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Obama e la sua disastrosa riforma sanitaria

di Uriel - 20/12/2009

Fonte: Wolfstep

Se c’e’ una nazione che puo’ rappresentare l’idea di “Politica degli annunci” negli ultimi tempi, essa si chiama Stati Uniti d’America. Ricordate la storia della “rivoluzionaria” riforma della sanita? Ricordate la storia che le banche avevano restituito il TARP e allora adesso Obama poteva prendere quei soldi e usarli per il mondo dell’occupazione? Bene, vediamo come e’ andata a finire.


La famosa riforma sanitaria e’ oggi ferma al senato dopo alcune “piccole correzioni”. Essa partiva come limite verso le pratiche scorrette delle assicurazioni, come il tener conto della storia passata dell’utente , il che esclude di fatto le malattie croniche e le cure piu’ lunghe. Inoltre presumeva un intervento diretto dello stato nel mercato, con il risultato che una assicurazione pubblica sarebbe scesa in campo ad un prezzo “politico” per calmierare i prezzi e le condizioni.

Il documento e’ stato “purgato” nel primo passaggio annacquando molto i limiti alle assicurazioni (tanto, si diceva , se faranno i furbi il concorrente statale li sommergera’) e ponendo delle stupide condizioni del tipo “ma i soldi pubblici non verranno usati per far abortire le puttanelle”, oppure “niente pratiche religiose coi soldi pubblici, gli ebrei si affettino la minchia a spese proprie”.

Fin qui nulla di strano, essendo gli USA uno dei paesi meno acculturati del mondo, il fatto che i parlamentari per farsi eleggere debbano scrivere anche delle cazzate che piacciano allo Zio Jeb (che odia i negri e pensa sia giusto impallinare chiunque osi guardare la Cindy con troppa insistenza) .

Ovviamente (non si possono scontentare i fornitori del governo) il costo stimato e’ rimasto lo stesso, nei dintorni di 1200 miliardi di dollari, dal momento che cambiare la normativa verso le assicurazioni private non portava minori costi, e l’incidenza di aborti e circoncisioni sul costo sanitario nazionale , negli USA, e’ “bassino”.

Cosi’ la riforma e’ arrivata al secondo vaglio. Al primo vaglio si e’ detto “Caro Obama, se tanto il governo scendera’ in campo con una assicurazione pubblica, che bisogno c’e’ di vietare pratiche squallide dei privati, realizzando  cosi’ un perfetto regime sovietico di stampo francese (si puo’ dire francese in TV?)? “

Partendo dal fatto che se anche le assicurazioni avessero mantenuto le pratiche vessatorie tutti si sarebbero rivolti alle assicurazioni governative, il relatore ha accettato di alleggerire il carico normativo nei confronti delle assicurazioni.

Il problema e’ questo: che al secondo vaglio, al senato, hanno bocciato proprio l’idea di assicurazione pubblica! E come se non bastasse , ne hanno approfittato anche per cancellare il programma Medicare per chi ha piu’ di 55 anni, che faceva parte della proposta. O hai una ricca pensione, o crepi!

Il problema e’ che un conto e’ non avere qualcosa: in politica, se non hai il Medicare oltre i 55 anni, puoi sempre farlo domani. Il problema e’ che bocciandolo, dici esplicitamente che non lo vuoi, e cambiare idea sara’ difficile.

In questo senso, Obama e i suoi si sono lasciati fregare come dei pivelli. In un sistema che prevede DUE passaggi , non si presentano MAI riforme composte da piu’ di un capitolo. Perche’ altrimenti la strategia delle Lobbies, che non sono fatte da pivelli inesperti, e’ quella di attaccare A lasciando intatta B, al primo passaggio. In questo modo il baratto sembra conveniente, perche’ qualcuno valuta che lasciando intero B il senso della riforma rimane immutato, e l’alleggerimento di A e’ alla fine un prezzo ragionevole.

Peccato che al secondo passaggio si attacca proprio B , e l’impianto generale crolla.

Gli americani, dunque, non avranno la riforma sanitaria. Quella che passera’ e’ un mix di raccomandazioni alle assicurazioni, il divieto di usare soldi pubblici per programmi di aborto e sostegno alle ragazze madri, l’abolizione di un programma sanitario pubblico verso gli anziani, e la cosa pazzesca e’ che i costi del programma di Obama SONO RIMASTI GLI STESSI!

