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Barak Obama: "Il primo presidente ebreo degli Stati Uniti"

di James Petras - 03/02/2009

 


Obama chiede a Shimon Peres : "che cosa posso fare per Israele?"
Haaretz, 17 Novembre 2008

  L'incaricato speciale per i diritti umani delle Nazioni Unite (Richard Falk) ha affermato che la condotta di Israele nei territori palestinesi risulta essere un crimine contro l’umanità. Afferma inoltre che le Nazioni Unite hanno il dovere di attivarsi per proteggere la popolazione Palestinese, che sta subendo ciò che lui definisce una punizione di massa. Falk afferma che il Tribunale Criminale Internazionale dovrebbe anche indagare sia i leader civili che i vertici militari israeliani per l’assedio di Gaza perseguendoli per violazione delle leggi sui crimini internazionali.
BBC News, 10 Dicembre 2008

  Dobbiamo stabilire una dura ma diretta diplomazia con l’Iran, chiarendo che lo sviluppo di armi nucleari da parte loro è del tutto inaccettabile, che il loro finanziamento di organizzazioni terroristiche come Hamas ed Hizbollah e che le loro minacce contro Israele sono contrarie a tutto ciò in cui noi crediamo. Forse dovremmo stringere a fondo queste sanzioni... e dar loro una chiara alternativa... tra una strada semplice ed una strada difficile.
Il Presidente eletto Obama su NBC Meet the Press, 7 Dicembre 2008



Secondo un eminente portavoce Sionista a livello nazionale, ex membro del Congresso, Giudice Federale, Consigliere alla Casa Bianca di Bill Clinton e primo sostenitore di Obama, Abner Mikvner, “ Barack Obama è il primo presidente ebreo”. L’affermazione di Mikvner riflette da un lato la longeva fedeltà americana allo Stato di Israele e allo ZPC (Zionist Power Configuration, configurazione di potere sionista), dall’altro il successo del lungo sforzo dei poteri politici ed economici Ebreo-Sionisti per inglobare Obama nel loro apparato politico che mette Israele avanti a tutto. Ciò che colpisce è l’insensato e arrogante rivendicare da parte di alcuni leader sionisti la loro centralità nell’affermazione politica e professionale di Obama, negando di fatto al Presidente Eletto ogni credito per i propri successi professionali e accademici. (Storicamente questo si riflette nelle continue rivendicazioni di alcuni ebrei Americani di aver combattuto e vinto la battaglia dei Diritti Civili a favore degli Afro-Americani negli anni 60, impedendo essenzialmente agli americani neri di assumere un ruolo politico indipendente nelle loro battaglie). Anche le loro lusinghe riguardo al suo buon senso, la sua brillantezza ed acume intellettuale sarebbero sempre da ricollegare all’incondizionato supporto dello Stato di Israele.

Si può prevedere quanto velocemente i plausi dei colleghi Sionisti diventerebbero feroci insulti alla sua intelligenza se mai Obama dovesse suggerire a Israele di metter fine all’inutile blocco dei viveri a Gaza, tanto i Sionisti conoscono il loro uomo, come proclamano confidenzialmente, lui è un cauto e prudente politico, che misura la forza prima di parlare, e che specialmente ha riempito la Casa Bianca , il consiglio economico e l’apparato della sicurezza nazionale di fanatici Sionisti.

  La cotruzione e ricostruzione di Obama

  Il Chicago Jewish News, un eminente organo di propaganda filo Israeliana, ha pubblicato un lungo articolo su “ Obama e gli Ebrei” di Pauline Dubkin (24 Ottobre 2008) , che cita favorevolmente un longevo osservatore ebreo della scena politica il quale ha dichiarato “ Gli ebrei lo hanno creato “ riferendosi ad Obama “ ovunque guardiate c’è presenza ebraica”.

