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La guerra è "pace". E la scuola si sgretola

di Angela Lano - 22/09/2009

Fonte: cpeurasia


I soldi pubblici sperperati nelle "missioni di pace" vengono sottratti alle nostre necessità vere.


La legge di causa-effetto esiste, anche se molti non ci fanno caso...
Mi spiego. Oggi mio figlio più piccolo, che frequenta la seconda media, è tornato a casa da scuola dicendomi: "Non te la prendere, ma è arrivata una circolare che ci chiedeva un minuto di silenzio per i militari italiani morti in Afghanistan". Gli "eroi", cioè, secondo la definizione dei nostri squallidi media, i mercenari che, per soldi, sono andati a far la guerra a un paese sovrano, non a curare i bambini o a difendere la Patria...
Bene, gli ho detto, prendiamo atto che siamo tutti impazziti e che anche l'evidenza è ormai vittima della manipolazione: "la guerra è pace", "la pace è guerra"...
Non ricordo alcuna circolare che imponesse minuti di silenzio per i bimbi decapitati da Tsahal, il glorioso esercito israeliano, unica democrazia in Medio Oriente, durante Piombo Fuso, la guerra contro i civili di Gaza.
Anzi, i nostri indecenti parlamentari sfilarono per le vie di Roma a sostegno del governo sionista, in quanto potente e forte.
Oggi, invece, in tutte le scuole d'Italia, gli insegnanti hanno chiesto ai ragazzi il minuto di silenzio per chi va, coscientemente, a partecipare alle stragi Nato in Afghanistan e ci rimane secco (non nego la pietà umana neanche a loro, sia ben chiaro!!). Se vai in guerra puoi morire, ammesso che non ti dicano, imbrogliandoti, che partecipi a una missione umanitaria....Di nuovo: la pace è guerra, la guerra è pace...
Poco dopo avermi raccontato del "silenzio per i caduti", mio figlio mi ha consegnato un'altra circolare: "Grave situazione della scuola italiana". Era firmata da Cgil, Cisl, Cobas e numerose altre sigle. Spiegava chiaramente la catastrofe in cui ormai si trova la scuola italiana. Catastrofe che è ben evidente a tutti.
Ebbene, mi sono proprio arrabbiata. Non con mio figlio, ovviamente, ma con sindacati, insegnanti, operatori scolastici giustamente adirati con il nostro governo: cari signori, non sapete che la santa missione in Afghanistan, quella dei soldati-eroi caduti per gli interessi delle grandi compagnie, del neo-liberismo e del dominio globale, è tra le cause del disastro delle vostre scuole? Come fate a non capirlo? Perché come pecoroni accettate il diktat del "minuto di silenzio" per i soldati morti in una guerra sporca e costosa?
Dovreste capire che c'è un nesso tra presenza militare italiana in Afghanistan e tagli a scuola-sanità- assistenza, ecc. ecc.
Non ci vuole molto per comprenderlo. Se un governo di un paese in profonda crisi economica trova soldi per finanziare una guerra immorale, quella in Afghanistan, appunto, oltre ad altre menzognere missioni di pace all'estero, è ovvio che li sottrae ad altri capitoli di spesa. Le vostre, per esempio.
Allora, se siete così allocchi da bervi l'eroismo di chi parte a seminar morte tra i civili di altre nazioni, se non capite che tagli e missioni "di pace" sono in relazione di causa-effetto, allora tenetevi la scuola sfasciata, i posti di lavoro decurtati, e tanto altro ancora. E tenetevi anche quei giornali che promuovono manifestazioni-farsa "per la libertà di stampa": sono gli stessi che da otto anni vi propinano la storiella della "lotta al terrorismo islamico", dello "scontro di civilità" e delle "guerre giuste" in Afghanistan-Iraq-Libano-Palestina (Siria e Iran?) sponsorizzate dalla Nato, dalla Cia e dal Mossad.
A me dispiace per i nostri e vostri figli, che avranno davanti a sé un futuro fatto di propaganda, di tg e giornali racconta-balle, di tv spazzatura, di Noemi, giullari-giornalisti e prostitute di corte elevate a "modello per le giovani donne". Un futuro deprivato di cultura, saggezza e dignità. Il tutto, anche per causa vostra. E a causa di quella sinistra ridicola frammentata in cento inutili sigle e pronta a chinar il capo, sempre e comunque.