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La crisi è maestra di vita

di Stefano D’Andrea - 21/09/2010

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I politici, fino qualche anno fa, ancora suggerivano ai cittadini di spendere e consumare, altrimenti la crisi  si sarebbe aggravata e comunque da essa non si sarebbe potuti uscire.  Tutti ricordiamo l’invocazione  del pover’uomo che il debole e depresso popolo italiano è stato capace di scegliere come presidente del consiglio (se ben ricordo, in quel caso la crisi era quella successiva al crollo della cosiddetta new economy).

Oggi le cose sembrano migliorate: nessun politico si permetterebbe di formulare un simile stolto suggerimento. A chi o a cosa è dovuto questo miglioramento? La rinata capacità di valutare come idiozie le proposte idiote è una conquista enorme. Come mai il popolo è rinsavito? Come mai se domani un politico invitasse i cittadini a consumare di più per far cessare la crisi tutti riderebbero di lui e lo considererebbero un totale deficiente?

Il fatto nuovo è la crisi: l’incertezza del futuro che si è determinata, la quale è  politica prima ancora che economica. E con essa la certezza che se continuassimo a comportarci come abbiamo fatto fino ad ora, spinti dai suggerimenti degli opinionisti e degli economisti, nonché da precise norme giuridiche emanate dal nostro legislatore, e non come dobbiamo secondo ragione, getteremmo sul lastrico le nostre famiglie e ci collocheremmo nella peggiore condizione per affrontare il difficile futuro che ci attende.

Un popolo che capisce che, in una situazione di prolungata incertezza politica ed economica, non si devono aumentare i consumi, bensì bisogna ridurli massimamente e investire nel miglior modo possibile gli eventuali risparmi è un popolo che può avere un futuro. Un popolo che non capisse – e gli italiani, fino a poco tempo fa, non capivano – sarebbe un popolo molto probabilmente destinato ad estinguersi.

Dunque cosa ci ha rimesso in pista? Chi ci ha svegliato dal torpore oppiaceo che ci ottundeva la mente? La crisi. E per questa ragione sia benedetta. Ci ha disintossicato, ricondotto con i piedi a terra, richiamato ai nostri doveri. Soltanto un maestro di vita ha talvolta un effetto simile sull’animo di un giovane sbandato. La crisi è la nostra maestra di vita. Speriamo che duri a lungo. Economicamente ne soffriremo tutti, chi più e chi meno. Spiritualmente ne trarremo tutti vantaggio e chissà che qualcuno addirittura non trovi la grazia, nel senso che riesca ad elaborare un nuovo verbo che apra vie sino ad ora sconosciute.