Questo non è il solito arrogante e autocelebrante vanto di un fanatico Sionista, da cui siamo costantemente bombardati in svariati ambienti della politica, questo riflette un tassello importante di ciò che Obama è diventato, specialmente nell’anticipare le proprie ambizioni politiche di questi ultimi giorni. Gli autopromotori Sionisti (ZSP), sempre pronti ad accreditarsi ogni successo ( non importa quanto malfamato e immorale) dagli speculatori di Wall Street, dai professori di Ivy League, dai militari del Pentagono, dai guru culturali e, di più, dai personaggi chiave dell’arte quali il jazz, sempre pronti a riscrivere la storia (o la biografia come nel caso di Obama) per enfatizzare la loro importanza in ogni aspetto della vita americana. La ZSP ha convenientemente omesso di ricordare che la nonna bianca di Obama ha spinto e ottenuto per il nipote una formazione intellettuale e scolastica elitaria per promuovere le sue capacità di lettura, scrittura e comportamenti da uomo educato. La ZSP omette dalla loro “ rivista e giudaizzata” biografia di Obama, la fondamentale importanza del Reverendo Jeremiah Wright che ha trasformato Obama da laureato dell’elitaria Ivy University in un attivista sociale.

Obama è stato capace di partecipare ed essere coinvolto in prima linea in movimenti attivisti nei quartieri afro americani di Chicago aderendo ampiamente alle idee del Reverendo Wright. Non fosse stato per lui, Obama non avrebbe mai acquisito quelle basi sociali o quelle esperienze organizzative che lo hanno inserito nella vita politica di Chicago. Solo dopo che Obama acquisì certe qualità e appeal politico i politici Sionisti lo notarono e lavorarono sul suo ego e sulle sue ambizioni, reclutandolo per la loro agenda Pro Israele e finanziandone la sua carriera politica. Il Sionista che ha riscritto la sua biografia, è rimasto curiosamente incontestato da Obama. Per seguire i suoi nuovi mentori, gli ideologi filo Israeliani e i sostenitori economici,   ha bellamente scaricato i suoi primi maestri, cosi come ogni consigliere e collega politico che non aderisse alla linea Sionista del supporto incondizionato ad Israele.

Due eventi balzano immediatamente alla mente. Quando i leader Sionisti obiettarono sulla presenza di Zbigniew Brzezinski e Robert Malley tra i consulenti di politica estera di Obama, i Sionisti del ristretto circolo di Obama li emarginarono con la sua stessa approvazione. Quando il Sionista-fascista professore di legge di Harvard, notoriamente favorevole ai sistemi di tortura, Alan Dershowitz, alzò un grido contro il fatto che l’ex presidente americano Jimmy Carter (il principale critico delle regole israeliane di apartheid) parlasse alla Convention del Democratic Party (secondo una secolare tradizione di omaggi agli ex presidenti) gli operativi sionisti umiliarono l’anziano ex presidente impedendogli anche soli 5 minuti di discorso, con la tacita approvazione di Obama. Il 'Professor' Dershowitz ha cosi pubblicamente esaltato il suo potere sul candidato Democratico Obama censurando di fatto l’ex presidente.

La conversione pubblicizzata di Obama a filo-Israeliano è una ottima opportunità per studiare i metodi che la ZPC ha utilizzato per costruire una potente e quasi invincibile base all’interno del sistema politico americano. L’opera della ZPC non è il risultato di un complotto preparato e controllato in anticipo. La conversione di Obama passa attraverso uno sforzo, verso una direzione ideologica opposta, basato sull’individuo, la famiglia e la comunità.   Quando Obama passò da un impegno politico locale ad uno nazionale, la promozione sionista evolvette in uno sforzo concertato a livello nazionale includendo campagne di finanziamento, assegnazioni di carriere, propagande pagate e feste di indottrinamento ad Israele. La ZPC offre incentivi ai “recrutabili” e minacce di ritorsioni e intimidazioni attraverso diffamazioni e pubbliche gogne sistematiche tramite le più note organizzazioni ebraiche di critica politica Israeliana, a tutti coloro che si dimostrano recalcitranti nei confronti della linea filo israeliana.

La conversione di Obama in filo israeliano, stando all’articolo del Chiacago Jewish News, è cominciata durante i suoi studi di legge all’ università di Harvard dove fu etichettato da una professoressa sionista, Martha Mirrow, come educato, promettente e politicamente ambizioso, quindi un ottimo “reclutabile”.

 La professoressa ricorda con fierezza come contattò tutti i propri familiari, incluso il padre, un accanito sostenitore Democratico e un collega sionista che guidava uno studio legale a Chicago, raccomandando loro di assumere Obama.

