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La Russa e la Pinotti: una coppia super affiatata

di Giancarlo Chetoni. - 02/11/2009

Fonte: cpeurasia

La Russa e la Pinotti: una coppia super affiatata


La "missione" in Afghanistan: una voragine che inghiotte risorse che potrebbero essere utilizzate per le cose veramente importanti.


 

Con La Russa occorre andare in ordine di tempo - mese di Ottobre - per capire la portata (si fa per dire) del “personaggio”. Poi parleremo di quello che ci raccontano da Herat.

Ci sarà da ridere.

Partiamo dal 16, dal comunicato di Agenzia dell'Asca che riporta un'intervista rilasciata dal ministro della Difesa al “Secolo XIX”.

Lo rilancia in grossa evidenza NotizieGay.it .

Sentiamo cosa dice il capo politico dei killers “tricolori” della Task Force 45-Sarissa pronto - come sostiene - a scendere in piazza a fianco dei “diversi” per difenderne i diritti.

“Posso dire che non è volontà delle Forze Armate giustificare un eventuale pregiudizio verso gli omosessuali. In Italia non c'è una norma che impedisca a chi ha un orientamento diverso da quello etero di partecipare alla vita militare. Barack Obama ha recentemente sostenuto il diritto dei gay arruolati di dichiarare alla luce del sole le loro inclinazioni senza conseguenze disciplinari. Per il solo fatto di essere omosessuali non si può essere esclusi dal reclutamento nelle nostre Forze Armate”.

Insomma, per il Titolare di Palazzo Baracchini, fatto oggetto a Piazza Navona il 28 Ottobre di insulti irripetibili da molti dei 42.000 manifestanti di Polizia, Carabinieri e FF.AA., quello che ci sarà da fare è questa roba: dentro gli “omo” e fuori dall'organico dai 32 ai 50.000 tra graduati precari e sottufficiali con inclinazioni “etero”, come previsto dal piano Brunetta in accordo con il C.S.D per “mancanza di fondi”. Servirà a questo punto una ripassata alla lista delle spese.

Il giorno prima, neanche a farlo apposta (il feeling con La Russa è ormai da tempo conclamato), la senatrice Pinotti, responsabile Difesa del Pd, mette in apertura del suo sito, in bella evidenza, un titolone: “gay nell'esercito senza se e senza ma”, augurandosi che questa sua iniziativa possa trovare il sostegno di parte significativa della maggioranza.

La Russa non si farà scappare l'occasione 24 ore più tardi.

Una coincidenza? Macché!

La collaborazione tra PdL e Pd corre sui fili del telefono o sulle onde radio dei cellulari anche per i gay se non c'è opportunità di parlarsi tête-à-tête.

Il giorno successivo - siamo al 17 Ottobre - la ragioneria di Stato avverte: “I comandanti periferici sono costretti a tenere sotto la propria responsabilità una contabilità speciale per non fermare le missioni. I costi reali di tutte le missioni dovrebbero tenere conto di tutti gli oneri a queste collegate e che di fatto vengono anch'essi imputati sui fondi ordinari dei vari ministeri”.

Traducendo, il direttore della Ragioneria Generale Mazzotta afferma che Governo e Ministero della Difesa ci raccontano vere e proprie balle sui costi reali delle “missioni di pace” dell'Italietta di Napolitano & Soci a giro per il mondo.

Per la Corte dei conti ci costano molto, ma molto di più di quello che sappiamo ufficialmente, che è oltre quell'enormità di quel miliardo e 527 milioni di euro all'anno che abbiamo riportato sul sito del CPE in “spesucce tricolori”. Ci sono da mettere nel mazzo anche le rate versate dai responsabili del ministero degli Esteri dal 2002 al 2008 per gli “aiuti alla ricostruzione” dell'Afghanistan e altre bagatelle.

La prossima tranche, annuale questa volta, per un importo che andrà dai 220 ai 250 milioni di euro per il 2009, la verserà Frattini all'Onu alla Conferenza dei cosiddetti “Paesi donatori” che si terrà a Kabul tra Novembre e Dicembre.

