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Musica, Etica, Tonos o Proporzione

di Ivan Illich - 15/07/2010

Fonte: traccefresche



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[...] Il pensiero di [Matthias] Rieger ha un'importanza centrale in ciò che dirò adesso. Se noi consideriamo la sua ricerca musicologica, la storia della musica occidentale appare come un riflesso di diversi cambiamenti che si sono prodotti in diverse parti della società europea. [...]

I Greci avevano il concetto di tonos che si può intendere come "giusta misura", "ragionevolezza" oppure "proporzione". [...] Si vede chiaramente che, se il benessere comune non è costruito su un tonos - una certa tensione, una proporzione fra gli umani e la natura - l'idea di tassa energetica, con altre soluzioni economiche alternative, si trasforma in utilitarismo adattivo, in amministrazione tecnica orientata ai sistemi o in pettegolezzi diplomatici sull'ambiente.

Un centinaio di anni prima della Rivoluzione Francese si è cominciata a perdere la nozione di proporzione come idea direttrice o di orientamento, come la condizione per trovare il proprio status fondamentale. Fino ad oggi, non si è quasi notata questa sparizione culturale. La corrispondenza fra alto e basso, destra e sinistra, macro e micro è stata intellettualmente ammessa, con la conferma dei sensi, fino alla fine del XVII secolo. La proporzione era anche un principio direttivo per l'esperienza del proprio corpo, degli altri e dei rapporti fra i generi. Lo spazio era generalmente compreso come un cosmo familiare. E il cosmo significava quell'ordine di rapporti nel quale le cose sono originariamente collocate. Per indicare questa relazione, questa tensione o inclinazione delle cose l'una verso l'altra, il loro tonos, non abbiamo più una parola oggi. Non ci si sa nemmeno immaginare l'esperienza di Dante, all'uscita dell'inferno, che si rallegrava dell'armonia di quattro nuove stelle, essendo entrato nel regno della giustizia, della temperanza, della forza d'animo e della prudenza (Purgatorio, I). Ai nostri giorni, si è imprigionati nel simbolo positivista di un paradigma scientifico.

{da "La saggezza di Leopold Kohr", di Ivan Illich, in La perdita dei sensi,
2009, Libreria Editrice Fiorentina, stralci di Marco Sicco}