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I missili sospesi e la nuova linea di Mosca con Teheran

di Fabrizio Dragosei - 18/02/2010

 

Il rifiuto iraniano di fermare l`arricchimento dell`uranio dopo la nuova richiesta degli ambasciatori di Stati Uniti, Russia e Francia contenuta in una lettera all`Agenzia per l`energia nucleare (Aiea), rende ancora più tesi i rapporti tra Teheran e Mosca, una volta grandi alleati.
La Russia è molto vicina alle posizioni dell`Occidente e sembra intenzionata a dare seriamente
ascolto alla voce d`Israele. Non a caso, come ha ricordato una volta il premier Vladimir Putin, sono più di un milione (su un totale di quasi 7,5 milioni) i cittadini israeliani di origine russa. Così ieri è arrivata anche la decisione del Cremlino di sospendere la consegna dei missili S-300 che gli iraniani stanno aspettando con ansia. Il tutto dopo l`incontro cordialissimo che si è svolto a Mosca tra il primo ministro di Tel Aviv Benjamin Netanyahu e il presidente Dmitrij Medvedev. Lunedì Medvedev non aveva commentato i risultati dei colloqui, ma il premier israeliano aveva fatto capire che le cose erano andate nel verso giusto per Israele: «Ho fiducia in ciò che sento dal presidente russo le cui decisioni sono guidate dalle preoccupazioni per la stabilità regionale».
La questione è particolarmente delicata e non a caso Teheran aspetta questi missili da cinque anni. Le batterie mobili infatti sarebbero in grado di intercettare non solo gli aerei, ma anche missili da crociera e balistici a medio e corto raggio. Secondo alcuni analisti, questo vorrebbe dire che Israele non sarebbe in grado di colpire gli obiettivi nucleari iraniani senza l`aiuto diretto degli Stati Uniti.
In Russia, come si è visto in questi ultimissimi giorni, il partito dei falchi continua comunque a essere molto forte. Ancora lunedì il vice segretario del Consiglio di sicurezza Vladimir Nazarov (ex KGB) affermava che la Russia sarebbe andata avanti con la consegna degli S-3oo. E ieri l`annuncio del congelamento è stato dato dai militari con la scusa di «problemi tecnici». Solo successivamente è arrivata la precisazione che i missili non venivano consegnati in base a una precisa scelta politica.
Al di la di questa importantissima vicenda, ci sono molti altri segnali che confermano il «nuovo corso» nelle relazioni tra Russia e Israele. Netanyahu ha annunciato a Mosca l`intenzione del suo governo di realizzare entro breve tempo un memoriale per ricordare il ruolo cruciale dell`Armata Rossa nello sconfiggere il nazismo. Il tutto in vista del 65° anniversario della vittoria e prima della prevista visita di Vladimir Putin. Un gesto particolarmente apprezzato dai russi (che contemporaneamente vogliono creare un museo dell`Olocausto a Mosca). Secondo il Cremlino, infatti, il contributo russo nella Seconda Guerra mondiale viene sempre sottovalutato.