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"La' ce so' li fasci", ovvero se avessi fatto come voi (addendum sui movimenti di piazza)

di Riccardo Paccosi - 05/10/2025

"La' ce so' li fasci", ovvero se avessi fatto come voi (addendum sui movimenti di piazza)

Fonte: Riccardo Paccosi

"LA' CE SO' LI FASCI", OVVERO SE CINQUE ANNI FA AVESSI FATTO COME VOI
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Nei commenti al mio post di ieri ho notato che molti contatti – qualcuno forse perché avente formazione di destra, molti altri forse perché aventi formazione comunque non di sinistra e certamente non legata con frequenza alle manifestazioni di piazza – hanno enunciato che la presenza della sinistra politica nell’attuale movimento contro il genocidio in Palestina, risulta ostativa per qualsivoglia loro appoggio alle mobilitazioni in corso.
Questo è emerso in risposta alla posizione da me espressa: malgrado io abbia ampiamente descritto i rischi che l’eterodirezione da parte della sinistra potrebbero comportare – tra i quali vi è perfino la possibilità che queste manifestazioni finiscano per risultare funzionali alla guerra NATO-Russia - ho altresì rilevato che a fianco della componente politica risulta chiara e tangibile una dinamica autonoma e popolare per la quale, dal mio punto di vista, vale sempre e comunque la pena essere all’interno d’un movimento di piazza, tentando ovviamente di migliorarne l’indirizzo.
A riguardo, ho anche indicato una precisa opzione operativa: se nell’immediato futuro si riuscisse – anche solo in alcuni capoluoghi - a collegare il tema della Palestina a quello del riarmo europeo, immediatamente ciò metterebbe all’angolo le sinistre sia istituzionale che antagonista in ragione delle posizioni esplicitamente o dissimulatamente filo-NATO di queste ultime.
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Eppure niente: secondo molti, la presenza della sinistra è destinata a far sì che l’eterodirezione politica prevalga ineluttabilmente sull’autonomia popolare, punto e basta.
Ebbene, si dà il caso che io mi sia trovato di fronte a una problematica simile, ma di segno ideologico opposto, appena cinque anni fa.
Negli ultimi mesi del 2020, cominciavano a far capolino – piccole e sparute – le prime manifestazioni contro il regime di lockdown. Esse erano capitanate dai ristoratori ma anche, in maniera inequivocabile, da un personale politico-militante di destra.
Per me questo era un problema: un po’ per la mia trentennale storia di sinistra ma, soprattutto, perché ritenevo e ritengo che la direzione politica della destra sia strumentale e deleteria proprio come quella della sinistra.
Ciò malgrado, in quelle prime manifestazioni scorgevo anche la compresenza d’una embrionale movenza autonoma e popolare. Quindi, decisi di fregarmene di coloro che mi dicevano “in quelle piazze ce so’ li fasci” e partecipai - finanche come relatore ovvero mettendoci la faccia – a un contesto dove di fianco a me vi erano leghisti, forzanovisti e fauna similare.
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Il resto, come si suol dire, è storia.
Nel giro di quattro mesi, la partecipazione a quelle manifestazioni prese ad aumentare, la direzione di destra per varie ragioni venne meno e nell’estate 2021, con l’introduzione del green pass, finì per emergere un movimento del tutto nuovo, la mobilitazione di massa più autonoma della storia recente d’Italia: invisa tanto alla destra quanto alla sinistra, demonizzata dai media padronali, esplicitamente temuta dai vertici istituzionali e dai potentati sovranazionali.
Certo, ricordiamo tutti come quel movimento finì con l’infrangersi contro gli scogli della repressione giudiziario-poliziesca prima e della frammentata misurazione con la competizione elettorale poi.
Ma rimane il fatto che sia stato un movimento dimostrante che può esistere vita, che può esistere popolo, al di fuori e contro la congelante e mistificante polarizzazione destra-sinistra.
Pertanto ritengo che se io, all’epoca, avessi seguito le suggestioni di chi mi diceva “là ce so’ li fasci” e mi fossi astenuto dal partecipare, avrei fatto un gigantesco errore sia sul piano politico che su quello personale.
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Spero dunque che questo dispositivo retorico dell’inversione dei ruoli che ho appena utilizzato, permetta a qualcuno un approfondimento d’analisi sulle dinamiche di piazza attuali.