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Chi fa ricorso agli scudi umani: Hamas o Israele?

di Domenico Losurdo - 21/01/2009

 

In questi giorni, nel tentativo di deviare l’indignazione dell’opinione pubblica per il massacro della popolazione civile perpetrato dai bombardamenti terroristici dell’aviazione israeliana, una campagna multimediale chiaramente pianificata da Tel Aviv martella in modo ossessivo questo motivo: sì, è vero, donne e bambini palestinesi vengono uccisi e martoriati in massa dalle bombe israeliane (e statunitensi), col ricorso anche ad armi vietate dalle convenzioni internazionali, ma è tutta colpa di… Hamas, che si serve di donne e bambini come di scudi umani.

Ma ecco cosa sull’«International Herald Tribune» del 22 giugno 2006 scriveva Haim Watzman, che in precedenza aveva militato nelle file dell’esercito di tel Aviv:

«Nove mesi fa la Corte Suprema di Israele ha vietato all’esercito israeliano di usare civili [palestinesi] come scudo umano allorché faceva irruzione nelle case per arrestare combattenti palestinesi. La scorsa settimana il quotidiano israeliano “Haaretz” ha riferito che la conseguenza di questa decisione è stata di collocare i civili palestinesi in una situazione di pericolo più grave: i soldati non entrano più nelle case per cercare i loro bersagli; l’esercito usa bulldozer per abbattere le case».



Dunque, da fonte insospettabile veniamo a sapere che a utilizzare quali scudi umani gli Untermenschen palestinesi sono proprio coloro che oggi pretendono di bollare come barbara la resistenza. Quando l’esercito di Tel Aviv dismette questa pratica, è solo per poter seppellire più rapidamente e senza distinzioni le sue vittime.

E, tuttavia, a giudicare dalla campagna multimediale in corso, non è lecito mettere in dubbio la verità ufficiale, in base alla quale a far ricorso alla pratica degli scudi umani possono essere solo i barbari di Hamas, e i palestinesi, gli arabi e gli islamici in genere, incapaci di comprendere il valore della vita umana.

Come spiegare il successo di questo stereotipo? Poche settimane dopo l’inizio dell’operazione Barbarossa, stupito dall’accanita resistenza incontrata in Unione Sovietica dall’esercito hitleriano, l’11 agosto 1941 Goebbels annota nel suo diario: «Per i russi la vita stessa gioca un ruolo assai subordinato, vale meno di una limonata. Essi perciò rinunciano alla vita senza un lamento. In gran parte si spiega così l’ottusa resistenza che i bolscevichi oppongono all’attacco tedesco». Sui grandi mezzi di “informazione” italiani e occidentali Gobbels celebra in questi giorni il suo trionfo postumo.

(Per una più ampia trattazione dei temi qui accennati rinvio al mio libro: «Il linguaggio dell’Impero», Laterza, 2009).

Domenico Losurdo
Fonte: http://domenicolosurdo.blogspot.com/
Link: http://domenicolosurdo.blogspot.com/2009/01/chi-fa-ricorso-agli-scudi-umani-hamas-o.html
19.01.2009

Versione francese:

Fonte: www.mondialisation.ca
Link: http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=11889
18.01.2009