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I Talebani tedeschi stavano organizzando attentati in Europa? Una bufala

di Stefano D'Andrea - 11/10/2010


German_Taliban

I talebani tedeschi hanno abbandonato l’Europa e si sono trasferiti, con mogli e figli, in Waziristan, perché credono che nella nuova patria si viva una vita migliore.

I quotidiani nazionali ci hanno “informati”, il 4 ottobre, che gli Stati Uniti hanno ucciso, bombardandoli, otto membri di Al Qaeda, i quali, secondo le “intelligence” stavano preparando attentati in Europa del tipo di quelli, simultanei, verificatisi a Mubai nel 2008. Consideriamo soltanto gli articoli di due tra i più noti “informatori” degli italiani (che leggono quotidiani) in materia di politica estera statunitense: Guido Olimpo, che informa gli italiani che leggono il “Corriere della sera” e Marcello Molinari, il famoso “corrispondente da New York” del quotidiano “La Stampa”, sovente intervistato sui canali televisivi nazionali in qualità di “esperto”.

Nella sua “Finestra sull’America” del 4 ottobre, Maurizio Molinari scrive: “Con un blitz di droni la Cia ha eliminato nel Waziristan del Nord otto jihadisti tedeschi in coincidenza con le rivelazioni giunte da Amburgo sulla cellula che era stata creata da Al Qaeda per lanciare un attacco contro l’Europa sul modello dell’11 settembre”. In coincidenza? Vedremo che si tratta di una falsità. I talebani tedeschi intendevano lanciare un attacco in Europa sul modello dell’11 settembre? Altra falsità, o comunque altra affermazione non provata e che contrasta con numerosi indizi, come tra breve sarà chiaro.

Potrebbe sembrare che Marcello Molinari abbia attinto le proprie informazioni direttamente dalle intelligence europee. Ma così non è, come chiarisce egli stesso: Il “capo della Cia, Leon Panetta” ha rivelato che, secondo indagini delle “intelligence occidentali”, i futuri kamikaze sarebbero giunti in Pakistan partendo dalla Germania nel 2009, dove avrebbero frequentato la moschea Taiba di Amburgo. Una volta giunti in Pakistan, i talebani tedeschi sarebbero stati “addestrati dai jihadisti del «Movimento islamico dell’Uzbekistan», emanazione di Al Qaeda. Sono stati ritrovati dei video nei quali Makanesi e Dashti” – due dei talebani uccisi – “assieme ad altri terroristi tedeschi, si vedono adoperare armi e incitare al martirio”.

Guido Olimpo, invece, in un articolo intitolato I “talebani tedeschi” sono la nuova minaccia terroristica per l’Europa, ci tiene a precisare che egli aveva “segnalato nei giorni scorsi” che “Una volta in Pakistan i tedeschi entrano nel Movimento uzbeko, fazione che opera con Al Qaeda e con Ilyas Kashmiri, il capo dell’Esercito delle ombre”. Nei giorni scorsi Guido Olimpo ci aveva anche informato che “gli americani avrebbero aumentato i raid dei droni al confine Afghanistan-Pakistan proprio per disarticolare il piano terroristico contro l’Occidente. Nel mese di settembre i velivoli senza pilota della Cia hanno condotto più di venti incursioni”. Avete capito perché gli Usa invadono e bombardano con maggior frequenza il Pakistan – Il Waziristan, dove effettivamente opera il movimento islamico dell’Uzbekistan, appartiene al Pakistan, non all’Afghanistan -? Per “disarticolare il piano terroristico contro l’occidente”. Quanto ci vogliono bene gli statunitensi e in particolare la CIA! Creano attrito tra la loro nazione e il Pakistan pur di salvare l’Europa da un nuovo 11 settembre.

Vediamo di capire come stanno, in realtà, le cose. Per scoprire la verità – quella vera non quella propinata dalla Cia – basta essere muniti di un personal computer e di un collegamento internet e decidere di escludere dalle proprie fonti, Panetta, la Cia e tutta la intelligence statunitense.