In sostanza, il primo passo del reclutamento sionista di Obama fu quello di utilizzare un prestigioso impiego post universitario con tanto di promessa di futura carriera attraverso l’inserimento in una forte rete professionale. Il passo successivo fu quello di introdurre Obama nell’associazione degli amici e vicini in una comunità ebraica che includeva eminenti finanziatori sionisti. I primi promotori di Obama, giocarono un ruolo chiave nel convincerlo che il suo futuro politico sarebbe dipeso dall’alleanza con i sionisti e che il loro supporto dipendeva dal totale appoggio ad una politica filo israeliana.

 Mentre i legami di Obama con i sostenitori liberal sionisti nel partito democratico si infittivano, i suoi legami con la comunità nera e il suo pastore ed ex mentore, il pastore progressista Afro Americano, reverendo Jeremiah Wrigh, si indebolirono. Dalla fine degli anni novanta Obama fu sempre più coinvolto nella rete del partito democratico sionista liberale e attraverso questo canale formò un team con due figure chiave del sionismo che sarebbero state cruciali nella sua campagna presidenziale: David Axelrod, principale stratega politico di Obama dal 2002 e maggiore tattico e architetto della campagna presidenziale del 2008, e Bettylu Salzman, figlia di Phillip Klutznick, un multimilionario imprenditore edile e fanatico filo israeliano.

Salzman/Klutznick ha ammesso che non avrebbe mai finanziato Obama per la sua “ abilità” o per la sua politica liberale se non avesse preso un impegno nel sostenere gli interessi di Israele. Testualmente ha detto “ Ovviamente non avrei mai supportato nessuno che sia contro Israele. Lui è ok su tutto quanto riguarda Israele, è esattamente alla stregua della Clinton, forse più forte ancora. E’ un pensatore più illuminato” (Chicago Jewish News, 24 Ottobre 2008) .

Durante il suo servizio al Senato dell’Illinois, Obama ha condiviso il suo ufficio con un ebreo ortodosso e fanatico filo israeliano, Ira Silverstein, che si vantava del suo ruolo di educatore di Obama a riguardo dell’ortodossia ebraica e, ancor più importante, condividendo il "feeling filo israeliano" al punto che "quando Silverstein sponsorizzava numerose risoluzioni condannando gli attentati della PLO (Organizzazione di liberazione della Palestina), Obama si allineò ardentemente con lui come co-sponsor” (ibid) .

Totalmente coinvolto nella configurazione del potere sionista a Chicago, Obama, durante la sua campagna per il Senato, fu suggerito da Axelrods, Klutznicks e altri strateghi chiave al fine di adempiere al rituale obbligatorio del pellegrinaggio in terra israeliana rendendo omaggio ai suoi leader. Durante il suo viaggio in Israele, due anni più tardi, nel 2006, Obama fu accompagnato e guidato dal vice presidente della federazione ebraica della città di Chicago. Sotto la guida sionista, Obama si connesse cosi allo stato israeliano, ignorando completamente la piaga della repressione dei Palestinesi, ogni giorno selvaggiamente repressi e assaltati dall’esercito israeliano sionista-fascista.   Obama ritornò completamente impegnato come politico sionista afroamericano.

Con il certificato di approvazioone dalla ZPC, la base finanziaria di Obama si allargò includendo alcuni  dei più facoltosi ebrei americani filo israeliani del midwest come Lester Crown, il cui figlio, James Crown aveva guidato economicamente la campagna di Obama in Illinois. Secondo Crown padre, “ per il tempo che ho speso con lui e per i discorsi fatti riguardo ad Israele, e ne abbiamo fatti davvero tanti, lui è stato un ardente sostenitore delle posizioni di difesa di Israele (sic), delle posizioni di Israele sulla sicurezza". (Ibid)

  A quei fasci-sionisti che richiedono l’annessione totale della Palestina sotto lo stato di Israele cacciando tutti gli arabi dai territori, e ai quali la soluzione di Obama del concetto dei due stati non è piaciuta molto, Crown rassicura che si è trattata di una richiesta talmente oltraggiosamente inaccettabile per i palestinesi, da potere essere considerata come una proposta nata morta.

