Divide et impera, sempre quello
di Giorgio Bianchi - 05/10/2025
Fonte: Giorgio Bianchi
Per capire come ti vedevano gli 'altri' durante la pandemia, guarda come ora tu vedi gli 'altri' che sfilano alle manifestazioni. Ti ingenerano frustrazione, fastidio?
Chiediti perché.
Ma onestamente.
Perché forse in questo disagio, c'è la ricerca di un alibi per non impegnarti in un qualcosa in cui senti che dovresti, ma tutto sommato non ne hai voglia.
Perché non ti ci riconosci.
E va bene pure così.
Ma non riversare il tuo odio e il tuo fastidio sulla causa. Perché quella è giusta. E resta giusta idipendemente da chi scende in piazza. È la causa quella che conta.
Chi gestisce il potere conosce alla perfezione questi meccanismi meschini. Lo hai provato sulla tua pelle. Per questo dovresti sapere che nel dubbio è meglio astenersi. Perché la guerra tra poveri indebolisce la causa e rafforza i padroni. Loro ci vogliono divisi.
Pazienza se oggi sul carro dei 'vincitori' ci saltano frotte di opportunisti. Ne abbiamo visti a vagonate anche per le nostre battaglie.
Quando sentivo ripetere che noi eravamo i 'risvegliati', mi sono permesso più volte di mettere in guardia dal peccato di superbia. Le vittime di ieri possono trasformarsi nei carnefici di domani.
C'è una propaganda per tutti.
Guardate quelle bestie con la bava alla bocca che sbraitano in TV.
Sono l'esatto corrispondente di quelli che si accanivano contro di noi. Per sminuirci. Per ridicolizzarci. Per mettere zizzania. Per dividere.
Sono loro i veri nemici.
È contro di loro che dobbiamo batterci.
Siate superiori.
Siate adulti.
Vinceremo soltanto quando riusciremo a rompere il giochino. Quando impareremo a fiutare la trappola per tempo.
La guerra tra i tanti con la vista corta e la rosicata sempre in tasca, rafforza i pochi con la vista lunga e che sanno mettere il risultato davanti a tutto il resto.
Se anche questa volta in molti mi volteranno le spalle, me ne farò una ragione, come la volta scorsa.
Ma voglio restare seduto dalla parte giusta della Storia.
La caricaturizzazione in chiave estremistica di questioni sociologiche e politiche di capitale importanza, serve esclusivamente a tenere i cittadini mille miglia lontani dal buon senso, in modo tale che non raggiungano mai quella massa critica necessaria per farsi valere.
Accanto ad elementi di assoluto buon senso, nell'uno e nell'altro schieramento, si mescolano elementi grotteschi, irricevibili per l'opposta fazione
All'interno di ciascun posizionamento le persone normodotate (la maggioranza) accettano le idiozie inserite nel "pacchetto ideologico" per far valere nel contempo la parte di buonsenso da contrapporre alla curva opposta della tifoseria.
Tra di loro le curve discutono anteponendo la componente ragionevole del proprio impianto dialettico e rinfacciandosi la parte demenziale del discorso altrui.
Quando provi ad argomentare con l'una o l'altra parte che quei "pacchetti ideologici" contengono ciascuno una polpetta avvelenata, vieni automaticamente incasellato nell'altro schieramento.
Nessuna delle due tifoserie riesce ad intravedere l'artificio.
E' un dibattito creato ad arte del quale sono stati stabiliti fin nei minimi dettagli i contorni.
La strategia è identica ovunque.
Assoluto buon senso in entrambe le parti in conflitto, mischiato a balle sesquipedali.
Il risultato sono due curve in lotta perenne, tenute lontane dalla posizione ragionevole che genererebbe unità.
Divide et impera, sempre quello.