Conoscevo l’argomento perché, non persuaso dalla tesi, sostenuta autorevolmente da Massimo Fini, secondo la quale in Afghanistan gli Usa e i loro servi combatterebbero soltanto contro talebani afghani, mi ero imbattuto nei video dei Talebani tedeschi (in rete circolano video anche di talebani bulgari e di gruppi i cui membri appartengono a svariate nazioni).

Ecco alcuni dei tanti video che si trovano in rete almeno dal marzo 2009:

(http://dailymotion.virgilio.it/video/xf2miu_deutsche-taliban-kampfer-german-muj_auto;
http://dailymotion.virgilio.it/video/xam4cj_der-ruf-zur-wahrheit-elif-medya-1-2_news;
http://www.youtube.com/watch?v=Z3QqsA8sSfE;
http://technorati.com/videos/youtube.com%2Fwatch%3Fv%3De56lOwR_AjI;
http://deutschelobby.wordpress.com/2010/10/07/deutsche-taliban-kampfer-in-pakistan/;
http://soldatenglueck.de/2010/09/04/42453/deutsche-taliban-kaempfer-german-mujahideen-jihadisten-in-uzbekistan-videos/).

Alcuni talebani tedeschi hanno visibilmente i tratti occidentali, altri, la maggior parte, sono cittadini tedeschi di origine nord africana, turca o comunque mediorientale. Molti sono a viso scoperto, ridono, maneggiano armi e mostrano la bellezza della vita sulle montagne dove ci sono cascate e villaggi organizzati pieni di bambini, che studiano e si esercitano nelle arti marziali.

Ma non ero soltanto io a conoscere da tempo i video dei talebani tedeschi.

Infatti, un articolo del Telegraph del 28 ottobre 2009 e già tradotto in italiano (http://www.loccidentale.it/articolo/%E2%80%9Cwhite+al+quaeda%E2%80%9D,+scoperto+un+villaggio+di+jihadisti+tedeschi+in+pakistan.0080531), intitolato “I tedeschi convertiti al Jihad vanno in Waziristan perché si vive meglio” aveva già parlato, oltre un anno fa, dei talebani tedeschi. L’articolo muoveva da informazioni degli “investigatori pachistani”, i quali non avevano fatto altro, evidentemente, che visionare i video realizzati dai Talebani Tedeschi.

L’articolo precisava che “Un video per il reclutamento dei nuovi jihadisti presenta il villaggio come se fosse un luogo dal desiderabile stile di vita, con un'ampia scelta tra scuole, ospedali, farmacie, asili, tutto a distanza di sicurezza dal fronte. Secondo fonti del ministero degli esteri tedesco, un numero crescente di famiglie provenienti dalla Germania, molte delle quali di origine nord africana, hanno preso al volo l’offerta e si sono spostate in Waziristan dove i sostenitori del progetto dicono che i convertiti hanno messo insieme alcuni dei più motivati combattenti tra gli insorgenti. Il presentatore del video, tale “Abu Adam”, il volto pubblico del gruppo in Germania, punta il dito verso gli spettatori e chiede: “Non vi sembra attraente? Vi invitiamo calorosamente a unirvi a noi”.

I due autori dell’articolo aggiungevano: “L'altra notte un portavoce del ministero degli esteri di Berlino ha detto al Daily Telegraph che le autorità tedesche ora stanno negoziando con quelle pakistane per giungere al rilascio di sei cittadini tedeschi, incluso un tale “Adrian M”, musulmano convertito di pelle bianca, la sua sposa eritrea e la loro figlia di quattro anni, che erano stati tutti arrestati mentre cercavano di raggiungere il “villaggio tedesco”. Sembra che il nucleo familiare avesse particolarmente a cuore l’assistenza che sarebbe stata offerta alla bambina. Dopo il loro arresto, avvenuto a maggio, subito dopo che avevano attraversato il confine con l’Iran, sono stati messi sotto custodia a Peshawar . Da quello che si è capito avrebbero lasciato la Germania lo scorso marzo”. Dunque talebani tedeschi si trovavano in Waziristan molto tempo prima del marzo 2009.

Traiamo le conclusioni.