Comunque non tutti gli ebrei accettano questa visione di un Obama acceso sostenitore sionista: alcuni razzisti infatti lo rifiutano classificandolo come falso e incapace ‘Schvartze' a causa della sua stretta relazione con il reverendo Jeremiah Wright.   Molti mass media sionisti hanno organizzato vere e proprie campagne di informazione contro il reverendo Wright ed i suoi legami con Obama prendendo spunto dall'estrema destra. I ’Sionisti Liberal', che hanno organizzato e gestito strategicamente la campagna di Obama, hanno facilmente convinto Obama a dissociarsi pubblicamente dal suo ex mentore degli anni ottanta. E Obama l’ha fatto. In ogni caso, l’alleanza della destra repubblicana con i sionisti fascisti ha richiesto ad Obama di denunciare pubblicamente il reverendo. I ‘Sionisti Liberal' hanno scritto il discorso, Obama l’ha recitato rilasciando una pubblica condanna del reverendo Wright , citando espressamente come crimini le sue difese nei confronti dell’autodeterminazione palestinese. Obama ha attraversato il fiume Giordano. La sua discesa nel Fasci-Sionismo è stata l’inevitabile conseguenza dei suoi stretti e duraturi legami con questi sostenitori liberal sionisti. L'attacco pubblico ad un noto teologo cristiano e afroamericano degli oppressi è stato solo il punto di inizio del progetto sionista di un Obama che rappresenta il primo ebreo (o meglio sionista) Presidente degli Stati Uniti d’America.

I fascisionisti hanno presto spinto la loro campagna per indurre Obama ad allontanare   Zbigniew Brzezinski, il consigliere della Sicurezza Nazionale dell’ex presidente Carter durante la guerra fredda, Samantha Power, autrice e conferenziere alla Kennedy School of Government presso l’ università di Harvard, e Robert Malley, un ex consigliere di Clinton, per i loro presunti crimini antisionisti. Brzezinski è stato accusato di chiedere ciò che chiama “una equa politica mediorientale", qualcosa di chiaramente ‘anti semita’ agli occhi degli incondizionati supporter di Israele che guidano il PMAJO ( Presidents of the Major American Jewish Organizations). Ancora peggio la sua approvazione al libro critico sulla lobby israeliana di Walt-Mearsheimer, una vera e propria offesa capitale agli occhi di tutto lo spettro politico ebraico. Anche Power e Malley hanno trasgredito la linea filo israeliana. Sebbene Brzezinskiabbia poi ritrattato la sua lode dello studio dei Professori Walt e Mearsheimers’ egli e gli altri membri del gruppo dei 'tre censurabili' specialisti di politica estera sono stati allontanati non avendo alcuna possibilità ulteriore di metter bocca su qualsivoglia questione Medio Orientale.

  Il controllo della politica mediorientale di Obama è stato assunto da Dennis Ross, un ardente sostenitore di una politica ultra militare di Israele, compreso un attacco armato preventivo contro le installazioni militari e nucleari iraniane. Ross è un irriducibile sostenitore del blocco alimentare da parte di Israele verso il milione e mezzo di abitanti della striscia di Gaza e, perdipiù, sostenitore della strategia di attacchi aerei contro obiettivi civili in Libano. L’incarico di Ross da parte di Obama è il più chiaro segnale di garanzia per tutti i sionisti, fascisti, ortodossi, liberali , che la politica statunitense nel medio oriente sarà subordinata agli interessi dello stato di Israele e del suo esercito. La ripulita da parte di Obama di tutte le voci moderate nella politica mediorientale, il suo piazzare tutti fanatici filo israeliani nelle posizioni chiave della nuova amministrazione riflettono la sua immersione a lungo termine in una configurazione di potere sionista. Il risultato è una “presidenza ebraica” nel senso che tutti i ruoli cardine alla Casa Bianca, ruoli economici e di sicurezza, riflettono il potere sionista espresso durante l’indottrinamento e la formazione della candidatura di Obama.

 

[Obama a Sderot]

  La configurazione del ‘President ebreo’

Uno dei sostenitori storici di Obama, Rabbi Arnold Jacob Wolf, fornisce un indizio sull’affinità di Obama verso il sionismo. Secondo Rabbi Wolf, “ Obama è coinvolto nel mondo ebraico". Mentre il Rabbi risulta presuntuoso nel dire che tutti gli ebrei sottoscrivono la sua visione filo israeliana, ha comunque ragione se si riferisce al mondo ebreo-sionista. Niente spiega meglio la selezione di Obama di economisti e ufficiali di sicurezza visibilmente falliti, che il suo legame di lunga data e di larga scala con la ZPC.

