difensore di Jesse James Hollywood (questo il vero nome di Truelove, nome da predestinato) che alla fine ha ottenuto l'allontanamento di Zonen dal processo. Un groviglio legale che aveva anche, in un primo tempo, portato tra i possibili testimoni lo stesso Cassavetes, oltre al tentativo di bloccare l'uscita del film perché avrebbe potuto influenzare il processo a Hollywood.

Il film invece è uscito e sin dalle prime immagini mette in chiaro quale sia il punto di vista. Si comincia infatti con dei bimbi gioiosamente ripresi dalle telecamere domestiche. Poi ci si sposta su Bruce Willis, padre di Johnny (Emile Hirsch), anima nera e machista, affiancato dal fedele Harry Dean Stanton. Battutacce e arroganza che vanno a forgiare Johnny come Alpha Dog, un ragazzotto capriccioso, sovreccitato, autoritario che alterna i comportamenti da gangster a quelli da teenager. Suoi scudieri sono Frankie (Justin Timberlake) e Elvis (Shawn Hatosy), destinati a stendere nel finale Jake (Ben Foster), il fratello di Zack (Anton Yelchin). Trova spazio anche Sharon Stone nel ruolo della madre di Ben, che appare anche come testimone sfatta e ingrassata.

Troppi genitori incapaci di assumersi ruolo e responsabilità, allevano una nidiata di ragazzotti sbiellati. Cassavetes non intende inchiodare i teenagers, ma i genitori eterni adolescenti, coltivatori di piccoli mostri, che inviati per il mondo sconvolgono tutti con le foto di torture. Alpha Dog inquieta perché arroganza e ignoranza, creano un vuoto in cui la banalità del male trova spazio. Poi si aggiungerà tragedia a tragedia, magari con qualche condanna a morte. Giusto per liberarsi dal male coltivato nel giardino delle villette monofamiliari, con le mitragliette in vendita nel drugstore.