Molto prima del marzo 2009 c’erano in Waziristan talebani tedeschi. E almeno dal marzo 2009 sulla rete circolano video che testimoniano la presenza di talebani tedeschi. I video invitano gli islamisti tedeschi a recarsi in Waziristan, esaltando la vita pura che è possibile condurre in quei luoghi, non soltanto per i guerrieri, bensì per mogli e figli. Di tutto ciò non vi è traccia negli articoli di Guido Olimpo e Marcello Molinari.

Alcuni talebani tedeschi erano già stati catturati dalle truppe pakistane e vi sono stati negoziati con le autorità tedesche, per la riconsegna. Il cognome di uno di essi non era stato nemmeno reso noto, tanto le autorità tedesche intendevano proteggere questo “musulmano convertito di pelle bianca” (è una supposizione ma quel cognome indicato con l’iniziale, quasi si trattasse di un figlio di papà sorpreso con due etti di droga, la rende fondata). Di tutto ciò non vi è traccia negli articoli dei due informatori ufficiali degli italiani.

Il movimento islamico dell’Uzbekistan è “affiliato” ad Al Qaeda (per quello che può significare), come si può accertare visitando il sito http://www.ansar1.info/showthread.php?t=21779. Mentre per Marcello Molinari è “emanazione di Al Qaeda”, che in italiano significa un’altra cosa.

I Talebani tedeschi vivono in quelle valli con mogli e figli (è stata fermata anche una bambina di quattro anni), che i primi hanno condotto in quei luoghi con l’intenzione di trasferirvisi. Mentre per i nostri informatori i talebani tedeschi si sono recati in Waziristan al fine di tornare in Europa per compiere attentati, sotto la guida di Al Qaeda.

Al Qaeda è assente nei tanti filmati relativi ai Talebani tedeschi (invece è presente in quelli del Movimento islamico dell’Uzbekistan, come risulta visitando l’ultimo link indicato). Mentre assume un ruolo preponderante nelle narrazioni dei nostri due informatori.

Massima importanza, nella ricostruzione dei due informatori ufficiali degli italiani, assume il progetto di attentati in Europa, mentre nessuna rilevanza è data al fatto che i talebani tedeschi portino con loro in Waziristan mogli e figli anche in tenera età e si mostrino sovente a viso scoperto.

Soprattutto i due informatori non si domandano per quale ragione una cellula segreta (parte dell' "Esercito delle ombre"), che si sarebbe recata in Waziristan al fine di prepararsi a tornare segretamente in Europa per condurre attentati, renda pubblici da due anni video che consentono di identificare la cellula medesima i luoghi in cui opera e persino volti, e quindi nomi e cognomi di molti dei membri (i video di Atta sono stati pubblicati dopo l’11 settembre – a prescindere da ciò che si pensi su questo evento)?

Il progetto di attentato è dato per certo, quando di esso i due informatori non hanno alcuna notizia se non dichiarazioni provenienti dal capo della CIA, che riferisce di altre dichiarazioni di intelligence. Se avessero cercato in rete l’articolo del Telegraph e avessero visionato gli svariati filmati sui Talebani tedeschi avrebbero, forse, avuto qualche dubbio. Ma evidentemente il giornalismo di Marcello Molinari e Guido Olimpo e di pressoché tutti gli altri corrispondenti dagli Stati Uniti, consiste nel riportare le dichiarazioni del capo della Cia e non nel sottoporle a critica e di presentarle per quello che sono: dichiarazioni di una parte interessata che sta lanciando bombe in Pakistan uccidendo anche cittadini tedeschi.

Guido Olimpo poi esegue un virtuosismo giornalistico quando, sia pure utilizzando il condizionale, informa che “gli americani avrebbero aumentato i raid dei droni al confine Afghanistan-Pakistan proprio per disarticolare il piano terroristico contro l’Occidente”. Idem Marcello Molinari quando scrive che la eliminazione degli otto talebani è avvenuta “in coincidenza con le rivelazioni giunte da Amburgo sulla cellula che era stata creata da Al Qaeda per lanciare un attacco contro l’Europa sul modello dell’11 settembre”.