Obama è partito selezionando alla Casa Bianca un duetto di cittadini americano-israeliani, l’uomo del Congresso dell’Illinois Rahm Emmanuel e il sionista David Axelrod, cosi come Lawrence Summers (alleato di lunga data del giudeo-fascista di Harvard, il difensore delle torture Alan Dershowitz) come consigliere economico della Casa Bianca.

Summers è un filo israeliano da sempre, che ha utilizzato la sua presidenza dell’Università di Harvard come un prepotente pulpito da dove attaccare un gruppo studentesco critico verso la politica israeliana nei territori occupati. Lo stesso Summer è stato l’ex segretario del tesoro dell’era Clinton, l’architetto chiave del sistema finanziario speculativo creato in quegli anni, lo stesso che sta collassando in questi mesi. Seguendo la sua linea di ‘Presidenza Ebraica’, Obama ha anche nominato uno dei principali filo israeliani come curatore e creatore della politica Medio orientale degli Stati Uniti, Dennis Ross, ideologo sionista e coautore di un articolo di presa di posizione presidenziale a favore di una guerra preventiva contro l’Iran. Ross è una figura sionista cardine dell’entourage di Obama e la sua nomina è una garanzia, per i 52 'Presidents of the Major American Jewish Organizations(PMAJO)’, del fatto che Obama seguirà e appoggerà con armi americane e con i soldi delle tasse degli americani ogni crimine di guerra israeliano, ogni assalto o invasione nei vicini paesi arabi e di lingua Parsi.

  Ross, Axelrod, Summers, Emmanuel e i loro codardi sostenitori all’interno del Congresso, insieme con l’AIPAC e tutta la rete sionista, assicureranno che Obama sia inestricabilmente coinvolto nei loro programmi. Non permetteranno nessuna pubblicazione, nessuna indagine o rapporto delle Nazioni Unite, che possa arrestare l’occupazione israeliana della Palestina; promovueranno inoltre un intervento preventivo in Iran basandolo su prove inesistenti di rischi nucleari. Ogni sionista nominato nel recente governo di Obama ha condannato i rapporti delle Nazioni Unite e dell’agenzia Atomica Internazionale che respingevano gli allarmi israeliani riguardo ad un programma di armamento nucleare iraniano. Questi assicureranno inoltre che il nuovo consigliere incaricato della Sicurezza Nazionale, il Generale James Jones, non renderà mai pubblico il suo rapporto molto critico riguardo ai comportamenti criminali da parte di Israele nei confronti dei civili palestinesi nei territori occupati.  

Il Segretario di Stato, Hillary Clinton, il Presidente Obama ed il segretario della Difesa Gates sono così fortemente coinvolti nella rete sionista e cosi profondamente intrisi dalla ideologia filo israeliana che la pressione della ZPC non sarà neache necessaria . I tre sono in effetti degli zombi sionisti, ansiosi di adulare e sottomettersi, fino ai più grotteschi eccessi, ad ogni ammiccamento e gesto, di sventolare aiuti militari, veti alle Nazioni Unite e ripetute provocazioni di guerra contro l’Iran. Hanno sempre sopravanzato anche il Presidente Bush nella loro bramosia di compiacere i mentori sionisti riconoscendo Gerusalemme come l’indivisibile capitale dell’ebraismo, affossando i diritti dei residenti Palestinesi. Niente dimostra di più il dominio della ZPC sulla vita politica statunitense (interna ed estera) dell’elezione del meticolosamente curato primo ‘presidente ebreo’ e delle conseguenti   strategie economiche e di sicurezza della sua amministrazione

Conclusioni

  L’ascesa di una minoranza di ambiziosi prepotenti politici che agiscono anzitutto per una potenza coloniale e militarista in una regione economicamente strategica del mondo, rappresenta la più grande minaccia ad un mondo di pace e ai valori democratici degli Stati Uniti. Si pensi a questo: non solo i sionisti ed i loro cloni complici  guidano la Casa Bianca, ma hanno anche la capacità di azzittire l’apparato politico (di destra, centro, sinistra e liberale), e di ricacciare ed isolare ogni critica ai loro piani, le loro organizzazioni, lo stato di Israele.

