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Michele, dalla trincea all'incasso

di Aldo Grasso - 20/05/2010

 

Lo fece una prima volta passando dalla Rai a Mediaset, una seconda ritornando in Rai. Siamo alla terza. Ancora una volta Michele Santoro abbandona la trincea e passa all’incasso. Lo aveva fatto una prima volta passando dalla Rai a Mediaset, una seconda passando da Mediaset alla Rai (con la garanzia di mantenere il suo gruppo di lavoro) e ora siamo alla terza: il dg Mauro Masi gli ha proposto un accordo quadro per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente.

Pare che la buonuscita sia tra 2,5 e 2,7 milioni di euro. Santoro ha detto di sì. La Rai continuerà ad avvalersi della collaborazione di Santoro che «in questo modo, avrà la possibilità di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale». Tradotta in cifre, e lasciando perdere la ridicolaggine dei «nuovi generi televisivi» e del «percorso professionale», la collaborazione è valutata intorno ai sette milioni di euro, in cambio di sette docu-fiction o roba simile. Ovviamente ognuno è libero di fare le trattative che vuole e a noi non resta che rosicare per come i conduttori di sinistra sanno far di conto. La Rai è servizio pubblico solo quando deve garantire un posto in palinsesto; nelle trattative private la nozione di mercato pare più consona. Campione assoluto del ribellismo plebeo e dello show militante, Santoro ha sempre ottenuto buoni ascolti, da grande professionista della demagogia mediatica.