I 1200 miliardi di dollari previsti sono ancora dentro la legge, anche se , trattandosi di una legge che non prevede piu’ alcuna sanita’ pubblica finiranno nelle mani del corrottissimo e spreconissimo dipartimento per la sanita’, il quale avra’ un budget mai visto da investire in una sanita’ che ha un costo per servizio gia’ mostruosamente inefficace.

La legge che passa, in definitiva, e’ una legge repubblicana. Essa prevede:

L’abolizione del programma pubblico Medicare per gli ultra 55 enni.
1200 miliardi di nuovi sprechi sotto forma di appalti che finiranno nelle mani dei lobbisti.
Per la prima volta viene sancito per legge che non si possono aiutare con soldi pubblici le ragazze madri, ne’ sotto forma di assistenza sociale ne’ di assistenza sanitaria.
La legge che e’ partita era stata spacciata per una legge “di sinistra”, il cui compito era quello di inserire gli USA tra le nazioni piu’ civili, istituendo una sanita’ pubblica e garantendo un diritto universale alle cure. Il risultato e’ che non solo non ci sara’ nulla di simile ad un programma sanitario pubblico, ma esso viene esplicitamente tagliato nei confronti dei soggetti piu’ deboli e si aggiunge una postilla da fanatici religiosi contro le peccatrici.

Da dove proviene questo disastro? Proviene dall’entusiasmo cialtrone di tutti coloro che ascendono ad una posizione di potere senza avere esperienza politica, promettendo di cambiare tutto quando, senza sapere di preciso quanto ci sia da cambiare, quanto profondi saranno i cambiamenti, e senza aver capito che senza prima aver colpito l’avversario a morte non si possono cambiare le regole dell’arena.

Obama (e la Nancy Pelosi, che e’ una donna come Obama e’ negro, e tant’e’ il suo spessore politico)  ha commesso un errore da dilettante, creando una singola riforma su due grandi punti, lasciando che uno venisse cambiato  in cambio della sopravvivenza dell’altro, senza pensare che c’era una seconda occasione per colpire il secondo punto.

Su tutti i giornali del mondo e’ stata annunciata la “grande riforma di Obama”.

Tutti sono convinti che questa illusione consista in una sanita’ pubblica, o qualcosa di simile. Quello che ne esce e’ un sistema ancora piu’ disumano e meno universale di prima, che sancisce addirittura un principio religioso di condanna alle peccatrici. Gli americani si troveranno in una nazione peggiore. Il mondo sara’ convinto che Obama abbia fatto una riforma. Quanto scommettete che tutti i giornali farlocchi celebreranno con grandi titoli , quando la ” grande riforma di Obama” diverra’ legge?

 

Lo stesso accade per l’economia. Obama aveva lasciato credere che le banche e le assicurazioni che hanno causato il credit crunch siano costrette a rifondere i debiti con lo stato (il TARP) prima di poter annunciare sontuosi premi ai manager. Le grandi aziende , sicure di essere protette dall’idea di “privato” che impera negli USA, avevano annunciato tutte insieme che avrebbero restituito il prestito.

Questo grande ottimismo ha contagiato tutta la stampa, convincendo la gente che “il peggio e’ passato”. Tutte le grandi banche d’affari hanno annunciato dividendi e ricavi, ed in queste condizioni per gli americani e’ diventato difficile pretendere che non si diano premi ai manager.

Questi “eroi” che hanno guidato la nazione fuori dalla crisi, adesso che “il peggio e’ passato”, sono visti con tale favore che Bernanke sta assurgendo al mitico ruolo che ebbe Greenspan al suo tempo.

Tutto bene?

No, per un cazzo.

Citigroup ha annunciato che avrebbe restituito il prestito pubblico in gran pompa, perche’ a sentire loro le cose andavano benissimo. A quel punto, quando si e’ saputo che ci sarebbero stati ricchi premi e cotillons, nessuno ha avuto molto da obiettare.