Quando si avanzano delle critiche, l’intero apparato parla all’unisono di ‘anti semitismo’ e fa seguire severe sanzioni civili. Come dimostra la carriera di Obama (gestita dai sionisti), loro sono capaci di altisonanti e repulsive denunce contro il suo ex mentore afro americano nonché consigliere spirituale, Reverendo Wright; capaci inoltre di umiliare pubblicamente un ex presidente, sostenitore di Obama peraltro, Jimmy Carter; capaci di isolare ed ‘epurare’ il creatore della politica estera di una precedente amministrazione, Brzezinski, semplicemente per aver tirato fuori i crimini di Israele contro l’ umanità, sebbene tali osservazioni siano fatte ogni giorno nella stampa e nei circoli politici europei. Questo apparato combina la carota (coinvolgendo e promuovendo Obama) al bastone (stigmatizzando Carter): dipende da quanto un individuo, un politico, un accademico, uno scrittore o un giornalista sia utile (cioè un incondizionato supporter) o dannoso (cioè critico) allo stato di Israele.

L’esperienza di Obama dimostra come una piccola, salda, ben organizzata e ben finanziata minoranza che operi attraverso prestigiosi ruoli professionali e potenti imprese economiche, possa penetrare le principali istituzioni politiche, catturare le ideologie di altolocati politici indirizzando le loro scelte verso un appoggio incondizionato alle guerre per conto di una potenza coloniale e militarista straniera.

  Se in passato abbiamo vissuto la violenza sionista che rapinava la nostra libertà di parola in una società civile, pensate a cosa dobbiamo aspettarci quando questi criminali avranno completato la conquista della Casa Bianca. Il primo Presidente ebreo americano! Cosa ne sarà del popolo americano, dei suoi diritti, interessi e della sua politica estera di paese indipendente?  

Epilogo

  Agli inizi del Decembre 2008, il gruppo Likud, partito di destra di Israele, sotto la guida di 'Bibi' Netanyahu, incontrò e nominò la sua lista di candidati per le vicine elezioni (12 Febbraio 2009). La maggior parte dei candidati nominati rappresentava quello che i giornalisti israeliani definiscono ‘la destra dura’ o , come si può anche definire, ‘sionfascismo’. Il Likud è in maggioranza a favore della totale espulsione dei palestinesi (non ebrei) dalla Grande Israele, della conquista militare di Gaza, della fine di ogni pretesa di negoziazione di pace e dell’immediato bombardamento dell’Iran. Attualmente il Likud e i fascisti alleati, hanno il supporto della pluralità degli ebrei israeliani. Se vincessero, ci sarebbe la virtuale certezza di un appoggio totale dalla principali organizzazioni filo israeliane negli Stati Uniti, le quali seguono la linea del : "non spetta a noi questionare chi Israele voti. E’ nostro compito coprire lo Stato di Israele”.

L’elezione di un regime israelo-fascista  alzerà la posta a Washington. Il coinvolgimento di Obama nll’apparato sionista include il supporto al fascismo ebraico, alla pulizia etnica della Palestina e all’attacco preventivo contro l’Iran? Tre settimane nel suo ruolo e Obama dovrà affrontare la sua maggiore sfida Mediorientale, che chiarirà la politica statunitense in quella ragione. Obama ha recentemente rivelato che Washington vorrebbe attaccare l’Iran per proteggere Israele, che non ha ancora firmato alcun patto con gli Stati Uniti, e a ciò l’amministrazione Bush ha replicato in modo sprezzante che sarebbe difficile convincere un genitore del Kansas che i suoi figli potrebbero rischiare di finire inceneriti per volontà di uno sperduto paesino nel Medio Oriente Obama è chiaramenteun maggiore guerrafondaio dello stesso Bush, per le questioni che riguardano Israele. fa parte dell'essereun “presidente ebreo”. 

  James Petras, ex professore di sociologia alla Binghamton University, New York, ha 50 anni di esperienza in lotte di classe, è consigliere dei senza terra e senza lavoro in Argentina e Brasile, ed è coautore di "Globalization Unmasked" (Zed Books). Il prossimo libro di Petras, "Zionism, Militarism and the Decline of US Power", sarà pubblicato da Clarity Press, Atlanta, ad Agosto 2009. I suoi contatti: jpetras@binghamton.eduhttp://petras.lahaine.org

Titolo originale: "Barack Obama: “America’s First Jewish President”"

Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
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12.12.2008

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANONIMO