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I Talibani: “L’offerta conciliativa americana e’ un’idea da pazzi”

di Sayed Salahuddin - 03/04/2009

 

 

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Gli insorti Talibani hanno respinto Mercoledi’ un’offerta americana di "onorevole riconciliazione" definendola "un’idea da pazzi", aggiungendo che l’unico modo per far cessare la guerra dell’Afghanistan e’ il ritiro delle truppe straniere.

Giunto ormai il conflitto afgano al suo ottavo anno, le forze della NATO e i Talibani sono giunti a un sanguinoso punto morto, mentre quest’anno la violenza e’ destinata ad aumentare ancora con l’arrivo delle ulteriori truppe americane inviate per tentare di contenere il movimento insurrezionale dopo le elezioni di Agosto.

Il Presidente Barack Obama sta raddoppiando gli sforzi americani aumentando i soldati, aumentando l’impegno diplomatico ed aumentando gli aiuti economici, ma ha anche gia’ parlato della necessita’ di una "strategia di uscita".

Se il progetto degli Stati Uniti manchera’ di dare risultati – dicono gli analisti – il tempo sara’ a favore dei Talibani.

Ieri, Martedi’, la Segretaria di Stato americana Hillary Clinton ha detto agli intervenuti a un incontro internazionale sull’Afghanistan che a quei Talibani che rinunzierebbero all’estremismo occorre garantire "una forma onorevole di riconciliazione".

"Questo argomento e’ stato gia’ affrontato in precedenza" – ha detto il portavoce talibano Zabihullah Mujahid riferendosi alle osservazioni che Obama fece il mese scorso parlando di come accattivarsi i cosiddetti Talibani moderati.

"Che se li vadano a cercare, questi Talibani moderati, loro e il loro capo, e ci vadano a parlare! Questa e’ un’idea da pazzi." – ha detto per Mujahid parlando per telefono da una localita’ sconosciuta

"Gli altri 21.000 soldati americani ai quali Obama ha ordinato di unirsi ai 70.000 militari stranieri che attualmente stanno combattendo in Afghanistan contro gli insorti Talibani, sono un segno che gli Stati Uniti vogliono che la guerra continui" – ha affermato Mujahid – ma i Talibani continueranno a combattere finche’ loro non se ne saranno andati".

"Un’altra strada non esiste" – ha aggiunto – "noi vogliamo la nostra liberta’ e il rispetto della nostra indipendenza".

Ricacciati rapidamente nel 2001 dalle forze guidate dagli Stati Uniti, che li accusavano di dare asilo ad al Qaeda dopo gli attacchi dell’undici Settembre, i Talibani si sono poi nuovamente raggruppati e sono andati estendendo sempre piu’ i loro attacchi partendo dalla loro base logistica tradizionale nel sud e nell’est fino a raggiungere le zone piu’ vicine alla capitale.

VICOLO CIECO

I comandanti della NATO ammettono che le truppe - soprattutto quelle inglesi, canadesi e olandesi - si trovano a sud chiuse in un vicolo cieco e non sono in grado di arrestare gli attacchi stradali e quelli effettuati con bombe suicide senza l’appoggio attivo della popolazione, mentre i combattenti Talibani non sono a loro volta in grado di sopraffare le truppe dell’Occidente in una battaglia decisiva.

La maggior parte dei nuovi soldati americani verra’ schierata a sud nel tentativo di uscire da questo vicolo cieco, ma mentre i comandanti americani dicono che le loro truppe, specialmente a est, stanno facendo progressi contro l’insurrezione, anche li’ si registra una forte crescita della violenza.

Rivelando la sua nuova strategia, Obama ha messo l’accento sulla lotta contro al Qaeda e sulla necessita’ di impedire che l’Afghanistan divenga nuovamente una base per gli attacchi contro gli Stati Uniti da parte del gruppo di Osama bin Laden.

Nel fare cio’ Obama ha sostanzialmente modificato i programmi di successo in Afghanistan del governo Bush miranti anche a sconfiggere i Talibani e ad insediarvi una democrazia di stile occidentale.

Si noti, che nonostante la violenta retorica talibana contro le truppe dell’Occidente il movimento islamico afferma di non abbisognare affatto del sostegno di al Qaeda, ed ha anche smorzato le sue critiche sul governo [fantoccio] afgano.

Questo cambio di atteggiamento lascia intravedere su cosa potrebbe basarsi una possibile trattativa di pace, ossia sul ripudio di al Qaeda da parte talibana in cambio del ritiro dall’Afghanistan delle forze occidentali.

Tuttavia, mentre degli ex funzionari talibani moderati erano impegnati, col patrocinio dell’Arabia Saudita, in colloqui su come iniziare un dialogo con gli insorti, non e’ invece affatto probabile che i Talibani vogliano allacciare dei negoziati finche’ sentono che stanno vincendo la guerra.

Secondo la dottrina militare americana la chiave per il successo di una lotta anti-insurrezionale sono le forze di sicurezza locali, ed e’ questo il motivo per cui Obama ha detto che la sua nuova strategia consistera’ nel cercare di addestrare sempre piu’ le forze militari afgane onde potenziare convenientemente l’esercito e la polizia afgani entro il 2011.

I diplomatici dicono che questa data coincide anche con quella - un anno prima delle prossime elezioni presidenziali americane – per la quale si ritiene che l’amministrazione Obama voglia vedere dei risultati positivi in Afghanistan.

Ma i Talibani - dicono dal canto loro gli analisti - non hanno bisogno di vincere la guerra in questo frattempo; tutto cio’ che devono fare e’ sopravvivere ed aspettare che i loro avversari perdano la voglia di continuare a combattere.

(Testo di Jon Hemming, a cura di Jerry Norton)

Traduzione di Rolando M.