Peccato che , abbastanza in sordina, Citigroup abbia fatto marcia indietro pochi giorni dopo. Pur avendo annunciato che tutto andava bene, appena Citigroup ha tentato un aumento di capitale, il mercato gli ha risposto “palle!”. In pratica, nessuno crede davvero che a Citigroup le cose vadano bene. Morale della storia: Citigroup si terra’ i suoi 25 miliardi di dollari, e dara’ premi pattuiti ai manager.

Siccome tutto questo e’ stato fatto, su scala diversa e con tecniche diverse, da moltissimi beneficiari  del TARP, e’ successo che Obama se ne sia uscito per tranquillizzare i suoi elettori, dicendo che “i soldi del TARP verranno restituiti fino all’ultimo centesimo”, e che “coi soldi del TARP rilanceremo l’economia”.

Peccato che le cose stiano andando esattamente nel verso opposto.

Qual’e’ il meccanismo distorsivo? Il meccanismo distorsivo e’ il malatissimo sistema mediatico americano, che e’ condizionato dalla finanza che ne  gestisce i consigli d’amministrazione.

Quando Citigroup ha annunciato la restituzione del prestito, i giornali che fanno pubblicita’ a Citigroup hanno deciso di omaggiare il cliente inserzionista sbattendo la notizia in prima pagina, o quasi.Per amplificare l’effetto hanno circondato la notizia con una serie di ammennicoli tipo “l’economia va meglio”, “il peggio e’ passato”, eccetera.

Quando Citigroup ha confermato che avrebbe pagato il premio ai manager, i giornali hanno protetto la sua reputazione dagli eccessi tenendo un basso profilo. E in ogni caso, dei capitani coraggiosi capaci di tenere a galla la baracca in tempi duri un premio lo meritano, secondo l’ottica americana. Quando Citigroup ha praticamente fallito l’aumento di capitale, si e’ trattato di un tecnicismo che ha interessato pochi addetti ai lavori.

Morale: gran parte degli americani crede che General Motor sia uscita dalla crisi quando ha solo spostato il debito su societa’ ad hoc, gran parte degli americani crede che Citigroup restituira’ il prestito al governo, eccetera. In realta’ stanno  ancora fallendo decine di banche al mese, GM ha messo le cambiali nella tasca di dietro dei pantaloni, Citigroup si e’ sentita rispondere “ma non fateci ridere” dagli investitori.

Ovviamente, vale la notizia gridata con piu’ forza, e la malatissima stampa americana ha gridato piu’ forte la notizia che faceva comodo.

Non si tratta solo di una questione formale: il cittadino che ha un fondo 401K, cioe’ un fondo pensionistico, potrebbe decidere di uscire dal fondo (o di cambiarlo) se il rischio fosse piu’ alto persino di eventuali penali. Il guaio e’ che venendo disinformato, il cittadino americano guarda con favore il fatto che nel suo paniere ci siano titoli GM piuttosto che Citigruop, quando se sapesse la verita’ dovrebbe esserne preoccupatissimo.

Se io fossi un cittadino americano e sapessi delle previsioni sui junk bonds, non vedrei di buon occhio la cosmetica di bilancio di GM, anzi! Cosi’ come non prenderei bene il fallimento dell’aumento di capitale di Citigroup. E con simili prospettive, il mio fondo 401K non lo terrei dov’e', legato ad un paniere destinato inevitabilmente a crollare.

Cosi’ il governo di Obama si sta rivelando una plutocrazia lobbista dotata di  una propaganda politica di stampo sovietico, la quale racconta di avanzate fulminee e di vittoria certa, quando la realta’ dei fatti e’ esattamente quella opposta. Il cittadino americano sta venendo ingannato dalle lobbies, e il presidente piu premiato della storia sembra impotente ed incapace di gestire il proprio partito, cadendo nelle imboscate parlamentari  di Lieberman(1) come un pivello, e presto capitolera’ anche riguardo alla svolta “green”.

La svolta Green richiedera’, infatti, di passare a fonti meno inquinanti. Tutti allora pensano che gli USA si convertiranno al solare, all’eolico o altro. Palle.

Forse non tutti sanno quello che il “capitalismo verde” sta per proporre agli USA. Quello che stanno per fare (annunciato da aziende come AMP , e’ di chiudere le centrali a carbone “nero” per passare a quelle a carbone “bianco”. Il problema e’ di capire che cosa sia questo carbone “bianco”.