Volete sapere quanto fa in tutto, compreso i “rilievi” dell'Organo Costituzionale?

Presto detto.

Per addestramento, manutenzione mezzi, materiali ed equipaggiamenti, costi sanitari, per spese di volo in andata e ritorno, per la rimessa in efficienza dei mezzi e dei materiali e per gli oneri aggiuntivi per il recupero psicofisico del personale la Corte dei conti ha quantificato uscite supplementari nel 2008 per oltre 468 milioni e rotti di euro, di cui il 54% (253.6) per preparazione (addestramento) di uomini e mezzi. E non è finita.

Per semplificare, un Lince “normale” costa 350.000 euro; viene acquisito dalla Fiat Iveco dall'E.I., ma viene utilizzato in Afghanistan. Facciamo un esempio per un solo tipo di “blindati”.

Di Lince ce ne sono, solo ad Herat, 246 “sani”, 3 incidentati sotto sequestro e 8 “super” (anche nella tendenza ai ribaltamenti e a fare morti e feriti), da 500 mila euro ad esemplare.

Questi costi non rientrano in quelli dichiarati strettamente occorrenti per la “missione”.

I ministeri che concorrono al supplemento di spese sono cinque.

Per ora la chiudiamo. Ci ritorneremo sopra per informare correttamente i Lettori.

Il risultato dell' “intreccio” ha la finalità - e questo lo diciamo noi - di rendere totalmente opaca ai contribuenti e all'opinione pubblica italiana un'articolata rappresentazione delle uscite per le  “missioni di pace” all'estero approvate congiuntamente nei due rami del Parlamento da maggioranza e “opposizione”.

Il 28 Ottobre, il CdM ha dato il via al decreto legge che assicura fino alla fine dell'anno il finanziamento degli interventi (“Il Sole 24 Ore”, 29 ottobre) di cooperazione allo sviluppo dei processi di pace - omettiamo le virgolette - e delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia.

Non servono più. La gente ha capito perfettamente cos'è e come sta la solfa.

Niente rimostranze, questa volta, dai presidenti di Camera, Senato e Quirinale per l'uso eccessivo della decretazione d'urgenza già oggetto di ripetuti richiami istituzionali per la manifesta e ripetuta tendenza del Governo Berlusconi a “espropriare le prerogative dei parlamentari e la discussione in aula”.

In casi come questi, “tutto va ben, madama la marchesa”.

Il provvedimento d'urgenza, sostiene nell'articolo Marco Gasperini, proroga inoltre di un anno il mandato del Consiglio centrale della rappresentanza militare (Cocer).

In soldoni, si commissariano i sindacati dei militari che non sono d'accordo né con Brunetta né con La Russa e si mantiene in carica qualche generale “embedded”, di fiducia dell'Esecutivo. Abbiamo già fatto dei nomi. Continueremo in questa direzione.

Hanno appoggiato La Russa nella richiesta di dissequestro dei Lince messi sotto lucchetto ad Herat per “accertamenti tecnici” dalla Procura della Repubblica di Roma.

Indagine conoscitiva affidata alla polizia militare, ai Ros.

E qui bisognerebbe fare un lungo, lunghissimo discorso partendo dalle indagini post mortem su Calipari in Iraq. Meglio lasciar perdere.

Il plafond di risorse deciso dal CdM per i restanti due mesi del 2009 per le “missioni internazionali” è stato di 225 milioni di euro.

Via intanto i 4 Tornado IDS. Arrivano gli Amx e gli Amx Ghibli che distrussero nel 1999 con missili antiradiazione Harm le postazioni radar e gli alloggiamenti del personale più vicini sulle coste del Montenegro e non solo. Quella volta a dare l'ordine esecutivo d'attacco a Belgrado e Pagdorica fu D'Alema. A Palazzo Chigi aveva per consigliere militare un certo Tricarico.