Forse non tutti sanno che nel sottosuolo statunitense c’e’ una quantita’ enorme di quelle che un tempo venivano chiamate “rocce bituminose”, una forma di sorgente di gas naturale che e’ sempre stata considerata troppo costosa da usare. In realta’ con le nuove regole estrattive usare il gas naturale di queste rocce e’ oggi possibile a bassi costi, e rientra nel piano di “autosufficienza energetica” americana.

Quello che faranno i magnati della rivoluzione “verde” negli USA e’ quello di obbedire nei riguardi delle emissioni di CO2, dimenticando pero’ di dire che continueranno ad emettere CO2 proveniente da una nuova fonte fossile. L’ammontare di giacimenti di rocce bituminose negli USA e’ enorme; alcuni stimano che ci sia piu’ gas naturale che in Russia. Ovviamente si tratta della direzione sbagliata, perche’ si introduce una nuova fonte di Co2 fossile tra le emissioni, anziche’ sforzarsi di usare energie rinnovabili; tuttavia il fatto che dalle rocce bituminose si estragga gas naturale , cosi’ azzurrino nella fiamma, ha spinto l’opinione pubblica a considerare “carbone bianco” queste rocce.(2)

Il guaio e’ che cosi’ facendo gli USA dovranno trivellare e installare gassificatori in zone densamente popolate (ove si trovano le rocce) e come se non bastasse non si sposteranno verso fonti meno fossili o piu’ rinnovabili, ma semplicemente meno emissive (nel senso politico dei trattati internazioneli) .

Morale della storia: sarebbe stato meglio per gli americani se avesse vinto la Clinton.La Clinton aveva l’esperienza per dare a LIeberman e ai suoi il premio che chiedevano e mantenere i numeri necessari, e aveva anche dalla sua un clan abbastanza potente da interagire con le lobbies sul loro stesso campo. Obama sta cercando di comandare un impero senza avere radici nell’impero, soltanto perche’ ha avuto il consenso alle elezioni.

Il risultato e’ un bizzarro rodeo, nel quale Obama cerca di cavalcare una nazione che si sforza di disarcionarlo per fare di testa sua.

E la sfiga del rodeo e’ che il vincitore e’ tale solo se riesce a stare in sella.

Di portare la bestia dove vuole, non se ne parla neppure.

Qual’e’ il rischio per noi? Il rischio e’ che questo catastrofico fallimento di Obama diventi , come successe a Clinton, una nuova “ideologia di sinistra”, un “facciamo come lui”. Che diventi moda e arrivi dagli USA la moda di colpire le ragazze madri, di lasciare alle banche la liberta’ di mentire agli azionisti e ai consumatori, che diventi il successore del riformismo questa attitudine di sforzarsi di comandare il paese solo con il consenso ottenuto curando l’immagine, anziche’ affondare radici nel profondo del paese, trattando con le forze economiche sul loro terreno, con le forze sociali sul loro terreno.

Ad Obama sta mancando un clan familiare ed una rete di relazioni , capaci di imbrigliare tutto il paese. Egli guida un’automobile, puo’ innestare una freccia a sinistra per dire “sto andando a sinistra”, ma quando prova a sterzare le ruote vanno a destra perche’ non ha il controllo dei meccanismi interni dell’auto.

Questo perche’ si e’ illuso di poter comandare con il consenso, e non con il potere. Ha avuto un consenso straordinario, ma non e’ mai stato un uomo davvero potente.

Con il risultato che e’ il primo presidente negro degli USA.

E nulla di piu’.

 

(1) Lieberman e’ un ex pezzo grosso democratico, cui non e’ stato pagato il prezzo pattuito dopo le elezioni (o forse prima). Cosi’, e’ uscito dal gruppo dei democratici e fruttando l’esiguo vantaggio alle camere sta devastando il programma elettorale di Obama, inficiando persino dei provvedimenti che Obama ha promesso in sede di politica estera. La Clinton e’ dovuta intervenire per salvare tali provvedimenti, con il risultato che la diplomazia ad ogni accordo con Obama chiede conferma alla donna forte di Washington per assicurarsi che sara’ poi rispettato.

(2) Non so se queste rocce siano bianche o meno.